Maddaloni, gli eventi del docente universitario Prof. Dott. Antonio Rosario Centore

MADDALONI (Caserta) – Da anni la cronaca maddalonese sta evidenziando l’impegno sui temi della legalitĆ  ed eventi in tal senso organizzati con illustri rappresentanti della societĆ  civile a cura del docente universitario Antonio Rosario Centore, presso le sedi del Convitto Nazionale Statale ā€œGiordano Brunoā€ di Maddaloni, della Fondazione ā€œVillaggio dei Ragazzi – Don Salvatore d’Angeloā€ di Maddaloni e presso le sedi di diverse istituzioni universitarie, di diverse istituzioni scolastiche e di diverse istituzioni culturali del territorio nazionale.

Ma anche il tema climatico nell’ambito geografico lo porta in auge come accaduto nel gennaio di quest’anno presso l’Istituto ā€œGiordaniā€ di Caserta con riconoscimento e plauso a cura del prof. Nicola Scafetta, noto studioso di fama internazionale, residente in America e famoso per essere stato l’unico ad aver elaborato la previsione scientifica sulle temperature fino al 2100, e per questo più volto associato al Premio Nobel.

Con le sue ā€œLezioni Specialiā€ ĆØ un continuum di eventi e di personalitĆ  che si alternano nelle istituzioni universitarie, nelle istituzioni scolastiche e nelle istituzioni culturali del territorio nazionale in rappresentanza dell’UniversitĆ  presso l’UniversitĆ  e in rappresentanza dell’UniversitĆ  presso le istituzioni culturali del territorio nazionale.

Citiamo ora in maniera sintetica ed esemplificativa solo alcuni delle migliaia di incontri e di eventi ideati, organizzati, moderati e coordinati dal docente universitario prof. Antonio Rosario Centore.

A titolo esemplificativo lo scorso 16 marzo 2024 presso la Sala Chollet della Fondazione ā€œDon Salvatore d’Angeloā€ di Maddaloni ha promosso e moderato un evento in occasione del 30° anniversario dall’uccisione di Don Peppe Diana, il prete anticamorra di Casal di Principe dal titolo ā€œMemoria ed Impegnoā€. In quella occasione dopo i saluti istituzionali del Commissario della Fondazione, avv. Antonio Caradonna, vi sono stati gli interventi del magistrato antimafia Catello Maresca e dello scrittore Franco La Torre, figlio di Pio La Torre, politico sindacalista siciliano ucciso da Cosa Nostra nel 1982, e del giornalista e scrittore antimafia Paolo Miggiano.

A distanza di qualche giorno, il 23 marzo 2024, questa volta presso la Sala Luigi Settembrini del Convitto Nazionale Statale ā€œGiordano Brunoā€, si tiene l’evento promosso e moderato dal docente universitario Antonio Rosario Centore che ha visto i saluti del Rettore del Convitto, prof. Rocco Gervasio, e gli interventi di altri illustri ospiti come il Prefetto di Caserta, Giuseppe Castaldo, il Sindaco di Maddaloni, Andrea De Filippo, l’Assessore alla Pubblica Istruzione, Annarita Santangelo, la prof.ssa Angela Sferragatta, Consigliere della Provincia di Caserta, l’On. Chiara Colosimo, Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, l’On. Federico Cafiero De Raho, Vice Presidente della Commissione Antimafia.

Il prossimo evento di rilievo organizzato ĆØ quello con il dott. Maurizio De Lucia, Procuratore capo della procura della Repubblica di Palermo, il prossimo 20 aprile 2024 alle ore 10 circa con gli studenti maddalonesi. SarĆ , inoltre, presente anche il dott. Francesco De Core, Direttore de ā€œIl Mattinoā€ e il giornalista Nello Di Costanzo del Tgr Campania.

Sempre in occasione del 30° anniversario di don Peppe Diana ĆØ previsto un altro incontro con introduzione e presentazione del docente universitario Prof. Dott. Antonio Rosario Centore il 27 aprile alle ore 10 presso la Sala Polifunzionale ā€œFranco Imposimatoā€ di Maddaloni con i saluti dell’ente organizzatore L’Albero della Vita Odv per il tramite del presidente Antimo Suppa. All’evento interverranno la prof.ssa Marisa Diana (sorella di don Peppe Diana), il dott. Renato Franco Natale, sindaco del comune di Casal di Principe, Salvatore Cuoci, coordinatore del comitato don Peppe Diana, il dott. Fabio De Gemmis, referente del coordinamento provinciale Libera di Caserta, Augusto Di Meo, consulente della commissione parlamentare antimafia e testimone oculare del barbaro assassinio di don Peppe Diana e Agostino Morgillo, presidente dell’Anpi provinciale di Caserta oltre a Carmela De Lucia, coordinatrice del presidio Libera della valle di Suessola.

ƈ stato relatore di diversi convegni, di summit, di eventi, di incontri e di simposi scientifici presso le varie istituzioni culturali del territorio nazionale.

Il 20 ottobre 2023 ĆØ stato invitato come ricercatore universitario dal Rettore e Dirigente del Convitto Nazionale Statale ā€œG. Brunoā€ di Maddaloni a partecipare all’evento centenario del Consiglio Nazionale di Ricerca presso il Convitto Nazionale Statale ā€œG. Brunoā€ di Maddaloni. Nell’evento del CNR, il docente universitario Prof. Dott. Antonio Rosario Centore ha ricevuto dal Rettore una targa di riconoscimento e di apprezzamento per il lavoro svolto nell’ambito universitario e nell’ambito della ricerca universitaria.

Il docente universitario Prof. Dott. Antonio Rosario Centore ha ricevuto l’attestato di riconoscimento e di apprezzamento per il lavoro svolto nell’ambito scolastico, nell’ambito culturale e nell’ambito della legalitĆ  e della sostenibilitĆ .

Il docente universitario Prof. Dott. Antonio Rosario Centore ĆØ relatore ed ĆØ coordinatore del ciclo di eventi presso il Polo della LegalitĆ  della Fondazione Villaggio dei Ragazzi ā€œ Don Salvatore D’Angelo di Maddaloni nell’ambito dei percorsi della legalitĆ .

Il docente universitario Prof. Dott. Antonio Rosario Centore ĆØ relatore ed ĆØ coordinatore del ciclo di eventi presso il Polo della LegalitĆ  del Convitto Nazionale Statale ā€œGiordano Brunoā€ di Maddaloni di Maddaloni nell’ambito dei percorsi della legalitĆ .

Il docente universitario Prof. Dott. Antonio Rosario Centore ĆØ relatore ed ĆØ coordinatore del ciclo di eventi presso le istituzioni universitarie, presso le istituzioni scolastiche e presso le istituzioni culturali nell’ambito del territorio nazionale e nell’ambito dei diversi percorsi didattici e di ricerca.

Il docente universitario Prof. Dott. Antonio Rosario Centore ĆØ coordinatore del ciclo di eventi presso il plesso ā€œV. Bacheletā€ dell’istituto superiore ā€œE. Majoranaā€ di Santa Maria a Vico ( CE) nell’ambito dei diversi percorsi didattici e di ricerca.

Per capire in che modo si sviluppa e quali propositi si pone il progetto della LegalitĆ  del docente universitario Prof. Dott. Antonio Rosario Centore basta leggere le sue seguenti dichiarazioni: Ā«Il percorso della legalitĆ  maddalonese 2024 rappresenta un momento di riflessione, approfondimento e di incontro, di relazioni vive e di testimonianze attorno ai familiari delle vittime innocenti delle mafie, persone che hanno subito una grande lacerazione che noi tutti possiamo contribuire a ricucire, costruendo insieme una memoria comune a partire dalle storie di quelle persone. ƈ un percorso di arrivo e ripartenza per il nostro agire, al fine di porre al centro della riflessione collettiva la vittima come persona e il diritto fondamentale e primario alla veritĆ , diritto che appartiene alla persona vittima, ai familiari della stessa, ma anche a noi tutti. Siamo certi vi sia un diritto-dovere alla veritĆ : la veritĆ  ha un valore pubblico fondamentale per uno Stato che voglia dirsi democratico. Leggere i nomi delle vittime, scandirli con cura, ĆØ un modo per far rivivere quegli uomini e quelle donne, bambini e bambine, per non far morire le idee testimoniate, l’esempio di chi ha combattuto le mafie a viso aperto e non ha ceduto alle minacce e ai ricatti che gli imponevano di derogare dal proprio dovere professionale e civile, ma anche le vite di chi, suo malgrado, si ĆØ ritrovato nella traiettoria di una pallottola o vittima di potenti esplosivi diretti ad altri. Storie pulsanti di vita, di passioni, di sacrifici, di amore per il bene comune e di affermazione di diritti e di libertĆ  negate.

Lo scenario attuale ĆØ di per sĆ© molto complesso. Esiste infatti una tassonomia criminale peculiare che racchiude al suo interno una pluralitĆ  di paradigmi molto diversi tra loro. L’incidenza delle organizzazioni mafiose tradizionali ĆØ molto forte ed in continua evoluzione. Oltre alla loro presenza vi ĆØ anche quella delle cosiddette mafie autoctone, che sono di origine esclusivamente locale. Non meno rilevante infine ĆØ la presenza di mafie straniere, tra cui quella nigeriana e cinese che si aggiungono alle organizzazioni albanesi di cui si evidenzia negli ultimi anni un notevole salto di qualitĆ  nello scenario criminale. Contemporaneamente però, ĆØ importante sottolineare che siamo in presenza di un contesto capace di reagire a queste forme di insediamento, promuovendo pratiche civiche e istituzionali di risposta, di riscatto, di restituzione sociale del maltolto. Le istituzioni universitarie, le istituzioni scolastiche e le altre istituzioni insieme per parlare di legalitĆ , per raccontare i principi etici che hanno ispirato uomini che per la giustizia e per la legalitĆ  hanno dato un per tributo in termini di esistenza, per promuovere nelle coscienze dei più giovani sentimenti di giustizia e senso civico. In questi giorni di grande attenzione ai problemi della sicurezza, ma anche di tanti episodi di nuova intolleranza, ĆØ giusto ricordarci che la convivenza civile ĆØ frutto di una riflessione culturale, faticosa e affascinante, che ci permette di guardare all’altro come a ā€œun altro noiā€, a una persona con cui dialogare e insieme alla quale condividere un sistema ineludibile di diritti e doveri. L’obiettivo ĆØ una memoria vissuta ogni giorno non soltanto per le ricorrenze.Serve per questo la storia, il contributo degli studiosi quel che ĆØ rimasto nel loro patrimonio individuale e che a sua volta resterĆ  nel patrimonio individuale di ogni nostro alunno. Il percorso offre un quadro di riferimento per predisporre un’offerta formativa che valorizzi l’educazione alla convivenza civile e alla legalitĆ . Si tratta di un percorso educativo per il pieno sviluppo della persona umana e dei diritti di cittadinanza, allo scopo di dare attuazione alle garanzie che la Costituzione della Repubblica italiana prevede. Agire rispettando le regole, secondo la Costituzione e la legge: questa dovrebbe essere la base del nostro comportamento e chi lotta contro la mafia. Parlare di legalitĆ , smascherare i truffatori e soprattutto non tacere i crimini per paura, e quindi non piegarsi all’omertĆ , sono le chiavi per una lotta costante ed efficace alla mafia. La mafia conta proprio sulla complicitĆ  e sul silenzio di chi vede, sente ed ĆØ testimone di illegalitĆ  e tace e non fa nulla. ā€œNulla ho visto, nulla ho sentitoā€, dicono i mafiosi. I mafiosi agiscono senza rispetto di niente e di nessuno, pensando solo a fare i loro interessi. Queste azioni portano spesso alla morte di innocenti e alla distruzione di quanto di buono si era costruito fino a quel momento. Credo che una riflessione sulla mafia sia quindi molto importante ricordare i magistrati Falcone e Borsellino, che sono martiri della mafia. Inoltre, dobbiamo dare forza, con il nostro appoggio, a tutti coloro che si battono contro la mafia e contro la malavita organizzata. Una delle azioni mafiose consiste nell’indebolire e isolare l’avversario, cosa che non potrĆ  mai accadere se noi sosteniamo l’azione di chi combatte la mafia perchĆ© il suo operato ĆØ fondamentale per la nostra societĆ . Per combattere l’indifferenza e l’incoscienza. La nostra speranza ĆØ che, parlare di legalitĆ  ai giovani, dando loro l’opportunitĆ  di incontrare e confrontarsi con personalitĆ  di primissimo piano della lotta alla mafia, possa attivare uno spirito critico e stimolare la loro coscienza. Incoraggiare la cultura della legalitĆ  in una istituzione scolastica significa educare gli studenti al rispetto della dignitĆ  della persona umana, attraverso la consapevolezza dei diritti e dei doveri, con l’acquisizione delle conoscenze e l’interiorizzazione dei valori che stanno alla base della convivenza civile. Il tema della legalitĆ  ĆØ assolutamente centrale per le sfide che siamo chiamati a combattere, a cominciare dalla lotta per una societĆ  più giusta e democratica, in cui tutti i cittadini siano uguali di fronte allo stesso sistema di diritti e doveri. In questi giorni di grande attenzione ai problemi della sicurezza, ma anche di tanti episodi di nuova intolleranza, di violenza, ĆØ giusto ricordarci che la convivenza civile ĆØ frutto di una riflessione culturale, faticosa e affascinante, che ci permette di guardare all’altro come a ā€œun altro noiā€, a una persona con cui dialogare e insieme alla quale condividere un sistema ineludibile di diritti e doveri. In una reale prospettiva di prevenzione la scuola deve aiutare gli studenti ad assumersi delle responsabilitĆ , ricordare loro che chi cresce ha diritto all’errore, ma anche alla correzione, sviluppare in loro la coscienza civile e la convinzione che la legalitĆ  conviene e che, laddove ci sono partecipazione, cittadinanza, diritti, regole, valori condivisi, non ci può essere criminalitĆ . Per gli studenti riconoscere e accettare un mondo di regole ĆØ sempre un percorso difficile e faticoso. Il caos virtuale e mediatico in cui si ĆØ completamente immersi contribuisce a rendere il panorama di non facile interpretazione e confuso. I ragazzi si trovano sempre più spesso nell’impossibilitĆ  di avere delle figure di riferimento in grado di diventare modelli a cui potersi identificare. Tutto ciò aumenta la sensazione di solitudine e smarrimento, provocando reali situazioni d’isolamento e una forte tendenza alla devianza o all’individualismo. Ed ĆØ per questo fissare punti fermi nel percorso educativo riveste grande importanza. Il percorso sulla legalitĆ  si rivolge ai giovani Il progetto mira a contrastare la povertĆ  educativa dei giovani e a risvegliare il senso civico dei ragazzi. Tale progetto ĆØ un’occasione unica per stimolare le coscienze dei giovani su eventi drammatici, che hanno sconvolto il nostro paese. Vogliamo che i ragazzi sappiano quello che uomini simbolo della lotta alla mafia hanno lasciato come traccia del loro passaggio su questa terra, il loro messaggio. Non si può e non si deve dimenticare. Inoltre, in questi anni, in particolare nell’anno in cui il Ministero dell’Istruzione ha inserito in modo ufficiale l’educazione civica a scuola, ci ĆØ parso che questo percorso fosse assolutamente in linea con le scelte didattiche ed educative che l’Europa sta istituzionalizzando all’interno dei percorsi scolastici. Parte, quindi, da settembre il progetto ā€œIl Cantiere della LegalitĆ ā€. Questo termine dĆ  il senso della continua evoluzione, della volontĆ  di voler continuare a lavorare sui nostri ragazzi, principale baluardo per il cambiamento di una societĆ  indifferente. Gli alunni saranno parte attiva del percorso. Il progetto prevede il coinvolgimento degli studenti in un percorso educativo e formativo e tre, sostanzialmente, saranno le fasi che vedranno impegnati i ragazzi a partire da ottobre: la conoscenza; la riflessione e la produzione attiva. Lanciamo un seme ed ĆØ da qui che costruiamo una nuova speranza sociale.

La scuola ha un ruolo fondamentale nella trasmissione di certi valori. Raccontare la vicenda del giudice Falcone significa raccontare la storia vera di una persona che faceva il suo dovere; persona che svolgeva il suo lavoro nell’unico modo che conosceva, ma che ha dato fastidio a qualcuno ed ĆØ stato ammazzato. Abbiamo il dovere di continuare a raccontare i suoi valori, i suoi insegnamenti, il suo prezioso seme di legalitĆ . Il primo appuntamento ĆØ per il mese di settembre con esperti del settore nell’ambito delle istituzioni. Gli alunni discuteranno con chi ogni giorno lavora direttamente o indirettamente per combattere i fenomeni di corruzione e di illegalitĆ . Il percorso sulla legalitĆ  ĆØ finalizzato a trasformare la scuola in un centro della pedagogia della legalitĆ . Non soltanto rispettare le leggi, ma essere la legge. Bisogna raccontare cosa ĆØ accaduto agli studenti. La scuola deve diventare un valido strumento per affermare la legalitĆ . Bisogna permettere alle varie istituzioni di esprimere liberamente le proprie attivitĆ , da oggi in avanti. Bisogna far conoscere e far ricordare i martiri della legalitĆ .

Educare alla legalitĆ  vuol dire in primo luogo praticarla: le regole non devono essere presentate come puri comportamenti obbligatori, ma devono essere vissute con consapevolezza e partecipazione. Il rispetto delle leggi non comporta un atteggiamento acritico e passivo, ma nasce dalla consapevolezza che, se ingiuste o non più rispondenti alle esigenze del momento, regole, norme e leggi possono essere modificate. L’educazione alla legalitĆ  si pone non soltanto come premessa culturale indispensabile ma anche come sostegno operativo quotidiano, poichĆ© soltanto se l’azione di lotta sarĆ  radicata saldamente nelle coscienze e nella cultura dei giovani, essa potrĆ  acquisire caratteristiche di duratura efficienza, di programmata risposta all’incalzare temibile del fenomeno criminale. La cultura ĆØ essa stessa la sfida alla mafia, la scuola ĆØ la sfida alla mafia. ƈ la sfida più grossa. La mafia vive di povertĆ , di povertĆ  educativa, materiale. Le istituzioni devono raccontare. I ragazzi devono avere il possesso della parola. La scuola ha una funzione importantissima per questo nostro paese. In un’ottica di reale formazione, la scuola deve, dunque, sviluppare negli alunni la coscienza civile e la convinzione che la legalitĆ  conviene e che, laddove ci sono partecipazione, cittadinanza, diritti, regole, valori condivisi, non ci può essere criminalitĆ . ƈ giusto ricordarci che la convivenza civile ĆØ frutto di una riflessione culturale, faticosa e affascinante, che ci permette di guardare all’altro come a ā€œun altro noiā€, a una persona con cui dialogare e insieme alla quale condividere un sistema ineludibile di diritti e doveri al fine di promuovere la cultura della legalitĆ , la memoria e l’impegno contro le mafie.

Nell’ambito del progetto gli alunni hanno la possibilitĆ  di ascoltare e di confrontarsi sul tema della legalitĆ  vista sotto i suoi molteplici aspetti. Capire che cos’è la legalitĆ  ĆØ l’obiettivo principe del progetto, ma anche studiare questa ampia tematica attraverso la puntuale analisi di diverse figure professionali diventa per le classi un momento di conoscenza utile e molto vicina al mondo della loro generazione. Prima di parlare della legalitĆ  legata alle attivitĆ , dobbiamo soffermarci sul significato di cultura. Una societĆ  senza cultura soccombe, perchĆ© solo attraverso questa ci può essere crescita. Educare alla legalitĆ  vuol dire in primo luogo praticarla: le regole non devono essere presentate come puri comportamenti obbligatori, ma devono essere vissute con consapevolezza e partecipazione. Il rispetto delle leggi non comporta un atteggiamento acritico e passivo, ma nasce dalla consapevolezza che, se ingiuste o non più rispondenti alle esigenze del momento, regole, norme e leggi possono essere modificate. L’educazione alla legalitĆ  si pone non soltanto come premessa culturale indispensabile ma anche come sostegno operativo quotidiano, poichĆ© soltanto se l’azione di lotta sarĆ  radicata saldamente nelle coscienze e nella cultura dei giovani, essa potrĆ  acquisire caratteristiche di duratura efficienza, di programmata risposta all’incalzare temibile del fenomeno criminale. Lo scopo di questo percorso ĆØ quello di informare e sensibilizzare gli alunni sulle tematiche relative alla lotta contro le mafie e all’impegno contro ogni forma di corruzione, alla promozione della legalitĆ , della giustizia,del senso civico e democratico incentivandoli a diventare protagonisti di un cambiamento legale, a vivere il presente delle proprie cittĆ , in modo responsabile e attivo, lottando contro ogni forma di indifferenza, prevaricazione ed egoismi per veder realizzata la societĆ  futura auspicata. Dal presupposto del concetto di cura nasce il percorso. L’educazione alla democrazia e alla legalitĆ  rende gli studenti protagonisti e, cioĆØ, capaci di esercitare i propri diritti-doveri di cittadinanza.

Essi si esplicano nel rispetto delle regole e nella partecipazione alla vita civile, sociale, politica ed economica. Il percorso punta a una formazione di alto livello, funzionale allo sviluppo di una cittadinanza piena e consapevole. In tale ottica, per diffondere la cultura della legalitĆ , ritiene di significativa importanza la collaborazione con tutti i soggetti sociali e istituzionali. Il percorso ĆØ la migliore risposta dell’istituzione scolastica al presupposto filosofico e metodologico della ā€œlegge 92 del 2019 che ha introdotto l’insegnamento scolastico dell’educazione civica. All’articolo 3 prevede, tra le tematiche di riferimento per lo sviluppo delle competenze e degli obiettivi specifici di apprendimento, l’educazione alla legalitĆ  e al contrasto delle mafie, la conoscenza della Costituzione, delle istituzioni dello Stato italiano, dell’Unione europea e degli organismi internazionali. L’insegnamento della legalitĆ  costituisce una delle frontiere educative più importanti e ha l’obiettivo principale di creare un circolo virtuoso fra i giovani cittadini e le istituzioni per incentivare l’assunzione di responsabilitĆ  del singolo verso la collettivitĆ . Il percorso sulla legalitĆ  ĆØ finalizzato a trasformare la scuola in un centro della pedagogia della legalitĆ . Non soltanto rispettare le leggi, ma essere la legge. Bisogna raccontare cosa ĆØ accaduto agli studenti. La scuola deve diventare un valido strumento per affermare la legalitĆ . Bisogna permettere alle varie istituzioni di esprimere liberamente le proprie attivitĆ , da oggi in avanti. Bisogna far conoscere e far ricordare i martiri della legalitĆ . La cultura ĆØ essa stessa la sfida alla mafia, la scuola ĆØ la sfida alla mafia. ƈ la sfida più grossa. La mafia vive di povertĆ , di povertĆ  educativa, materiale. Le istituzioni devono raccontare. I ragazzi devono avere il possesso della parola. La scuola ha una funzione importantissima per questo nostro paese. L’educazione alla legalitĆ  ha per oggetto la natura e la funzione delle regole nella vita sociale, i valori civili e la democrazia, l’esercizio dei diritti di cittadinanza. Per un ragazzo riconoscere e accettare un mondo di regole ĆØ sempre un percorso difficile e faticoso. La societĆ  contemporanea non propone mediazioni simboliche credibili e coinvolgenti. I ragazzi si trovano sempre più spesso nell’impossibilitĆ  di avere delle figure di riferimento in grado di diventare modelli a cui potersi identificare. Tutto ciò aumenta la sensazione di smarrimento e solitudine, provocando evidenti situazioni d’isolamento e una forte tendenza all’individualismo o alla devianza. In un’ottica di reale prevenzione la scuola deve aiutare i ragazzi ad assumersi delle responsabilitĆ , ricordare loro che chi cresce ha diritto all’errore, ma anche alla correzione, sviluppare in loro la coscienza civile e la convinzione che la legalitĆ  conviene e che, laddove ci sono partecipazione, cittadinanza, diritti, regole, valori condivisi, non ci può essere criminalitĆ . La legalitĆ  ĆØ un’opportunitĆ  in più per dare senso al loro futuro. In tal senso, promuovere la cultura della legalitĆ  nella scuola significa educare gli alunni al rispetto della dignitĆ  della persona umana, attraverso la consapevolezza dei diritti e dei doveri, con l’acquisizione delle conoscenze e l’interiorizzazione dei valori che stanno alla base della convivenza civile. Il tema della legalitĆ  ĆØ centrale, per non dire decisivo, per la qualitĆ  della vita pubblica del nostro Paese, per la salute della nostra democrazia, e della nostra economia. Bisogna quindi continuare a perseguire i mafiosi e farlo con sempre maggiori risorse e volontĆ . ā€˜Nella partita tra Stato e anti-Stato va sempre messo in chiaro che lo Stato alla fine deve vincere. Senza eccezioni. Di fronte, in questa partita, sappiamo bene di avere avversari diversi rispetto ad un tempo. Mafie di tipo nuovo, che non indossano la coppola, ma il doppiopetto che nella crisi prosperano, estendendo il proprio controllo economico sulle imprese in crisi, portate a darsi in pasto a chi lentamente le stritola e le inserisce in sistemi integrati di produzione, distribuzione e consumo. In questo senso, ĆØ molto positivo il fatto che nella legge delega in materia di appalti pubblici viene reintrodotta l’obbligatorietĆ  della clausola sociale. ƈ una norma che tutela lavoratrici e lavoratori, proteggendoli in particolare nei cambi di appalto. Bisogna proseguire su questa strada, superando anche due gravi storture come quella del massimo ribasso e quella dell’aumento ormai esponenziale degli affidamenti diretti senza gara. Semplificazione e accelerazione dei tempi non devono significare deregulation, scarsa trasparenza, minore controllo e messa in un angolo della partecipazione. Si possono e si devono semplificare le procedure mantenendo regole basilari per la trasparenza degli appalti, la legalitĆ  e la centralitĆ  del lavoro e della persona. La via ĆØ quella della partecipazione sociale. Di patti territoriali per la legalitĆ  e lo sviluppo ben raccordati a una visione nazionale. Ma presidiati ogni giorno dalle sentinelle della societĆ  civile. Affrancare le persone dalla paura e dal bisogno. Questo bisogna fare. Combattere le disparitĆ  sociali e territoriali. Riscattare allo sviluppo il Mezzogiorno. Realizzare infrastrutture materiali, digitali e sociali. Investire su sanitĆ , scuola e pubblico impiego. E su tutto, la risposta decisiva: il lavoro che contribuisce ad innalzare le difese immunitarie di legalitĆ . Ed ĆØ l’istruzione, la buona istruzione, il modo migliore per tagliare l’erba sotto i piedi della cultura mafiosa. Anche per questo avvieremo il progetto sulla legalitĆ , in cui ci impegniamo a costruire percorsi di promozione della legalitĆ . Nel momento in cui si gettano le basi della ricostruzione del Paese, riteniamo fondamentale rilanciare un messaggio forte che punti al risveglio delle coscienze civili, alla presenza di un pensiero etico diffuso, al maturare di una nuova generazione di donne e di uomini che ripudi l’indifferenza e scelga invece la partecipazione. Al centro dell’azione educativa va posta la ā€œpersonaā€ alunno, come protagonista nella propria comunitĆ  ed il valore positivo delle regole, intese non come mezzo frustrante e punitivo o di affermazione di autoritĆ , bensƬ in primo luogo come strumento di aiuto delle potenzialitĆ  di ciascuna persona, chiamata alla libertĆ  e alla propria realizzazione. Il tema della legalitĆ  ĆØ assolutamente centrale per le sfide che siamo chiamati a combattere, a cominciare dalla lotta per una societĆ  più giusta e democratica, in cui tutti i cittadini siano uguali di fronte allo stesso sistema di diritti e doveri. L’istituzione culturale intende svolgere la propria missione educativa, infondendo i principi costituzionali, educando alla convivenza civile e perseguendo le finalitĆ  istituzionali della formazione dell’uomo e del cittadino attraverso incontri di legalitĆ , riflessioni condivise sulla cultura della morale. Siamo consapevoli, infatti, della necessitĆ  di indurre nei nostri ragazzi un atteggiamento critico e selettivo, che consenta loro di pervenire in maniera graduale alla comprensione completa e corretta dei fenomeni, all’individuazione delle cause e degli effetti degli stessi, alla formulazione di opinioni e di idee personali. Occorre affrontare a scuola i temi dell’ingiustizia e della violazione dei diritti. ƈ importante incidere efficacemente sulla consapevolezza e sulla coscienza dei nostri ragazzi, inducendoli a fermarsi, a riflettere, ad analizzare, a comprendere, imponendoci, quasi, rispetto alla miriade di distrazioni e alla sovraesposizione agli stimoli che caratterizza le vite delle nuove generazioni. La convivenza ĆØ da intendersi come l’adattamento dell’uomo a convivere con i suoi simili per la sua stessa sopravvivenza. Per regolare la vita complessa di un gruppo sociale, però, esistono leggi da rispettare che si affiancano a consuetudini, norme condivise secondo un codice etico, molto spesso non scritto, a cui aderisce la maggior parte della cittadinanza. A queste norme condivise secondo un codice etico dobbiamo indirizzare come cittadini la nostra massima attenzione. ƈ necessario coinvolgere, con gli esempi, le nuove generazioni. Ma per convivere civilmente non si può escludere il rispetto per gli altri. Il rispetto del prossimo ĆØ contro la derisione, l’insulto, la prevaricazione, la prepotenza, la violenza, la discriminazione di sesso, di razze, di etnie, diversitĆ  fisica, diversitĆ  mentale, disabilitĆ  e patologie.

Comportamenti asociali possono essere minacciati dalla crescente crisi di valori che influenza le nostre istituzioni educative come la scuolaĀ».

Tutto quanto premesso ha portato alla redazione de ā€œIL MANIFESTO DELLA CULTURA DELL’ANTIMAFIA MADDALONESEā€ redatto dal docente universitario Prof. Dott. Antonio Rosario Centore per il corrente anno scolastico per le due istituzioni scolastiche maddalonesi citate a supporto del progetto della legalitĆ  ā€œIl cantiere della legalitĆ  e della convivenza civileā€.

Proviamo a conoscere più da vicino chi è il docente universitario Prof. Dott. Antonio Rosario Centore.

Il docente universitario Prof. Dott. Antonio Rosario Centore nasce a Caserta il 1° luglio del 1969 ed inizia la sua formazione presso la Scuola Elementare ā€œSan Domenicoā€ di Maddaloni. Prosegue con la media ā€œ De Nicolaā€ dove ottiene una borsa di studio e dunque consegue il Diploma di MaturitĆ  scientifica presso il Liceo Scientifico Statale ā€œNino Corteseā€ nell’a. s. 1987/1988.

Prima di andare nel dettaglio e comunque sommariamente il docente universitario Prof. Dott. Antonio Rosario Centore nella sua carriera presenta la titolaritĆ  di contratti di docenza universitaria presso diverse UniversitĆ  nonchĆ© di attivitĆ  di ricerca universitaria, contratti di docenza presso diverse istituzioni pubbliche di secondo grado nonchĆ© incarichi specifici anche su progetti finanziati. ƈ stato docente membro del Consiglio d’Istituto, coordinatore di classe e coordinatore di dipartimento, docente membro della Commissione elettorale, docente membro del Gruppo di lavoro d’inclusione d’Istituto e docente membro RSU. La sua esperienza formativa gli ha consentito di conseguire diverse abilitazioni come quelle di dottore commercialista, esperto contabile, curatore fallimentare, consulente, revisore legale dei conti e consulente tecnico d’ufficio presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ed altre. Partendo dalla Laurea in Economia e Commercio presso l’UniversitĆ  degli Studi di Napoli, ā€œFederico IIĀ°ā€, FacoltĆ  di Economia e Commercio, ha frequentato diversi percorsi universitari conseguiti nell’ambito delle lauree di economia e commercio, di diritto tributario internazionale, di diritto comparato dell’economia e della finanza, di geografia e di scienze commerciali. Da qui il conseguimento di specializzazioni e abilitazioni anche all’insegnamento.

Il tutto corredato dalla conoscenza di diverse lingue a livello internazionale che gli ha permesso di fungere da coordinatore in staff con Rettore e Dirigenti Scolastici. Al suo la ideazione e realizzazione di molteplici progetti, in particolare di progetto della legalitĆ , e ancora sull’ambiente, la sostenibilitĆ  e i cambiamenti climatici. Ha frequentato molte istituzioni scolastiche e molte istituzioni universitarie anche in qualitĆ  di componente delle commissioni di esami nell’ambito universitario e nell’ambito scolastico, ha realizzato diverse pubblicazioni universitarie e di articoli pubblicati nell’ambito istituzionale.

Da tempo ĆØ relatore, ideatore, organizzatore e coordinatore di vari eventi.

Il docente universitario Prof. Dott. Antonio Rosario Centore ha collaborato con migliaia di grandi personalitĆ  nell’ambito nazionale e nell’ambito internazionale nei diversi ambiti e settori del sapere. Dal Prof. Giovanni Battista Bachelet (figlio del Prof. Vittorio Bachelet) alla Dott.ssa Fiammetta Borsellino (figlia del giudice antimafia Dott. Paolo Borsellino), dalla Dott.ssa Fiammetta Borsellino a una serie di altre personalitĆ  nell’ambito nazionale e nell’ambito internazionale dei diversi ambiti scientifici e dei diversi ambiti culturali.

Essendo vincitore di concorso, il Prof. Antonio Rosario Centore diventa docente di ruolo in Geografia nel 2015 ed ĆØ assegnato all’ambito Lombardia 22. Ha conseguito anche la specializzazione in Scienze Geografiche presso dell’UniversitĆ  degli Studi di Napoli ā€œParthenopeā€ in data 22 aprile 2009.

Precedentemente ha conseguito il Dottorato in Diritto Comparato dell’Economia e della Finanza – Area Giuridica presso la Seconda UniversitĆ  degli Studi Di Napoli – FacoltĆ  di Giurisprudenza, in data 21 dicembre 2001. Il lavoro universitario con il titolo: ā€œL’armonizzazione fiscale dal Trattato di Roma ad oggiā€ ĆØ stato pubblicato presso la Biblioteca Nazionale di Firenze e presso la Biblioteca Nazionale di Roma. Sono stati pubblicati diversi lavori universitari presso studi professionali nell’ambito legale e nell’ambito commerciale. Sono stati pubblicati altri diversi lavori universitari presso le varie istituzioni culturali del territorio nazionale.

A tal proposito si ricorda che si ĆØ laureato in Economia e Commercio presso l’UniversitĆ  degli Studi di Napoli ā€œ Federico IIĀ°ā€ nell’anno accademico 1992/1993. Ha seguito e conseguito diversi percorsi multidisciplinari accademici e diversi percorsi linguistici nell’ambito delle lauree universitarie. Ha seguito e conseguito diverse specializzazioni nel mondo universitario.

Va detto che il Prof. Dott. Antonio Rosario Centore ĆØ docente universitario e ha svolto attivitĆ  di ricerca e di studio presso diverse istituzioni universitarie e diverse istituzioni di ricerca e presso la FacoltĆ  di Scienze Ambientali della Seconda UniversitĆ  degli Studi di Napoli e presso le sezioni universitarie di Geografia di Napoli, nel biennio 1996 – 1997, per conto del Centro Studi Ricerca Sviluppo e Documentazione della Protezione Civile di Caserta – Prefettura di Caserta – Ministero dell’Interno.

A seguire ha continuato a collaborare con il mondo accademico, infatti, ĆØ stato Ricercatore universitario a tempo su ā€œAnalisi dettagliata sul rapporto esistente tra economia ed ambienteā€- area: geografia economica dell’ambiente – Seconda UniversitĆ  degli Studi di Napoli – Amministrazione Provinciale di Caserta – FacoltĆ  di Giurisprudenza- nell’a. a. 2003/2004. Ancora, ĆØ stato Ricercatore universitario a tempo su ā€œsviluppo sostenibileā€ – area: geografia dell’ sviluppo sostenibile – Seconda UniversitĆ  degli Studi di Napoli – Amministrazione Provinciale di Caserta – FacoltĆ  di Giurisprudenza, nell’a. a. 2004/2005. Va registrato che ĆØ stato Tutor didattico universitario di Geografia nell’ambito della didattica della Seconda UniversitĆ  degli Studi di Napoli, nell’a.a.2009/2010.

Il Prof. Antonio Rosario Centore ĆØ stato docente a contratto di Geografia Economica e Politica presso il Dipartimento di Studi Europei e Mediterranei della FacoltĆ  di Studi Politici e per l’Alta Formazione Europea e Mediterranea ā€œJean Monnetā€ della Seconda UniversitĆ  degli Studi di Napoli.

Negli anni ha organizzato, supportato e partecipato alla realizzazione delle attivitĆ  e laboratori per gli alunni delle istituzioni scolastiche statali della provincia di Caserta e delle istituzioni universitarie a livello nazionale. In particolare, si ĆØ occupato di iniziative di LegalitĆ  e cittadinanza.

Negli anni ha collaborato con le UniversitĆ  e con la Seconda UniversitĆ  degli Studi di Napoli, con gli Istituti culturali e con i Musei della area regionale della Campania.

Nel suo curriculum si evince che presso l’Ites ā€œLeonardo da Vinciā€ di Santa Maria Capua Vetere, nell’a. s. 2015/2016, per la pratica musicale ha collaborato alla realizzazione della didattica pratica musicale, ĆØ stato collaboratore nell’ambito del progetto Intercultura in relazione al progetto Socrates /Erasmus, e ancora nell’ambito dell’alternanza scuola/lavoro ( oggi PCTO ), ĆØ stato referente dell’idea innovativa dell’indire ā€œaule laboratorio disciplinari, referente del progetto ā€œterritorio e geografia della legalitĆ , ha svolto la funzione di supporto al giornalino della scuola ā€œLeonlineā€, ha partecipato al gruppo di lavoro per l’inclusivitĆ  contribuendo alla redazione del PAI, ha partecipato alle lezioni sulla didattica nella sezione carceraria e ospedaliera. ƈ stato docente di ruolo presso l’istituto superiore ā€œL.B. Albertiā€ di San Dona’ di Piave ( VE ). ƈ stato docente di ruolo presso l’istituto superiore ā€œCurie – Sraffaā€ di Milano. ƈ stato docente di ruolo in provincia di Latina presso l’istituto superiore ā€œGobetti – De Liberoā€ di Fondi. Inoltre, ĆØ stato collaboratore del Dirigente Scolastico, incarico ricoperto nell’a. s. 2014/2015 presso l’Isiss ā€œG. Ferrarisā€ di Caserta. Nell’anno scolastico 2016/2017 ha svolto attivitĆ  di docente di ruolo presso l’Isiss ā€œE. Matteiā€ di Caserta. Nell’anno scolastico 2017/2018 ha svolto attivitĆ  di docente di ruolo presso l’Isiss ā€œG. B. Novelliā€ di Marcianise. Dall’anno scolastico 2018/2019 ad oggi svolge l’attivitĆ  di docente di ruolo presso l’Isiss ā€œE. Majoranaā€ di Santa Maria a Vico presso il plesso ā€œV. Bacheletā€ e presso il plesso ā€œE. Majoranaā€.

Precedentemente ĆØ stato docente presso l’ITCG ā€œV. Bacheletā€ di Santa Maria a Vico, l’ITC ā€œA. Galloā€ di Aversa, l’Itc ā€œ M. Montessoriā€œ di Maddaloni e l’ISISS ā€œTaddeo da Sessaā€ di Sessa Aurunca.

Per la sua formazione ha seguito diversi corsi presso enti specializzati e presso istituzioni specializzate e presso le istituzioni scolastiche, le istituzioni di ricerca e le istituzioni universitarie frequentate. Per la formazione trasversale, in particolare, si ricordano il Corso di Perfezionamento in ā€œDidattica della Geografiaā€ – FORCOM UniversitĆ  – nell’a. a. 2009/2010, il Corso di Perfezionamento in ā€œScienze della valutazione dell’apprendimento: Strategie e Metodologie Didatticheā€ – FORCOM – UniversitĆ  – nell’a. a. 2010/2011 e il Corso di Perfezionamento in ā€œDidattica, valutazione e programmazioneā€ – FORCOM – UniversitĆ  – nell’a. a. 2013/2014.

ƈ stato coordinatore didattico universitario nell’ambito multidisciplinare e nell’ambito interdisciplinare presso diverse istituzioni universitarie. ƈ docente universitario nell’ambito multidisciplinare e nell’ambito interdisciplinare presso le diverse istituzioni universitarie e presso le diverse istituzioni di ricerca.

Intanto, al suo attivo dopo il Diploma di MaturitĆ  scientifica ha l’Abilitazione all’esercizio della Professione di Dottore Commercialista e Revisore Contabile presso l’Ordine della Provincia di Caserta, ĆØ Cultore della Materia in Diritto Tributario Internazionale e in Diritto Privato Comparato presso le istituzioni universitarie, ha pubblicato la Tesi di Dottorato in ā€œL’armonizzazione fiscale dal Trattato di Roma ad oggiā€ in ambito didattico/pedagogico, scientifico, disciplinare ed accademico presso la Biblioteca Nazionale di Firenze nell’ anno 2001e ha partecipato alla Commissione di Esami di profitto presso la FacoltĆ  di Giurisprudenza della Seconda UniversitĆ  degli Studi di Napoli.

Il docente universitario Prof. Dott. Antonio Rosario Centore ĆØ iscritto all’Albo dei Consulenti Tecnici di Ufficio presso il Tribunale di S. Maria C. V.; ĆØ stato iscritto all’Albo dei Professionisti di Ergonomia – Settore Giuridico ed Economico sede della Campania presso il Dipartimento di Configurazione e Attuazione dell’Architettura – FacoltĆ  di Architettura – Laboratorio Ergonomia Applicata Sperimentale – UniversitĆ  ā€œFederico IIĀ°ā€ di Napoli; ĆØ in possesso dell’abilitazione all’esercizio della professione di dottore commercialista, conseguita nella sessione di aprile 1994 presso la FacoltĆ  di Economia e Commercio dell’UniversitĆ  degli Studi di Napoli ā€œ Federico II ā€; ĆØ iscritto all’Albo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Caserta – Circoscrizione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere; ed ĆØ iscritto all’Albo dei Revisori Contabili presso la Corte di Appello di Napoli e all’Albo dei Revisori legali dei conti.

Il docente universitario Prof. Dott. Antonio Rosario Centore ha ricoperto una serie di incarichi nell’ambito culturale, nell’ambito universitario, nell’ambito istituzionale, nell’ambito scolastico e nei diversi ambiti istituzionali.

Il docente universitario Prof. Dott. Antonio Rosario Centore ha ricevuto diversi premi, diversi apprezzamenti e diversi riconoscimenti da parte di autoritĆ  nel mondo universitario, nel mondo scolastico, nel modo culturale, nel mondo professionale, nel mondo istituzionale e nel mondo culturale. Per il suo impegno ĆØ stato recentemente insignito del Premio ā€œL’Illustre Maddaloneseā€ il 7 dicembre 2023. Il docente universitario ha poi conseguito il Premio alla carriera per l’attivitĆ  svolta nell’ambito universitario, nell’ambito scolastico, nell’ambito culturale, nell’ambito istituzionale e nell’ambito professionale. A gennaio 2024 il docente universitario Prof. Dott. Antonio Rosario Centore ha ricevuto un Encomio dallo scienziato Prof. Nicola Scafetta, candidato al Premio Nobel scientifico. A inizio marzo, ancora, il docente universitario Prof. Dott. Antonio Rosario Centore ha ricevuto, per il suo impegno nei progetti a favore della legalitĆ , un Encomio da parte del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella.Il Prof. Dott. Antonio Rosario Centore ĆØ un cattedratico, un professionista e un esperto multidisciplinare. Questa ĆØ solo una sintesi del lungo, del prezioso e del ricco curriculum del docente universitario Prof. Dott. Antonio Rosario Centore.