La toeletta della Regina: storia di un mobile

CASERTA – Nel 2022, ancora in forze alla Reggia di Caserta, insistevo per esporre alla mostra Margherita di Savoia. Regina d’Italia, tenutasi a Torino a Palazzo Madama dal 13 ottobre 2022 al 30 gennaio 2023, a cura di Maria Paola Ruffino, una toeletta a mio parere riconducibile alla presenza della moglie di Umberto I di Savoia nel palazzo, elencata nell’inventario del 1879 e mai adeguatamente valorizzata.

Mi muovevo dal 2011 “in direzione ostinata e contraria” verso il superamento dell’asfittico neoborbonismo locale, nell’ottica di una prassi di rete internazionale e di una maggiore verità storica, che avrebbe dovuto trovare il necessario riscontro nel riordino sia delle vaste collezioni della Reggia di Caserta (e non solo!), sia dell’ampia documentazione conservata all’Archivio di Stato di Caserta e all’Archivio di Stato di Napoli, alla quale ho scelto di dedicarmi poi a seguito delle “spartizioni” territoriali e funzionali del Ministero della Cultura.

Il mobile, di indubbio interesse, era stato a lungo proposto come esempio di riuso di arredi borbonici al tempo di Vittorio Emanuele III ed Elena di Montenegro (primo Novecento), ma è abbinato ad una sedia dall’intarsio tipicamente postunitario, impreziosita da una piccola Margherita che contraddistingue in genere gli arredi della regina. Un caso controverso quindi, che meritava indagini multidisciplinari allora impossibili per mancanza di strumenti e vedute.

L’esposizione di un manufatto museale serve ad accendere i riflettori su un tema e a stimolare la ricerca, come poi di fatto è avvenuto, perché il mobile è attualmente esposto nella mostra Regine: trame di cultura e diplomazia tra Napoli e l’Europa, a cura di Tiziana Maffei e Valeria di Fratta, da poco inaugurata alla Reggia di Caserta. Prima di redigere la scheda, mi consultai con i restauratori, che mi rassicurarono sui legni che caratterizzavano l’intarsio (rosa, mogano e padouk): informazioni necessarie a collocare piu’ precisamente l’arredo nel contesto storico e a decretarne il valore.

Nello specifico, la toletta e la relativa sedia erano presenti nell’inventario del Palazzo Reale di Caserta del 1879 nel Primo Gabinetto del Boudoir di Maria Carolina d’Asburgo (1799), denominato Stanza da Toletta all’epoca di Margherita di Savoia.

L’inventario citato descrive un appartamento in uso arredato con mobili in stile Luigi XV, alternati ad altri neogotici e medievali, secondo il gusto storicistico di fine Ottocento, che racconta in maniera incontrovertibile dello stato della Reggia di Caserta negli anni della monarchia sabauda.

Nell’inventario compaiono numerosi arredi ancora inediti, come un tavolino da lavoro con piano apribile – all’epoca nelle collezioni del Palazzo Reale di Napoli e visionato con la preziosa assistenza del dottor Carmine Napoli – e numerosi oggetti personali come un portagioie ottagonale con medaglioni in porcellana di Sévres, in deposito alla Reggia di Caserta.

Dopo il passaggio della Reggia di Caserta al demanio, avvenuto con Regio Decreto n. 1792 del 1919 per opera e volontà di Vittorio Emanuele III di Savoia, e la seconda guerra mondiale, si decide di riportare la toeletta nel Boudoir di Maria Carolina d’Asburgo, dove ancora compare nelle guide del museo utilizzate all’epoca della mia assunzione negli uffici di direzione (2001).

Impiallacciata con essenze pregiate tra cui il padouk africano (Pterocarpus soyauxii) – classificato solo nel 1895 dal botanico tedesco Paul Hermann Wilhelm Taubert (Berlino, 1862 – 1897) e usato in ebanisteria per mobili di alta qualità, la toeletta è arricchita da applicazioni in bronzo e medaglioni in porcellana di Sévres. Sui fianchi si aprono due cassetti a scomparsa contenenti materiale per cucito e oggetti d’igiene personale, tutti alla Reggia di Caserta: forbici, pulisciunghie, fermaguanti di acciaio con manici in tartaruga, pettini in avorio e tartaruga, spazzolini da denti con manico in ebano, spazzole per capelli e per abiti con manici in osso di balena, undici pezzi in cristallo di Boemia di varie forme, con coperchi in argento punzonato per pomate, saponi ed essenze.

La sedia da toletta girevole, intarsiata in legni pregiati che disegnano una grande rosa, è tappezzata in velluto di seta bleu e può essere spostata grazie ai piedi muniti di rotelle.

Nel corso dell’inaugurazione della mostra Regine, di cui ancora non è stato pubblicato il catalogo – abitudine ricorrente nelle mostre degli ultimi anni, che trovo assolutamente non professionale e non utile ad un pubblico ampio e addirittura internazionale – ho appreso con gioia del ritrovamento in Sicilia di un’altra toeletta uguale a quella casertana, che risale però a metà Ottocento: una notizia che, oltre a stimolare la mia inesauribile curiosità, mi rende orgogliosa di aver lasciato al museo e ai colleghi un’eredità professionale ben diversa da quella ricevuta a piu’ livelli in questi lunghissimi 25 anni, basata sulla convinzione che la mancanza di confronto (e di rispetto) e la Conservazione del Sapere fossero la strada più corretta per acquistare il prestigio e l’autorevolezza, ribadita da un ruolo non sempre degnamente ed adeguatamente conquistato.  

Lascia un commento