ROMA – Non sono un esperto di gastronomia ne tanto meno so se è corretto dire che i prodotti di stagione si possono congelare, certamente nel periodo in cui fioriscono sono buoni, soprattutto quando servono ad appagare il proprio fabbisogno gastronomico o del palato. Nel caso del mondo della scuola potremmo chiamare in causa i Diplomati Magistrale che oramai sono sempre più al centro dei media nazionali.
Sui social spopolano gruppi, pagine e profili del mondo dei diplomati magistrale, con una certa impennata da un anno a questa parte. Le loro ragioni sono esposte in dirette e speciali di testare televisive, radiofoniche e giornalistiche nazionali, regionali e locali.
Tra i post che spopolano di più vi è quello che riporta la Gazzetta Ufficiale del 9 settembre 1998 che avvalora la loro richiesta (https://www.facebook.com/docentimagistrali/posts/465384653880651) che è accompagnato da un’interessante ricostruzione della situazione allo stato ed evoluzione della problematica[1].
Intanto nella recedente campagna elettorale tre rappresentanze partitiche più delle altre hanno detto a chiare lettere, alcune mitigando posizioni pregresse più estremiste e immediate in tal senso, che i Diplomati Magistrali che sono nel tessuto scolastico, che da decenni, in particolare nelle regioni del Nord, garantiscono il regolare svolgimento delle lezioni nelle scuole dell’infanzia e primaria, in virtù di un diritto abilitante maturato ante modifica della norma, e in ragione del fatto che la Giustizia Amministrativa a consentito l’inserimento definitivo in ruolo a migliaia di docenti, doveva essere subito inseriti in GAE e confermati anche nel ruolo quelli in riserva o assunti con la clausola della riserva che nello specifico hanno anche superato l’anno di prova.
Questo fino al 4 marzo, poi …, poi dal 28 aprile presidio e sciopero della fame (https://www.facebook.com/CoordinamentoDMA/ )[2]…, poi …., fino a ieri sera in cui il Consiglio dei Ministri ha affrontato il problema con tanto di impegno del Decreto Dignità si interviene!
Si interviene congelamento la situazione, al fine di comprendere come affrontarla. Ma non era tutto chiaro? Certo ci sono diverse fazioni interessate e se da un lato di Diplomati Magistrale rivendicano il diritto di tutti, compreso quello dei Laureati in Scienze della Formazione Primaria, dall’altro questi e altri componenti sono agguerriti contro i Diplomati Magistrale. Chissà che favorisce questa guerra tra poveri gettando benzina piuttosto che acqua rappacificatrice sul fuoco del conflitto.
Dunque un congelamento, forse, volendo essere mal pensanti, ma non è così, è solo compromesso per garantire al Governo l’avvio del prossimo anno scolastico! Ma sicuramente non è così, del resto c’è già qualche sindacato che sta chiarendo che a suo parere gli incarichi dati in corso d’anno non dovranno essere ritirati. Perché scusate ci sono altri che coprono quei posti? E fino ad ora dove sono stati?
Un rinvio perché la giustizia amministrativa dice che non hanno più il diritto di cui agli ammessi alle GAE perché non hanno impugnato l’inserimento a monte? A parte il fatto che la stessa giustizia amministrativa ha detto il contrario prima e dopo la plenaria, mi sa tanto che è una posizione un po’ azzardata per la serie: ne hai diritto però perdendo il treno ora resti a piedi … salvo poi riaprire le stesse GAE per altre categorie nel mentre …
Ma no, è sicuramente solo un congelamento per studiare la casistica? Ma non era ben chiara, nota, e limpida nella soluzione la stessa casistica DM/SFP in campagna elettorale? Forse passare dall’opposizione alla maggioranza cambia il modo di vedere le norme, i problemi, le regole, … gli interessi …
Intanto il problema resta e per avere un po’ di chiarezza ci si aggrappa al chiarimento offerto dall’Anief che volendo o nolendo è chi più degli altri addentro alla vicenda.
Il sindacato siciliano quest’oggi, in un post (link), scrive:
«Dopo un silenzio imbarazzante sulla vicenda, il Ministero dell’Istruzione, attraverso il Consiglio dei Ministri, riesuma un articolo di legge di 22 anni fa (art. 14 d.l. 669/96) per dare tempo al Parlamento di riscrivere il nuovo processo di formazione iniziale e reclutamento degli insegnanti e rispondere alle denunce inoltrate da Anief al Consiglio d’Europa e alla Cedu, oltre che la Risoluzione 242 del 31 maggio dello stesso Parlamento europeo sui contratti a termine. ANIEF lancio un appello ai parlamentari: riaprite le GaE, confermate nei ruoli i neo-assunti e assumete su tutti i posti vacanti e disponibili.ÂÂ
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Il nostro sindacato è pronto a dare battaglia tra le Commissioni Istruzione di Camera e Senato, per risolvere il problema della precarietà. I prossimi quattro mesi saranno importanti per andare a convertire le norme nazionali in leggi rispettose del diritto comunitario come da noi interpretato e anche come inteso da tutti i Paesi aderenti all’Ue. Per questi motivi chiederemo di riaprire le GaE a tutto il personale abilitato, di reclutare i docenti non abilitati con 36 mesi di servizio in assenza di altri candidati e di confermare in ruolo i neo-assunti in ogni ordine e grado. Come è evidente che chi ha superato l’anno di prova debba essere confermato nei ruoli. Rispetto alle pronunce della magistratura ordinaria, bisogna prendere atto che le norme europee impongono vincoli e responsabilità. Ora la parola passa al Parlamento italiano che ha tra le mani una possibilità storica: spazzare via il precariato dai palazzi della politica e non più da quelli dei tribunali.
Il lungo silenzio del Ministero dell’Istruzione sulla lunga vicenda delle 50mila maestre e maestri con diploma magistrale viene rotto in piena estate, attraverso una decisione presa in Consiglio dei Ministri con la quale si riesuma un articolo di legge di 22 anni fa (art. 14 d.l. 669/96) per dare tempo al Parlamento di riscrivere il nuovo processo di formazione iniziale e reclutamento degli insegnanti e rispondere alle denunce inoltrate da Anief al Consiglio d’Europa e alla Cedu, oltre che alla Risoluzione 242 del 31 maggio scorso dello stesso Parlamento europeo sui contratti a termine.
Secondo il sindacato Anief, che tutela le posizioni di oltre 20mila maestri con diploma magistrale, a questo punto diventa fondamentale cosa faranno i nostri parlamentari nei prossimi 120 giorni, quando saranno chiamati a decidere se dare seguito alla sentenza politica emessa a fine 2017 dal Consiglio di Stato oppure, come chiedono tutti i docenti precari abilitati all’insegnamento, di riaprire le GaE, confermare nei ruoli i neo-assunti e immettere in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili, anche nella scuola secondaria di primo e secondo grado.
“Il nostro sindacato – annuncia Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal che solo qualche giorno fa ha portato la questione della ‘supplentite’ italiana a Bruxelles, davanti al Parlamento europeo – è pronto a dare battaglia tra le Commissioni Istruzione di Camera e Senato, per risolvere il problema della precarietà. I prossimi quattro mesi saranno importanti per andare a convertire le norme nazionali in leggi rispettose del diritto comunitario come da noi interpretato e anche come inteso da tutti i Paesi aderenti all’Ue”.
“Per questi motivi – continua Pacifico – chiederemo di riaprire le graduatorie ad esaurimento a tutto il personale abilitato, di reclutare i docenti non abilitati con 36 mesi di servizio in assenza di altri candidati e di confermare in ruolo i neo-assunti in ogni ordine e grado. Come è evidente che chi ha superato l’anno di prova debba essere confermato nei ruoli. Rispetto alle pronunce della magistratura ordinaria, bisogna prendere atto che le norme europee impongono vincoli e responsabilità. Ora – conclude il sindacalista Anief-Cisal – la parola passa al Parlamento italiano che ha tra le mani una possibilità storica: spazzare via il precariato dai palazzi della politica e non più da quelli dei tribunali”».
Naturalmente il Ministero della Pubblica Istruzione ha messo nero su bianco con una nota alla stampa il congelamento in attesa della pubblicazione del Decreto sugli organi deputati. La nota è on line e da tutti eccedibile al link: http://www.miur.gov.it/web/guest/-/scuola-in-dl-dignita-primo-intervento-sui-diplomati-magistrali, eccone il testo: «Via libera in Consiglio dei Ministri, nel decreto legge dignità, al primo intervento sui diplomati magistrali.
Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca dovrà procedere con l’esecuzione delle sentenze di merito, che presumibilmente arriveranno fra luglio e agosto. Con il decreto approvato ieri, viene esteso al caso dei diplomati magistrali quanto già previsto dal decreto legge 669/1996, che concede alle amministrazioni dello Stato di ottemperare all’esecuzione di provvedimenti giurisdizionali entro 120 giorni dalla data di comunicazione del titolo esecutivo.
Tale intervento sarà utile per consentire l’ordinato avvio del nuovo anno scolastico.
In sede di conversione del decreto in Parlamento, sarà poi completato il quadro normativo disciplinando procedure di reclutamento, nel rispetto della legislazione vigente».
Il problema è di facile soluzione? Non credo proprio, fin tanto che ci sarà chi con il medesimo titolo ha trattamenti diversi, davanti allo Stato e davanti alla Giustizia Amministrativa e per di più chi quel titolo, magari entro i termini di legge, non lo ha e se lo va a comprate in un Paese comunitario ebbene quel cittadino, ma per legge comunitario nei titoli, ha la meglio sugli altri. Su chi? Magari su chi è cinque o dieci volte l’esperienza e la competenza per svolgere quel lavoro a cui è chiamato il comunitario, cittadino italiano. Fantascienza? Mica tanto. Non credete?
Una cosa è certa, i diplomati sono buoni, per coprire le esigenze scolastiche, soprattutto quando li puoi congelare e scongelare al bisogno!
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[1] Ecco il testo del posto: «In questi giorni si leggono diverse interpretazioni della questione diplomati magistrali, molte inesattezze e voluta disinformazione che non aiuta a comprendere la vicenda.
Il gruppo Docenti Magistrali vuole chiarire alcuni punti decisivi che sono i seguenti:
1. Il DPR del 23 luglio 1998 pubblicato in G.U. il 9 settembre stabilisce che i diplomi magistrali conseguiti entro il 2002 conservano in via permanente il valore legale e abilitante all’insegnamento nella scuola ribadito dalla Circolare MIUR del 18 marzo 2003.
2. Il corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria (nuovo ordinamento) attualmente non è abilitante alle GAE, il diploma invece sì. I titoli conseguiti al termine dei percorsi di Laurea in scienze della formazione primaria non consentono l’inserimento nelle graduatorie a esaurimento. Essi danno diritto esclusivamente all’iscrizione alla II fascia delle graduatorie di istituto e costituiscono requisito di ammissione alle procedure concorsuali per titoli ed esami. Il Diploma Magistrale invece è abilitante senza altre limitazioni, e avrebbe dovuto dare accesso alle vecchie Graduatorie Permanenti.
3. Nelle attuali GAE non ci sono i vincitori di concorso che sono invece nella graduatoria di merito. Ci sono casomai idonei dei vecchi concorsi. Per inciso tutte le graduatorie concorsuali decadono dopo tre anni, se quelli del concorso del ’95 e del ’99 sono ancora in GAE come idonei è grazie ad una sanatoria, quella stessa che oggi vorrebbero negare ai DM.
4. La Costituzione (art. 97) dice “Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge.”
5. Prima del 2000 il concorso certificava l’idoneità all’insegnamento (non l’abilitazione).
6. La legge 124/99 ha istituito il doppio canale di reclutamento: 1 riservato agli idonei dell’ultimo concorso (graduatoria di merito GM) 2 riservato ai docenti in possesso di abilitazione (graduatoria permanente GP) dove di diritto avrebbero dovuto stare i diplomati.
7. Le legge 296/2006 Ministro Fioroni trasformò le graduatorie permanenti in graduatorie ad esaurimento (GAE) escludendo i diplomati magistrali dalle stesse eccetto coloro che avessero partecipato ai Corsi abilitanti che furono istituiti esclusivamente una sola volta nel 2006 e allora, 12 anni fa, consentivano ai diplomati con 360 giorni di servizio la partecipazione.
8. Dal 2014 ben 10 sentenze hanno ristabilito il diritto prima negato ai diplomati (la prima del Consiglio di Stato nr. 1089/2015 II° sezione) Se tale titolo è abilitante allora questo titolo vale anche per l’inserimento in GAE e per poi accedere al ruolo.
9. Le cosiddette precarie storiche hanno meno punteggio di servizio dei diplomati magistrali, per questo vengono superate da loro, perché i diplomati hanno sempre accettato qualsiasi tipo di servizio e di supplenza accumulando più punteggio, ovvero hanno lavorato di più.
10. Le GAE sono state riaperte in più occasioni,come nel 2008 e nel 2012, permettendo così l’accesso alle insegnanti laureate che in seguito entrarono di ruolo senza aver sostenuto nessun concorso.
11. Il Ministero ha indetto solo 2 concorsi in 16 anni, impedendo di fatto ai diplomati l’accesso, già sbarrato dalla negazione dell’abilitazione, alle graduatorie di merito o GAE e quindi al ruolo.
12. Nelle GAE avrebbero diritto di stare tutti i docenti che siano: idonei, con Laurea in Scienze della Formazione, in possesso di TFA e i diplomati magistrali. Ognuno con il proprio punteggio.
13. I diplomati magistrali non pretendono il ruolo ma l’accesso alle GAE che è loro diritto.
14. La sentenza della Plenaria del 20 dicembre 2017 non nega il valore abilitante del diploma magistrale ma anzi lo riafferma.
15. IL MIUR afferma che: gli iscritti in GAE con riserva sono 43.534, quelli assunti a tempo indeterminato con riserva sono 6.669, gli iscritti in GAE a pieno titolo sono 26.252.
16. I docenti assunti a tempo indeterminato con riserva oltre ad aver già abbondantemente maturato i 360 gg. di servizio (che permettevano l’abilitazione nel 2006) hanno sostenuto e superato l’anno di prova previsto dalla L. 107/15 e perciò: la discussione con il “comitato per la valutazione dei docenti” sugli elaborati prodotti. La relazione del “comitato per la valutazione dei docenti”, la relazione del dirigente scolastico e il relativo decreto di superamento del periodo di prova (“conferma in ruolo”)».
[2] Da questo gruppo sono presi alcuni dei contributi fotografici, e se ne consiglia la consultazione per i video esplicativi e le dirette televisive, ed ancora è ripresa la foto che porta una massima del mio caro concittadino Ferdinando Imposimato.