Pepsi, ora tocca alla Soresina. Domenica tutti al Palamaggiò Stampa
Martedì 13 Maggio 2008 13:01

 

CASERTA - Il quadro delle semifinali si è definito prima del previsto, senza nessuna coda alla bella. Le due vittorie esterne di Reggio Emilia e Soresina hanno completato il quadro degli accoppiamenti, e per tutte le squadre c’è una settimana intera per tirare il fiato e preparare i prossimi, durissimi, incontri.

La Juve si focalizza quindi sui celesti di Soresina, con il morale alto ed una sicurezza crescente nei propri mezzi, anche se ovviamente la guardia rimane alta e la Vanoli ha dimostrato una vitalità sorprendente, proprio nel momento in cui tutti si apprestavano a decretarne la sconfitta contro la Fastweb.

 

LE AVVERSARIE

 

Un altro avversario portafortuna dopo Rimini? Sembrerebbe di sì, ma non ci piace puntare su cabala e statistiche, precedenti e scaramanzie. In questo momento la cosa più sensata è scommettere sulla forza di una squadra che deve conquistare la promozione contro qualunque avversario ci venga messo di fronte. Punto.Certo, le prossime partite diranno se la Pepsi è veramente cresciuta di livello, o se, in maniera più riduttiva, Rimini è il tipo di squadra che ci permette di giocare il nostro miglior basket, senza mettere a nudo i difetti strutturali emersi ad intermittenza durante la stagione regolare.Se vogliamo, anche la Vanoli non è squadra che ci abbia messo in grande difficoltà in regular season, ma stiamo parlando di partite giocate ormai mesi fa, e da allora sia i lombardi che la squadra di Caputo, hanno effettuato delle modifiche alla rosa, per cui meglio resettare e ripartire da zero, mantenendo la convinzione di una superiorità che va trasferita sul campo, schivando ogni volta i trabocchetti che i ragazzi di Cioppi proveranno a tendere per mandare in tilt i meccanismi di gioco di Frates.

Meccanismi che in alcune fasi dei match contro Rimini sono sembrati al limite della perfezione, con un equilibrio tra giocate vicino a canestro e tiri dall’arco che va ripetuto contro Soresina, per non dare punti di riferimento costanti alla difesa avversaria.

 

LE PERCENTUALI

 

Le percentuali da tre contro Rimini sono forse la chiave di lettura più immediata per leggere il “cappotto” inflitto ai romagnoli, ma sarebbe troppo semplicistico pensare che segnare con buone percentuali rende tutto più facile.Un tiro da tre è un meccanismo apparentemente identico a sé stesso, ma in realtà ci sono tanti fattori che determinano la differenza tra un “ciaff” nella retina, ed un ferro che ti sputa il tiro. Più della meccanica contano la condizione fisica, le gambe che spingono bene, e soprattutto quella forza mentale che ti fa capire che sarà canestro prima ancora che il pallone lasci i polpastrelli.

Letta così, l’ottima percentuale al tiro di Childress e compagni, è frutto soprattutto di una crescente convinzione nei propri mezzi, e nella voglia di vincere a tutti i costi. Bastino due flash a fotografare quest’esempio; il canestro da tre di Diaz in gara uno, dopo il sorpasso Rimini all’ultimo minuto, e dopo che Diaz aveva sbagliato i tre tentativi precedenti da tre. Oppure, le bombe di Larranaga in gara due quando Rimini era scappata sul 3-17, in un momento di pressione psicologica pazzesca.

 

I GIOCATORI

 

Due fotografie che danno idea di una condizione mentale che raramente avevamo notato in passato, ed è da queste basi che bisogna ripartire domenica.Sotto l’aspetto tecnico, a parte un Childress in più (e non è poco), va sottolineato l’apporto crescente del reparto lunghi, non solo in attacco, dove Frosini sta brillando sempre più, ma anche nel lavoro oscuro, quello che non permette tiri facili agli avversari, e che riequilibra la lotta al rimbalzo che spesso ci ha visti soccombere durante l’anno.Un altro fattore tecnico di notevole importanza è il rendimento di Diaz, che sta crescendo in maniera graduale ma evidente, e soprattutto regala a Frates una duttilità maggiore sia in attacco che in difesa.

Diaz è giocatore che gli avversari ancora non conoscono benissimo, e che per i suoi movimenti è difficilmente marcabile; se poi comincia a segnare anche da tre con buone percentuali, allora diventa davvero un problema per tutti. Inoltre, ci piace evidenziare una delle sue caratteristiche migliori, l’arresto e tiro in sospensione, ormai una rarità in un basket fatto di tiri dall’arco o penetrazioni fino in fondo a testa bassa.

 

LA DIFESA DELLA PEPSI

Inoltre va evidenziato che nella crescita del rendimento difensivo della Pepsi, gli inserimenti di Brkic e Diaz hanno avuto un ruolo non secondario.Insomma, la Pepsi dei playoffs sembra una squadra decisamente più equilibrata, con più armi tattiche sia in attacco che in difesa, con una possibilità di variare quintetti ed assetti che nessun’altra compagine possiede, e con una forma fisica crescente, e questo lo dimostrano i finali di partita contro Rimini.Ovviamente c’è ancora tanto da migliorare, e molti difetti di questa squadra sembrano strutturali e quindi non completamente risolvibili; ma ciò che importa è che l’ago della bilancia penda fino in fondo dalla parte nostra, e che questa lunga e travagliata stagione possa concludersi nel migliore dei modi.

Adesso il mirino è puntato sui vari Lollis, Reynolds e Morri, avversari da rispettare ma da non temere, su cui Frates e Oldoini stanno sicuramente già lavorando con la solita meticolosità. Dopo tanti impegni ravvicinati, questi nove giorni di pausa agonistica sembreranno un’eternità per i tifosi, che domenica avranno approfittato per godersi finalmente una domenica senza basket, magari al sole con la famiglia. Così, domenica prossima non ci saranno scuse; tutti al Palamaggiò!