MILANO – Sembra che il Dio del calcio abbia scelto (sotto suggerimento di un armocromista?) il colore dellāanno: lāazzurro. Dalla vittoria dellāArgentina negli insoliti Mondiali autunnali, passando per il trionfo del Napoli nella Serie A, la finale della Champions League 2022-2023 vedrĆ sbandierare sotto il cielo di Istanbul il celeste del Manchester City o il nerazzurro dellāInter.
Storie e percorsi (e forse ambizioni) diverse quelle delle due squadre. Una delle favorite, per la maggior parte degli addetti ai lavori, lāuna, lāinglese, outsider e underdog assoluta lāaltra, lāitaliana. SƬ, perchĆ© dopo sei anni torna a giocarsi il trofeo europeo più ambito per club una squadra nostrana, dopo il tentativo (vano) della Juventus di Allegri nel 2017, sconfitta per 4-1 dal Real Madrid, semifinalista uscente di questa edizione.
La partita di ieri sera, infatti, oltre a registrare il record assoluto di panchine europee per il plurivincitore della Champions Carlo Ancelotti, ha messo a verbale un dominio spumeggiante del City sui Blancos, che dopo aver retto con lā1-1 dellāandata crollano sotto i colpi di Bernardo Silva (doppietta), Akanji e il subentrante campione del Mondo JuliĆ”n Ćlvarez, a dimostrazione di una rosa a dir poco profonda.
Traiettoria diversa, forse più in discesa, ma non meno meritevole di lodi, quella dei nerazzurri, che dopo aver superato ottavi e quarti tutti in salsa portoghese (Porto e Benfica), hanno avuto la meglio sui cugini rossoneri del Milan (2-0 allāandata, 1-0 al ritorno).
Ć un occasione importante quella per il nostro calcio, demoralizzato per lāesclusione allāultimo Mondiale ma che vede ancora in corsa quattro squadre nelle tre competizioni UEFA per club (oltre allāInter, rimangono in carreggiata Roma e Juventus in Europa League e la Fiorentina in Conference League). Non ci resta che la sportivitĆ , e la speranza, più concreta in alcuni casi piuttosto che in altri, di veder trionfare, nuovamente, dopo Euro 2020, lāItalia in Europa. Sotto un cielo ā ci auguriamo ā sempre più azzurro.