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Pepsi, vinciamo anche a Cremona con Vanoli Soresina: è cappotto di Diaz PDF Stampa E-mail
Sabato 24 Maggio 2008 19:34

CREMONA - La marcia della Juve non si ferma nemmeno al PalaSomenzi, ed anche Soresina saluta i playoffs senza una vittoria. I bianconeri hanno disputato ancora una volta una gara attenta, tatticamente ineccepibile, pur non esprimendo il loro basket migliore. Ma quel che conta è vederli abbracciati in mezzo al campo a fine partita, con Caputo emozionatissimo, ed i trenta tifosi “clandestini” giunti a Cremona nonostante il divieto, a cantare l’inno bianconero manco fossero in trecento.

FRATES PARTE CON DIAZ

Frates parte subito con Diaz in quintetto, ed il caraibico dimostra subito di aver lasciato alle spalle il guaio alla caviglia, caricandosi tutto l’attacco casertano sulle sue spalle. Dall’altro lato, Cioppi prova a rimescolare le carte, con Albano e Ryan al posto di Cusin e Valenti. L’equilibrio regna sovrano nella prima metà del match, con le due squadre a braccetto senza mai allungare. Morri segna subito la bomba del 3-0 (questo sarà l’unico canestro del play, ed il massimo vantaggio della Vanoli!) e prova a caricare i suoi tifosi, ma Diaz, dopo aver sbagliato il primo tiro, ne mette quattro in fila. Dall’altro lato brillano Albano, efficace nel finalizzare gli scarichi delle guardie, e Lollis, mentre Reynolds ha le polveri bagnate. L’ottimo approccio di Frosini (6 punti nel periodo) consente il primo mini allungo bianconero (11-14) ma per tutto il primo tempo, nessuna delle squadre avrà un vantaggio maggiore ai tre punti, ed il primo periodo si chiude sul 17-19, con 11 di Diaz. Caserta ha le solite ottime percentuali da due (8 su 10), ma tira male da tre (1 su 5); per fortuna Soresina fa peggio, e dopo la prima bomba di un Morri assolutamente negativo, comincia a padellare con percentuali misere.

LE PERCENTUALI

Con queste percentuali è lecito aspettarsi la zona da un lato e dall’altro, ed infatti nel secondo periodo sia Frates che Cioppi la provano più volte. Quella bianconera sembrerebbe efficace, ma consente a Soresina una valanga di doppi possessi e di rimbalzi offensivi, e la bomba di Gigena sull’ennesimo extra possesso, riporta avanti la Vanoli (24-21). Che Diaz sia protagonista assoluto lo si capisce dall’immediata bomba successiva del pareggio. Frates abbassa il quintetto con Labella e Ghiacci da quattro. I ritmi si alzano, ma questo anziché favorire le transizioni dei lombardi, scatena i bianconeri, che ritrovano il vantaggio con una bomba di Larranaga (34-36), e chiudono in crescendo con un canestro in acrobazia di Brkic, mentre Soresina non trova più il canestro. Si chiude col massimo vantaggio Juve (34-39).

LA RIPRESA

La ripresa è un’altra storia. La Pepsi allunga subito, e comincia a colpire con costanza anche dall’arco, grazie al solito Brkic, ma soprattutto con un Ghiacci dominante, capace di schiacciate contro la difesa schierata, e della solita difesa. Ben presto arriva il massimo vantaggio a +13 (46-59), ed è questo sicuramente il momento tecnicamente migliore della partita, con Soresina che prova a ricucire, mentre Cioppi prova a variare continuamente i suoi quintetti, sacrificando un Cusin poco incisivo e optando anch’egli per i quattro piccoli. Solo Gigena e Ryan sembrano in giornata positiva; Lollis si spegne e si carica di falli, Morri è disinnescato da tempo, e Reynolds continua a litigare col canestro. Valenti riesce a dare fisicità, stoppate e rimbalzi in attacco, ma non basta contro un Diaz in giornata di grazia, un Frosini commovente, ed il Ghiacci di questi tempi. In qualche modo la Vanoli si riporta a -8 alla sirena (54-62) illudendo i tifosi di un recupero che è tutto nella volontà, ma mai nel gioco espresso dai biancocelesti.

LA PEPSI VOLA

E quindi, nell’ultimo periodo, la Pepsi ricomincia a volare, macinando gioco, difendendo alla grande e costringendo a forzature gli uomini di Cioppi, fino alla schiacciata in contropiede del solito Ghiacci per il 60-73 che sembra chiudere il match. Ma Soresina ha dimostrato in tutta la serie di essere squadra coriacea, e prova l’assalto finale, approfittando di un Childress non al meglio (leggero infortunio alla caviglia), che anziché gestire il gioco, forza penetrazioni alla ricerca di falli che non gli vengono fischiati. Ne consegue un 10-0 dei padroni di casa, che prendono tutti i rimbalzi (49 a 24 alla fine!) e con un tap-in di Valenti arrivano al 70-73. Immediato il time out di Frates, che toglie Childress e affida la palla a Guillermo Diaz, che con freddezza si prende falli e mette quattro liberi di seguito, mentre Soresina, dopo la bomba del 73-75, non segna più, consegnando vittoria e serie ai bianconeri, che legittimano con un doppio 3-0 il loro ingresso in finale, da favoriti qualunque sarà l’avversario da affrontare. Finisce 73-79, con Diaz mvp dell’incontro (25 punti ed un fantastico 37 di valutazione).

UNA VITTORIA BELLISSIMA

Una vittoria bellissima, perché ottenuta ancora una volta col cuore e con la testa; perché è arrivata non grazie a percentuali strepitose, ma con una lettura perfetta dei momenti di gioco, dettando i ritmi e restando lucidi nei momenti difficili; perché mancava Tutt e nessuno se n’è accorto; perché vincere in trasferta regalando il doppio dei rimbalzi agli avversari è un’impresa non da poco; perché non è vero che se limiti Childress hai limitato la squadra; perché quei trenta “clandestini” ti ricordano che c’è tutta una città che freme e sogna, e in mezzo al campo questo si vede.

IL RIPOSO

Nove giorni di riposo, adesso. Saranno nove giorni benedetti dallo staff tecnico e dai giocatori, che potranno ricaricare le pile e smaltire tossine; e saranno nove giorni lunghissimi per i tifosi, che adesso voltano lo sguardo a Jesi, per capire chi arriverà a Caserta l’altra domenica, con la consapevolezza che, Maggioli o Young che siano, la musica sarà la stessa, perché questa Juve non può temere nessuno.