Sala, don Vincenzo Bruno celebra il 25° anniversario di sacerdozio con il Vescovo Mons. Lagnese |
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Scritto da Michele Schioppa |
Martedì 18 Aprile 2023 11:05 |
SALA DI CASERTA - Lo scorso 6 aprile 2023, il vescovo della Diocesi di Caserta, mons. Pietro Lagnese, nel corso della Santa Messa Crismale in Cattedrale, ha ricordato durante l’Omelia tutti i sacerdoti che quest’anno celebrano “un anniversario particolarmente significativo”. Il riferimento è a Mons. Raffaele Nogaro, ovvero il Vescovo emerito, per i suoi 65 anni di presbiterato e i 40 di episcopato; ancora a Don Angelo Delli Paoli e a don Pasquale Lunato per i loro 50 anni di presbiterato; a don Vincenzo Bruno, don Antonio Di Nardo e don Edoardo Santo per il loro 25° di ordinazione sacerdotale; a don Antonello Giannotti che compie 30 di presbiterato; a don Luca Baselice che compie 20 di presbiterato e a don Vincenzo Carnevale che festeggia il 10° anniversario di presbiterato. In ordine di tempo, quest’oggi, martedì 18 aprile 2023 si celebra il 25° anniversario dell’ordinazione sacerdotale di don Vincenzo Bruno, don Enzo. Questo anniversario è vissuto in due momenti, il primo è stato celebrato domenica 16 aprile 2023 allorquando alla Santa Messa delle ore 11 è intervento Mons. Raffaele Nogaro, vescovo emerito di Caserta e ordinante del sacerdozio di don Vicenzo Bruno. Don Enzo è da sempre fortemente legato e ringrazia per la loro guida le persone che lo hanno seguito spiritualmente, sacerdoti e vescovi, ma in particolare Mons. Cesare Scarpa (che è nella Gloria di Dio) e Mons. Raffaele Nogaro. Il secondo momento sarà celebrato questo pomeriggio, 18 aprile 2023, alle ore 18 quando la Solenne Concelebrazione Eucaristica sarà presieduta da Mons. Pietro Lagnese, vescovo di Caserta. L’animazione liturgica sarà a cura dell’Associazione Culturale Musicale Onlus “Aniello Barchetta” sotto la direzione del Maestro Antonio Barchetta[1]. Il giovane cinquantenne maddalonese, infatti, il nostro festeggiato al secolo Vincenzo Bruno nasce a Maddaloni il 1° gennaio 1973 da Antonio e Marta Smarra (dal loro matrimonio oltre a Vincenzo sono nati Alfonso e Aldo), mi è particolarmente caro. Una persona speciale, un fratello e cognato, zio speciale di 4 nipoti, sacerdote esemplare e amico fedele. Da poco bambino, impegnato come chierichetto nella chiesa del SS. Corpo di Cristo, oggi Basilica Pontificia Minore del Corpus Domini, parrocchia di Sant’Aniello Abate, con lui ero uno dei figliocci spirituale di Padre Scarpa (già OMI), alias Mons. Cesare Scarpa. Benché di poco più piccolo con Enzo (don Vincenzo Bruno), Nicola (don Nicola Lombardi) ed Edoardo (don Edoardo Santo) sotto la guida di don Cesare eravamo dediti a momenti di preghiera comune nell’ambito del nostro cammino vocazionale[2]. Don Enzo avrà una particolare predilezione per il suo padre spirituale don Cesare Scarpa, e in un recente ricordo così parla del loro incontro: “Conosco fin da subito Padre Scarpa, infatti, mia Madre Marta Smarra mi iscrive per il corso di catechismo in preparazione alla prima comunione nel mese di settembre del 1980 e il 24 maggio dell’anno seguente ricevo il Sacramento dell’Eucaristia. Da quel momento praticamente i rapporti con don Cesare non si sono più interrotti. Di lui ho ricordi da bambino, adolescente e adulto. I pilastri attorno ai quali ruota tuttala sua vita sacerdotale sono stati la devozione alla SS. Eucarestia e l’Amore a Maria Immacolata soprattutto con la devozione al Santo Rosario. Padre Scarpa quindi mi ha accompagnato in tutte le tappe più importanti della mia crescita spirituale: dalla prima comunione alla Santa Cresima il 28 settembre 1988, fu anche il mio padrino; dalla vita religiosa all’ordinazione sacerdotale il 18 aprile1998 proprio nella chiesa del Corpus Domini. Sarà anche lui a dare i conforti religiosi a mia Madre che ritornò a Dio il 18 giugno del 2003 quattro giorni prima che la chiesa del SS. Corpo di Cristo, frequentata quotidianamente da mia mamma, fosse elevata a Basilica da San Giovanni Paolo II , titolo che Padre Scarpa ottenne con tanta ostinatezza e preghiere. Da allora la storia continua nelle frequenti visite a casa di Mons. Cesare Scarpa, dove si è ritirato dopo aver lasciato la sua comunità parrocchiale che ha guidato per ben 33 anni con zelo e amore sacerdotale. Un figlio devoto che ha maturato la sua vocazione ed è diventato sacerdote anche per la preghiera della comunità parrocchiale di Sant’Aniello e del suo Pastore»”. Non a caso nel momento della nascita al Cielo di Mons. Cesare Scarpa nel pomeriggio del 9 ottobre 2018 si sono ritrovati al suo capezzale in preghiera alcuni dei suoi figli spirituali come don Vincenzo Bruno, Nicola Lombardi e don Antonio Traviso. Questi con preghiere e Santo Rosario hanno accompagnato il passaggio alla Vita Eterna di Mons. Scarpa. Ed è proprio cinto dalle mani di don Vincenzo Bruno don Cesare alle ore 17.30 circa è nato al Cielo nella sua casa ove nacque a questa vita in Messercola di Cervino. Don Vincenzo inizialmente diventa presbitero, dopo il percorso di formazione iniziato a Maddaloni e completato a Friburgo, con il nome di Fra Marco Maria Bruno. È ordinato religioso nell’Ordine dei Frati Predicatori (Domenicani) ordinato sacerdote il 18 aprile 1998 presso la chiesa del SS Corpo di Cristo, parrocchia di Sant’Aniello Abate, in Maddaloni. È ordinato sacerdote dal Vescovo di Caserta mons. Raffaele Nogaro.
Da religioso Fra Marco Maria Bruno ha svolto molti incarichi e tra gli ultimi un particolare impegno è stato dedicato alla pastorale nei quartieri napoletani di Barra e Ponticelli. Entra nel clero diocesano di Caserta diventando con il decreto di mons. Antonio Pasquariello Vicario Generale della Diocesi di Caserta con cui si rende esecutiva la decisione del vescovo di Caserta, mons. Raffaele Nogaro, il 15 aprile 2004. Una decisione che teneva conto già di un avviato impegno diocesano come dimostra la sua presenza alla visita del cardinale Spidlik in occasione della festa di Sant’Aniello del 14 dicembre 2003 nella Basilica maddalonese con animazione liturgica diretta dal Maestro Antonio Barchetta. Il primo giugno 2004 è nominato vicario parrocchiale della chiesa di Sant’Aniello Abate di Maddaloni ove ha passato la fanciullezza e gioventù e ancora è stato ordinato sacerdote. Incarico provvidenziali visto il legame con questa comunità parrocchiale e mio desiderio che in un eventuale futuro incarico parrocchiale possa trasformarsi in una nomina a parroco, certo del bene che, ancor più di quanto è stato fatto e si fa, per questa comunità. potrebbe eventualmente fare la sua figura sacerdotale. Il 6 ottobre 2004 è nominato dal vescovo mons. Raffaele Nogaro amministratore parrocchiale della chiesa di San Simeone profeta in Sala di Caserta e a seguire è stato nominato padre spirituale dell’arciconfraternita del Santissimo Rosario e Purgatorio in Sala di Caserta il primo novembre del 2004[3]. In effetti, la presenza in chiesa è precedente, infatti, nel post social di annuncio del venticinquesimo anniversario sacerdotale Lorenzo Di Donato scrive: “Si. Sono già trascorsi 25 anni “da quando il Cristo mi ha scelto [… ] nel numero dei suoi ministri consacrandomi con l’unzione sacerdotale[…] e oggi più che mai rinnovo il mio “SI” al Signore, assoluto ed incondizionato, perché Egli mi ha fatto il dono più grande che un uomo possa ricevere””, riprendendo le sue parole del parroco nella ricorrenza del decimo anniversario del suo sacerdozio. Per poi proseguire: “Se il 18 aprile 1998 segnò l’inizio della vita sacerdotale di don Enzo, il 3 aprile 2004 segnò il suo ingresso in Sala quale parroco, gratificando e santificando la Comunità con il suo “essere contemporaneamente piccolo e grande, nobile di spirito, …,semplice e naturale come di ceppo contadino, …, discepolo del Signore, capo del suo gregge””. Il 15 giugno del 2005[4] il vescovo Nogaro lo nomina Assistente Diocesano del Settore Giovani di Azione Cattolica, mentre il 15 settembre del 2006 è stato formalmente nominato parroco della chiesa di San Simeone profeta in Sala di Caserta, dove attualmente è ancora parroco. Il 23 gennaio del 2008 è stato nominato padre spirituale dell’arciconfraternita del Santissimo Rosario e San Donato Martire di Sala di Caserta, mentre il 1° gennaio 2011 è stato nominato, dal vescovo di Caserta mons. Pietro Farina, Assistente Diocesano dell’Azione Cattolica Settore Adulti per un anno.
Il vescovo mons. Farina il 27 novembre del 2011 lo nomina vicario foraneo della Forania di Casertavecchia per un quinquennio come dispone il codice di Diritto Canonico. Il 30 novembre 2015 il vescovo di Caserta mons. Giovanni D’Alise conferma l’incarico di vicario foraneo per un altro quinquennio.
Attualmente ha ancora l’incarico di vicario foraneo della Forania di Casertavecchia, conferito dal Vescovo mons. Pietro Lagnese il 14 settembre 2021 con nomina controfirmata dal Cancelliere Vescovile don Giuseppe Di Bernardo. Di diritto, in quanto vicario foraneo, don Vincenzo Bruno è anche membro del Consiglio Presbiterale Diocesano (2021 – 2026), con nomina del Vescovo mons. Lagnese del 1° novembre 2021, così come accaduto per i precedenti mandati. L’11 dicembre 2020 diventa amministratore parrocchiale della chiesa di San Vincenzo Martire in Briano a cui subentrerà con insediamento e nomina a parroco da parte del vescovo Mons. Lagnese, con presa di possesso canonico il 25 settembre 2021, il nuovo parroco Don Stefano Sgueglia[5]. Nel il numero di “luglio - agosto 2019” (Anno 4 - n. 7) de Il Poliedro, a pagina 14 c’è un articolo intitolato “La mia esperienza pastorale” in cui don Enzo ringrazia per il suo ventunesimo anniversario sacerdotale il sostegno della sua comunità, dicendo tra l’altro: “Nel mio ministero pastorale mi sono lasciato guidare dall’espressione tratta dalla Lettera agli Ebrei: «Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi hanno annunziato la parola di Dio: considerando attentamente il loro tenore di vita, imitatene la fede» (Eb 13,7). Sono “a capo” sì, però per Gesù significa porre la propria autorità al servizio, come Lui stesso ha mostrato e ha insegnato ai discepoli con queste parole: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dominano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti » (Mc 10,42-45). Un sacerdote, che non è al servizio della sua comunità, non fa bene, sbaglia. Un’altra caratteristica che mi ha sempre ispirato è l’amore appassionato per la gente. Pensiamo a quel passo della Lettera agli Efesini in cui san Paolo dice che Cristo «ha amato la Chiesa e ha dato sé stesso per lei, per renderla santa, purificandola con il lavacro dell’acqua mediante la parola, e per presentare a sé stesso la Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché» (5,25-27). In forza dell’Ordine il ministro dedica tutto sé stesso alla propria comunità e la ama con tutto il cuore: è la sua famiglia. […] “Vicinanza al popolo”: un sacerdote che si distacca dal popolo non è capace di dare il messaggio di Gesù, non è capace di dare le carezze di Gesù alla gente. Vicinanza alla gente vuol dire pazienza; vuol dire bruciare [consumare] la vita, perché il santo Popolo di Dio stanca! Quella stanchezza sana del lavoro, del dare vita agli altri, continuamente al servizio degli altri. Come Gesù bisogna farsi maestri del “perdere tempo” con gli altri e per gli altri. Non c’è un’altra strada: è la strada dell’Incarnazione. Prete incarnato, vicino, che sa accarezzare e soffrire con la carne di Gesù negli ammalati, nei bambini, nella gente, nei problemi, nei tanti problemi che la nostra gente, oggi più che mai, attraversa”. Personalmente, a nome della mia famiglia e della redazione giornalistica, e ancora del Maestro Antonio Barchetta e dell’associazione omonima, auguriamo a don Enzo i più sinceri e fervidi auguri per questo suo anniversario sacerdotale. A cura di Michele Schioppa [1] Ancora una volta l’amicizia tra don Vincenzo e il Maestro Barchetta nasce negli anni della frequentazione della chiesa maddalonese del Corpus Domini dove era forte il legame tra il musicista e Mons. Cesare Scarpa. [2] L’impegno per le vocazioni di Mons. Cesare Scarpa è stato alto e, infatti, il 7 dicembre 1994 viene ordinato don Nicola Lombardi, il 18 aprile 1998 Fra Marco Maria Bruno (il nostro don Vincenzo) nell’Ordine dei Frati Predicatori ordinato e il 2 maggio 1998 don Edoardo Santo. In effetti, dopo questa semina vocazionale don Cesare continuò negli anni a seguire e dalla sua azione nasceranno le vocazioni e le conseguenti ordinazioni sacerdotali di don Carmine Ventrone e don Antonio Traviso, a cui si aggiungono altri figli spirituali consacrati come p Andrea Magliocca (Carmelitano). [3] Fin da subito l’arrivo di don Enzo ha consentito alla comunità una forte ripresa in spiritualità, in attività parrocchiali, oltre a ripianare un debito considerevole acquisito in eredità dalla precedente gestione per lavori avviati senza preventivo e comunque riscontro di copertura economica. E comunque già dal dicembre 2005 ha programmato e realizzato altri lavori di recupero, restauro (crocifisso e statua di San Simeone profeta a cura del Maestro restauratore Gustavo Viscusi) e miglioramenti vari (poltrone per celebrante e ministranti, banchi per i fedeli, cippo in Memoria dell’Immacolata e stele a ricordo) così che le somme per i lavori si andavano a raddoppiare se non a triplicare ma sempre coperte con il concorso dei fedeli. In questo quasi ventennio sono stati continui gli interventi realizzati sia strutturali che pastorali e liturgici. Tra i tanti interventi, ad esempio si ricorda l’impegno per il restauro del pregevole organo della chiesa parrocchiale di San Simeone profeta risalente alla seconda metà del XVIII secolo che è ritornato nella sua originaria ubicazione, ovvero presso la cantoria posta al di sopra della porta di ingresso della chiesa, ed il tutto è stato celebrato sabato 18 gennaio 2020 con una Celebrazione Eucaristica presieduta dal vescovo Mons. Giovanni D’Alise, unitamente a una epigrafe marmorea che ne ricorda l’evento. [4] Nel dicembre dello stesso anno, il 12 dicembre 2005, nella chiesa di San Nicola Magno in Santa Maria a Vico don Enzo e il parroco pro tempore don Gregorio Crisci celebrano il mio matrimonio. Questo è un altro dei motivi, laddove ve ne fosse bisogno, per mostrare gratitudine e amicizia per don Enzo. [5] Qui finisce la sommaria ricostruzione degli incarichi diocesani, per la quale si esprime un sentito ringraziamento per la collaborazione a Don Giuseppe Di Bernardo e in particolare a Don Antonio Coscia. SALA DI CASERTA - Lo scorso 6 aprile 2023, il vescovo della Diocesi di Caserta, mons. Pietro Lagnese, nel corso della Santa Messa Crismale in Cattedrale, ha ricordato durante l’Omelia tutti i sacerdoti che quest’anno celebrano “un anniversario particolarmente significativo”. Il riferimento è a Mons. Raffaele Nogaro, ovvero il Vescovo emerito, per i suoi 65 anni di presbiterato e i 40 di episcopato; ancora a Don Angelo Delli Paoli e a don Pasquale Lunato per i loro 50 anni di presbiterato; a don Vincenzo Bruno, don Antonio Di Nardo e don Edoardo Santo per il loro 25° di ordinazione sacerdotale; a don Antonello Giannotti che compie 30 di presbiterato; a don Luca Baselice che compie 20 di presbiterato e a don Vincenzo Carnevale che festeggia il 10° anniversario di presbiterato. In ordine di tempo, quest’oggi, martedì 18 aprile 2023 si celebra il 25° anniversario dell’ordinazione sacerdotale di don Vincenzo Bruno, don Enzo. Questo anniversario è vissuto in due momenti, il primo è stato celebrato domenica 16 aprile 2023 allorquando alla Santa Messa delle ore 11 è intervento Mons. Raffaele Nogaro, vescovo emerito di Caserta e ordinante del sacerdozio di don Vicenzo Bruno. Don Enzo è da sempre fortemente legato e ringrazia per la loro guida le persone che lo hanno seguito spiritualmente, sacerdoti e vescovi, ma in particolare Mons. Cesare Scarpa (che è nella Gloria di Dio) e Mons. Raffaele Nogaro. Il secondo momento sarà celebrato questo pomeriggio, 18 aprile 2023, alle ore 18 quando la Solenne Concelebrazione Eucaristica sarà presieduta da Mons. Pietro Lagnese, vescovo di Caserta. L’animazione liturgica sarà a cura dell’Associazione Culturale Musicale Onlus “Aniello Barchetta” sotto la direzione del Maestro Antonio Barchetta[1]. Il giovane cinquantenne maddalonese, infatti, il nostro festeggiato al secolo Vincenzo Bruno nasce a Maddaloni il 1° gennaio 1973 da Antonio e Marta Smarra (dal loro matrimonio oltre a Vincenzo sono nati Alfonso e Aldo), mi è particolarmente caro. Una persona speciale, un fratello e cognato, zio speciale di 4 nipoti, sacerdote esemplare e amico fedele. Da poco bambino, impegnato come chierichetto nella chiesa del SS. Corpo di Cristo, oggi Basilica Pontificia Minore del Corpus Domini, parrocchia di Sant’Aniello Abate, con lui ero uno dei figliocci spirituale di Padre Scarpa (già OMI), alias Mons. Cesare Scarpa. Benché di poco più piccolo con Enzo (don Vincenzo Bruno), Nicola (don Nicola Lombardi) ed Edoardo (don Edoardo Santo) sotto la guida di don Cesare eravamo dediti a momenti di preghiera comune nell’ambito del nostro cammino vocazionale[2]. Don Enzo avrà una particolare predilezione per il suo padre spirituale don Cesare Scarpa, e in un recente ricordo così parla del loro incontro: “Conosco fin da subito Padre Scarpa, infatti, mia Madre Marta Smarra mi iscrive per il corso di catechismo in preparazione alla prima comunione nel mese di settembre del 1980 e il 24 maggio dell’anno seguente ricevo il Sacramento dell’Eucaristia. Da quel momento praticamente i rapporti con don Cesare non si sono più interrotti. Di lui ho ricordi da bambino, adolescente e adulto. I pilastri attorno ai quali ruota tuttala sua vita sacerdotale sono stati la devozione alla SS. Eucarestia e l’Amore a Maria Immacolata soprattutto con la devozione al Santo Rosario. Padre Scarpa quindi mi ha accompagnato in tutte le tappe più importanti della mia crescita spirituale: dalla prima comunione alla Santa Cresima il 28 settembre 1988, fu anche il mio padrino; dalla vita religiosa all’ordinazione sacerdotale il 18 aprile1998 proprio nella chiesa del Corpus Domini. Sarà anche lui a dare i conforti religiosi a mia Madre che ritornò a Dio il 18 giugno del 2003 quattro giorni prima che la chiesa del SS. Corpo di Cristo, frequentata quotidianamente da mia mamma, fosse elevata a Basilica da San Giovanni Paolo II , titolo che Padre Scarpa ottenne con tanta ostinatezza e preghiere. Da allora la storia continua nelle frequenti visite a casa di Mons. Cesare Scarpa, dove si è ritirato dopo aver lasciato la sua comunità parrocchiale che ha guidato per ben 33 anni con zelo e amore sacerdotale. Un figlio devoto che ha maturato la sua vocazione ed è diventato sacerdote anche per la preghiera della comunità parrocchiale di Sant’Aniello e del suo Pastore»”. Non a caso nel momento della nascita al Cielo di Mons. Cesare Scarpa nel pomeriggio del 9 ottobre 2018 si sono ritrovati al suo capezzale in preghiera alcuni dei suoi figli spirituali come don Vincenzo Bruno, Nicola Lombardi e don Antonio Traviso. Questi con preghiere e Santo Rosario hanno accompagnato il passaggio alla Vita Eterna di Mons. Scarpa. Ed è proprio cinto dalle mani di don Vincenzo Bruno don Cesare alle ore 17.30 circa è nato al Cielo nella sua casa ove nacque a questa vita in Messercola di Cervino. Don Vincenzo inizialmente diventa presbitero, dopo il percorso di formazione iniziato a Maddaloni e completato a Friburgo, con il nome di Fra Marco Maria Bruno. È ordinato religioso nell’Ordine dei Frati Predicatori (Domenicani) ordinato sacerdote il 18 aprile 1998 presso la chiesa del SS Corpo di Cristo, parrocchia di Sant’Aniello Abate, in Maddaloni. È ordinato sacerdote dal Vescovo di Caserta mons. Raffaele Nogaro. Da religioso Fra Marco Maria Bruno ha svolto molti incarichi e tra gli ultimi un particolare impegno è stato dedicato alla pastorale nei quartieri napoletani di Barra e Ponticelli. Entra nel clero diocesano di Caserta diventando con il decreto di mons. Antonio Pasquariello Vicario Generale della Diocesi di Caserta con cui si rende esecutiva la decisione del vescovo di Caserta, mons. Raffaele Nogaro, il 15 aprile 2004. Una decisione che teneva conto già di un avviato impegno diocesano come dimostra la sua presenza alla visita del cardinale Spidlik in occasione della festa di Sant’Aniello del 14 dicembre 2003 nella Basilica maddalonese con animazione liturgica diretta dal Maestro Antonio Barchetta. Il primo giugno 2004 è nominato vicario parrocchiale della chiesa di Sant’Aniello Abate di Maddaloni ove ha passato la fanciullezza e gioventù e ancora è stato ordinato sacerdote. Incarico provvidenziali visto il legame con questa comunità parrocchiale e mio desiderio che in un eventuale futuro incarico parrocchiale possa trasformarsi in una nomina a parroco, certo del bene che, ancor più di quanto è stato fatto e si fa, per questa comunità. potrebbe eventualmente fare la sua figura sacerdotale. Il 6 ottobre 2004 è nominato dal vescovo mons. Raffaele Nogaro amministratore parrocchiale della chiesa di San Simeone profeta in Sala di Caserta e a seguire è stato nominato padre spirituale dell’arciconfraternita del Santissimo Rosario e Purgatorio in Sala di Caserta il primo novembre del 2004[3]. In effetti, la presenza in chiesa è precedente, infatti, nel post social di annuncio del venticinquesimo anniversario sacerdotale Lorenzo Di Donato scrive: “Si. Sono già trascorsi 25 anni “da quando il Cristo mi ha scelto [… ] nel numero dei suoi ministri consacrandomi con l’unzione sacerdotale[…] e oggi più che mai rinnovo il mio “SI” al Signore, assoluto ed incondizionato, perché Egli mi ha fatto il dono più grande che un uomo possa ricevere””, riprendendo le sue parole del parroco nella ricorrenza del decimo anniversario del suo sacerdozio. Per poi proseguire: “Se il 18 aprile 1998 segnò l’inizio della vita sacerdotale di don Enzo, il 3 aprile 2004 segnò il suo ingresso in Sala quale parroco, gratificando e santificando la Comunità con il suo “essere contemporaneamente piccolo e grande, nobile di spirito, …,semplice e naturale come di ceppo contadino, …, discepolo del Signore, capo del suo gregge””. Il 15 giugno del 2005[4] il vescovo Nogaro lo nomina Assistente Diocesano del Settore Giovani di Azione Cattolica, mentre il 15 settembre del 2006 è stato formalmente nominato parroco della chiesa di San Simeone profeta in Sala di Caserta, dove attualmente è ancora parroco. Il 23 gennaio del 2008 è stato nominato padre spirituale dell’arciconfraternita del Santissimo Rosario e San Donato Martire di Sala di Caserta, mentre il 1° gennaio 2011 è stato nominato, dal vescovo di Caserta mons. Pietro Farina, Assistente Diocesano dell’Azione Cattolica Settore Adulti per un anno. Il vescovo mons. Farina il 27 novembre del 2011 lo nomina vicario foraneo della Forania di Casertavecchia per un quinquennio come dispone il codice di Diritto Canonico. Il 30 novembre 2015 il vescovo di Caserta mons. Giovanni D’Alise conferma l’incarico di vicario foraneo per un altro quinquennio. Attualmente ha ancora l’incarico di vicario foraneo della Forania di Casertavecchia, conferito dal Vescovo mons. Pietro Lagnese il 14 settembre 2021 con nomina controfirmata dal Cancelliere Vescovile don Giuseppe Di Bernardo. Di diritto, in quanto vicario foraneo, don Vincenzo Bruno è anche membro del Consiglio Presbiterale Diocesano (2021 – 2026), con nomina del Vescovo mons. Lagnese del 1° novembre 2021, così come accaduto per i precedenti mandati. L’11 dicembre 2020 diventa amministratore parrocchiale della chiesa di San Vincenzo Martire in Briano a cui subentrerà con insediamento e nomina a parroco da parte del vescovo Mons. Lagnese, con presa di possesso canonico il 25 settembre 2021, il nuovo parroco Don Stefano Sgueglia[5]. Nel il numero di “luglio - agosto 2019” (Anno 4 - n. 7) de Il Poliedro, a pagina 14 c’è un articolo intitolato “La mia esperienza pastorale” in cui don Enzo ringrazia per il suo ventunesimo anniversario sacerdotale il sostegno della sua comunità, dicendo tra l’altro: “Nel mio ministero pastorale mi sono lasciato guidare dall’espressione tratta dalla Lettera agli Ebrei: «Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi hanno annunziato la parola di Dio: considerando attentamente il loro tenore di vita, imitatene la fede» (Eb 13,7). Sono “a capo” sì, però per Gesù significa porre la propria autorità al servizio, come Lui stesso ha mostrato e ha insegnato ai discepoli con queste parole: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dominano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti » (Mc 10,42-45). Un sacerdote, che non è al servizio della sua comunità, non fa bene, sbaglia. Un’altra caratteristica che mi ha sempre ispirato è l’amore appassionato per la gente. Pensiamo a quel passo della Lettera agli Efesini in cui san Paolo dice che Cristo «ha amato la Chiesa e ha dato sé stesso per lei, per renderla santa, purificandola con il lavacro dell’acqua mediante la parola, e per presentare a sé stesso la Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché» (5,25-27). In forza dell’Ordine il ministro dedica tutto sé stesso alla propria comunità e la ama con tutto il cuore: è la sua famiglia. […] “Vicinanza al popolo”: un sacerdote che si distacca dal popolo non è capace di dare il messaggio di Gesù, non è capace di dare le carezze di Gesù alla gente. Vicinanza alla gente vuol dire pazienza; vuol dire bruciare [consumare] la vita, perché il santo Popolo di Dio stanca! Quella stanchezza sana del lavoro, del dare vita agli altri, continuamente al servizio degli altri. Come Gesù bisogna farsi maestri del “perdere tempo” con gli altri e per gli altri. Non c’è un’altra strada: è la strada dell’Incarnazione. Prete incarnato, vicino, che sa accarezzare e soffrire con la carne di Gesù negli ammalati, nei bambini, nella gente, nei problemi, nei tanti problemi che la nostra gente, oggi più che mai, attraversa”. Personalmente, a nome della mia famiglia e della redazione giornalistica, e ancora del Maestro Antonio Barchetta e dell’associazione omonima, auguriamo a don Enzo i più sinceri e fervidi auguri per questo suo anniversario sacerdotale. A cura di Michele Schioppa [1] Ancora una volta l’amicizia tra don Vincenzo e il Maestro Barchetta nasce negli anni della frequentazione della chiesa maddalonese del Corpus Domini dove era forte il legame tra il musicista e Mons. Cesare Scarpa. [2] L’impegno per le vocazioni di Mons. Cesare Scarpa è stato alto e, infatti, il 7 dicembre 1994 viene ordinato don Nicola Lombardi, il 18 aprile 1998 Fra Marco Maria Bruno (il nostro don Vincenzo) nell’Ordine dei Frati Predicatori ordinato e il 2 maggio 1998 don Edoardo Santo. In effetti, dopo questa semina vocazionale don Cesare continuò negli anni a seguire e dalla sua azione nasceranno le vocazioni e le conseguenti ordinazioni sacerdotali di don Carmine Ventrone e don Antonio Traviso, a cui si aggiungono altri figli spirituali consacrati come p Andrea Magliocca (Carmelitano). [3] Fin da subito l’arrivo di don Enzo ha consentito alla comunità una forte ripresa in spiritualità, in attività parrocchiali, oltre a ripianare un debito considerevole acquisito in eredità dalla precedente gestione per lavori avviati senza preventivo e comunque riscontro di copertura economica. E comunque già dal dicembre 2005 ha programmato e realizzato altri lavori di recupero, restauro (crocifisso e statua di San Simeone profeta a cura del Maestro restauratore Gustavo Viscusi) e miglioramenti vari (poltrone per celebrante e ministranti, banchi per i fedeli, cippo in Memoria dell’Immacolata e stele a ricordo) così che le somme per i lavori si andavano a raddoppiare se non a triplicare ma sempre coperte con il concorso dei fedeli. In questo quasi ventennio sono stati continui gli interventi realizzati sia strutturali che pastorali e liturgici. Tra i tanti interventi, ad esempio si ricorda l’impegno per il restauro del pregevole organo della chiesa parrocchiale di San Simeone profeta risalente alla seconda metà del XVIII secolo che è ritornato nella sua originaria ubicazione, ovvero presso la cantoria posta al di sopra della porta di ingresso della chiesa, ed il tutto è stato celebrato sabato 18 gennaio 2020 con una Celebrazione Eucaristica presieduta dal vescovo Mons. Giovanni D’Alise, unitamente a una epigrafe marmorea che ne ricorda l’evento. [4] Nel dicembre dello stesso anno, il 12 dicembre 2005, nella chiesa di San Nicola Magno in Santa Maria a Vico don Enzo e il parroco pro tempore don Gregorio Crisci celebrano il mio matrimonio. Questo è un altro dei motivi, laddove ve ne fosse bisogno, per mostrare gratitudine e amicizia per don Enzo. [5] Qui finisce la sommaria ricostruzione degli incarichi diocesani, per la quale si esprime un sentito ringraziamento per la collaborazione a Don Giuseppe Di Bernardo e in particolare a Don Antonio Coscia. |