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Maddaloni, ricordando il Rettore Ciro Pascarella all’Ultimo Ballo in Maschera al Convitto PDF Stampa E-mail
Scritto da Antonio Pagliaro e Michele Schioppa   
Martedì 14 Febbraio 2023 08:31

MADDALONI (Caserta) – Crediamo che il Rettore Ciro Pascaella, anche dal Cielo da dove ci guarda, è, per carattere, interesse e impegno culturale un fervente sostenitore della fortunata e partecipata rassegna “«Ultimo Ballo in Maschera» ritorno e presenza sul territorio”, giunta alla II^ edizione, ideata e diretta dal Maestro Michele Letizia. E proprio per rendergli omaggio di queste sue doti nel pomeriggio nel Convitto Nazionale Statale “Giordano Bruno” la sua memoria sarà protagonista.

Intanto, domenica 12 febbraio 2023 presso la chiesa di San Francesco d’Assisi di Maddaloni è stata celebrata con la messa vespertina la memoria di Ciro Pascarella a dieci anni dalla morte.

Quest’oggi vi sarà un nuovo momento celebrativo in ricordo dei dieci anni della nascita al Cielo del Rettore Ciro Pascarella. Momento storico che tanti, compreso chi scrive, ha vissuto restandone sgomento in prima persona.

Domenica 12 febbraio la santa messa è stata celebrata da don Edoardo Scognamiglio, era prevista anche la concelebrazione di don Angelo Delli Paoli, particolarmente legato a Ciro Pascarella, ma per impegni liturgici sul Santuario di San Michele non ha potuto partecipare.

Alla liturgia eucaristica oltre ai famigliari hanno partecipato i tanti amici e conoscenti di Ciro Pascarella così da rendere difficile l’accesso tanta era la numerosità dei fedeli accorsi. Lo stesso Convitto di cui è stato Rettore è stato rappresentato dal Rettore e dal personale docente, educatori e ata.

La grande affluenza testimonia da un lato il desiderio indubbio di ricordarlo ma anche la presa di coscienza che Ciro Pascarella “è una bella persona” a cui tutti quanti lo hanno conosciuto sono affezionati.

La famiglia ha voluto realizzare un libricino di testimonianze con qualche contributo grafico per lo più intimo e familiare, con note biografiche del prof. Antonio Pagliaro, che è stato distribuito ai presenti.

Quest’oggi martedì 14 febbraio 2023 dalle ore 16.30 con la presentazione di Michele Letizia e le riprese Tv di Fulvio De Lucia si terrà un nuovo appuntamento della rassegna culturale maddalonese.

La giornata, comunemente associata alla sola festa degli innamorati, avrà momenti intensi con la Musica, il ricordo struggente del Rettore Ciro Pascarella e la “Psicoscelta”.

Alle ore 16,30 ci sarà l’apertura lavori con l’Intro musicale da “GOOD AND EVIL”, CD di Razzano Massimo’s Asiul. Dunque, avverrà la Presentazione dell’autore e del CD nel corso della serata aperta con i saluti istituzionali dott. Rocco Gervasio, Rettore del Convitto maddalonese.

Segue il momento celebrativo in ricordo dei dieci anni della scomparsa del Rettore maddalonese del Convitto, prof. Ciro Pascarella con la presentazione del libro di Antonio Pagliaro “Il Professor CIRO PASCARELLA - Rettore Dirigente Scolastico del Convitto Nazionale Statale G. BRUNO di Maddaloni”. Verrà proiettato anche un video realizzato da Luigi Corsiero in memoria dello stesso Pascarella. Associato al ricordo ci sarà l’interviene in streaming di Michele Schioppa, ufficio stampa della rassegna, che è anche autore con Antonio Pagliaro di questo articolo biografico con nuovi contributi e testimonianze sul Rettore che rientra nel ricordo di cui alla manifestazione odierna.

La rassegna prosegue con la Presentazione del libro di Vincenzo Abbruzzese e Angelo Simeone dal titolo “PSICOSCELTA - La verità delle persone sta nelle loro azioni” con dibattito. La chiusura dei lavori prevede un momento musicale.

Ma veniamo ora al ricordo del Rettore Ciro Pascarella.

Ciro Pascarella (Amorosi BN 14 marzo 1948 - Caserta 12 febbraio 2013) nasce da Domenico e Margherita Morgillo ed è il secondogenito di quattro figli.

Il padre, già finanziere ad Amorosi, dove conoscerà la moglie, sarà Vigile Urbano e completerà la vita lavorativa quale capo mastro presso la Caserma “Magroni” di Maddaloni.

La mamma, invece, umile casalinga donerà la sua vita soprattutto alla crescita e all’avvenire dei figli.

La dedizione dei genitori, consentirà al giovane Ciro Pascarella di laurearsi in Economia e Commercio presso l’Università Federico II di Napoli, conseguendo, poi, anche l’abilitazione professionale.

Per scelta Ciro Pascarella è stato sempre proteso a svolgere la sua attività di uomo di cultura nell’ambito della scuola e dell’istruzione dei suoi alunni.

Infatti, professionalmente sarà assunto nel Convitto Nazionale Statale “Giordano Bruno” di Maddaloni come Istitutore assistente nel lontano 11 novembre 1971 (come si vedrà più avanti dal 1999 al 2000 è vice Rettore) ai tempi del rettore Giuseppe Simone.

Consolidando la sua esperienza, facendo tesoro delle sue doti e della propensione di guida, vincerà il concorso e sarà Rettore dal 2007 al 2011 del Convitto Nazionale Statale “T. Tasso” di Salerno, dopo la cui esperienza farà rientro al “Giordano Bruno” di Maddaloni.

Più dettaglio va detto che la storia di Ciro Pascarella in qualità di istitutore assistente coincise con la riapertura del Convitto Nazionale Statale “Giordano Bruno” di Maddaloni che era stato chiuso nell’ottobre 1965, per motivi di staticità e ristrutturazione, e riaperto nell’anno scolastico 1971/72. In quel periodo, il Convitto, per ripartire con slancio sul territorio maddalonese e acquisire la fiducia delle famiglie, aveva bisogno di giovani e brillanti studenti universitari da adibire a guida dei convittori e semiconvittori.

Il giovane studente universitario di Economia e Commercio Ciro Pascarella fece domanda di assunzione all’Ill.mo Signor Rettore come istitutore al Convitto suddetto.

Quando la domanda fu esaminata, discussa e deliberata nel Consiglio di amministrazione, il rettore Giuseppe Simone e i consiglieri presenti, apprezzarono il suo ottimo curriculum scolastico e l’assunsero. Dai documenti conservati nell’Archivio storico del Convitto, risulta che il giovane istitutore Ciro Pascarella fu assunto il giorno 11 novembre 1971.

Ciro, una volta entrato in servizio, dimostrò sul campo tutte le sue qualità facendosi amare e apprezzare dai suoi alunni convittori e semiconvittori ai quali dedicava tutte le sue energie per venire incontro ai loro diversi bisogni. Egli dai convittori più grandi era considerato quasi un coetaneo, un amico a cui confidare i problemi personali, di relazioni, di famiglia e scolastici. Inoltre, era sempre disponibile e la cosa che a tutti trasmetteva, sin dal primo impatto, era la sua preparazione, la sua sicurezza, la sua cordialità, la sua amicizia dimostrata sempre con un radioso e rassicurante sorriso.

Ciro Pascarella amava confrontarsi con i ragazzi, scendeva nell’animo di essi, indagando sui motivi particolari che travagliavano la loro personalità in formazione. Amava prevenire costantemente più che punire. La punizione per lui era l’ultimo dei rimedi pedagogici e la somministrava con parsimonia e giustizia. Egli tendeva alla valorizzazione della personalità degli educandi nel contesto della vita comunitaria, riconoscendo ad essi libertà ed autonomia.

Era consapevole che molti allievi provenivano da situazioni familiari ed ambientali particolari, l’unico sistema valido che adoperava era la massima disponibilità, unita ad altruismo ed affetto.

Proprio per questo motivo, molti convittori, di sera, aspettavano e gradivano istitutori meno severi come Ciro per il servizio notturno, come il papà o il fratello maggiore che torna a casa, così potevano stare più tranquilli e sereni: i grandi, guardare un poco in più la tv, mentre, i più piccoli, aspettavano il bacio della buonanotte sulla fronte.

La gioia più grande per Ciro avvenne quando il rettore Lagnese comunicò al Provveditorato agli Studi di Caserta la lista del Personale Educativo avente diritto all’immissione in ruolo ai sensi della legge n. 463 del 9 agosto 1978 e nella quale era presente anche il suo nominativo.

Altri colleghi beneficiari furono: Apperti Massimo, Aveta Raffaele, Chidini Mario, Filibetto Luigi, Iaquinto Filippo, Loffredo Giuseppe, Miceli Florindo, Picardi Salvatore, Romano Giuseppe, Scarano Michele Alfonso, Santamaria Aldo, Stanziale Pasquale, Guido Tamburrino, Vigliotti Luigi. Gli stessi, il 28 maggio seguente, furono sottoposti alla Promessa Solenne e inviati gli atti al Provveditorato agli Studi di Caserta a firma del rettore Lagnese.

Molti apprezzavano il suo modo di essere educatore: conosceva i segreti della pedagogia, i suoi alunni lo veneravano, gli volevano bene, sia in classe, sia nei vari spostamenti, il suo gruppo si muoveva sempre in ordine e in silenzio.

Nel frattempo il 30 marzo 1985, Ciro Pascarella si unì in matrimonio con Mattia Affinito dalla cui unione nacquero Domenico Fabio, Monica e Daniela.

Ciro amava la pittura, la scultura, la poesia, lo sport (calcio e karate) e nutriva una forte passione per le automobili sportive e di lusso (da giovane possedeva un maggiolone nero decappottabile della Wolkswagen e uno splendido Jaguar).

Ciro Pascarella ha rivestito sempre la funzione di Istitutore, fatta eccezione dal 25 febbraio al 31 agosto 2000, allorquando fu nominato, dal Provveditore agli Studi di Caserta, Vice Rettore incaricato per l’improvvisa morte in servizio del rettore dirigente scolastico titolare, prof. Giuseppe Amodio (al suo posto fu nominato Rettore facente funzione Eugenio Girfoglio, vice rettore titolare).

Dall’a. s. 2001/2002, per l’abolizione della figura di Vice Rettore nei convitti nazionali, per scelta del rettore dirigente scolastico Salvatore Salvione, Ciro fu nominato con le funzioni di Primo Collaboratore degli Istitutori.

L’Istitutore Ciro Pascarella, dopo aver contribuito a scrivere la storia della rinascita, consolidamento e crescita del Convitto Nazionale Statale “G. Bruno” di Maddaloni per ben 36 anni, nell’a. s. 2005/2006, partecipò e vinse il concorso da Rettore dei Convitti Nazionali e fu assegnato al Convitto Nazionale Statale “T. Tasso” di Salerno dall’anno scolastico 2007/08.

Dopo questa esperienza, com’è noto, Ciro Pascarella sarà Rettore del Convitto Nazionale Statale “Giordano Bruno” di Maddaloni dal 1 settembre 2011 al 12 febbraio 2013.

È stato bella per la città di Maddaloni e per il Convitto maddalonese averlo di nuovo in sede, dopo aver maturato abbastanza esperienza e contribuito al rilancio di questo stesso storico Istituto scolastico. E così dal 1 settembre 2011, il Rettore Dirigente Scolastico Ciro Pascarella fu trasferito al Convitto Nazionale Statale “Giordano Bruno” di Maddaloni per il pensionamento del rettore dirigente scolastico Salvatore Salvione. Per il rettore Pascarella fu l’agognato e sospirato ritorno a casa, per gli istitutori, il ritorno di un caro e stimato collega.

Spulciando nell’Archivio storico del glorioso e insigne Istituto, si scopre che il rettore Pascarella è stato il primo e unico maddalonese a ricoprire tale prestigioso ruolo nella bi-centenaria storia del Convitto Nazionale “Giordano Bruno”, nato nel 1808, sotto il nome di Real Collegio di Terra di Lavoro in Maddaloni.

Terminò prematuramente la cara esistenza del rettore dirigente scolastico Ciro Pascarella nascendo al Cielo all’età di quasi 65 anni.

La centenaria storia del Convitto “Giordano Bruno”, nato nel 1807 ricorda che sotto il rettorato di Ciro Pascarella nasce il “Cantaconvitto”, consolidando una esperienza ludico ricreativa sviluppatasi negli anni grazie all'abnegazione di docenti e istitutori come lui, che, tra l’altro, oggi porta come sottotitolo il suo nome.

Ciro Pascarella è stato un Uomo di cultura e attento pedagogo, da sempre anche impegnato, seppur indirettamente, al bene comune.

La sua permanenza alla guida dello storico Istituto maddalonese, purtroppo, è stata di breve durata.

Dopo aver iniziato a dare la sua impronta lungimirante per portare sempre più in alto il Convitto maddalonese, il 12 febbraio 2013, nell'Ospedale Civile Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta,

Il giorno 14 febbraio 2013 l’amico e Dsga Antonio D’Angelo, rivolgeva ai presenti il seguente messaggio in memoria del Rettore prof. Ciro Pascarella al termine del rito funebre nella chiesa di San Francesco d’Assisi:

«Il mio personale ringraziamento a Voi tutti per questa massiccia sentita partecipazione in onore del Rettore del Convitto Nazionale “G. BRUNO” di Maddaloni Dott. Prof. Ciro Pascarella.

Un sincero ringraziamento a tutte le Autorità qui presenti, da quelle scolastiche a tutti i livelli rappresentate, a quelle istituzionali quali il Comune di Maddaloni con il gonfalone della Città, la Polizia Municipale e la Protezione Civile e la Provincia di Caserta nella persona dell’Assessore Provinciale alla Pubblica Istruzione, a quelle Sindacali e Professionali, alle Associazioni di Volontariato, alle Forze dell’Ordine Carabinieri e Polizia di Stato, alle Forze Armate in rappresentanza della Scuola di Amministrazione e Commissariato.

Ed un ringraziamento particolare anche alla Fondazione Villaggio dei Ragazzi “Don Salvatore d’Angelo” qui presente con i giovani fanciulli schierati in picchetto d’ onore.

Grazie di cuore a Voi tutti.

E’ con il cuore spezzato dal dolore e con gli occhi gonfi di lacrime che prendo la parola da questo pulpito per rivolgere il mio ultimo saluto al grande amico fraterno CIRO PASCARELLA Rettore Dirigente Scolastico del prestigioso e antico Convitto Nazionale “G. BRUNO” di Maddaloni.

L’emozione che sto provando in questo momento mista all’incredulità dell’evento tragico che ha colpito me e la famiglia tutta del Convitto Nazionale è davvero grande e insostenibile.

Credo, anzi sicuramente, di trovarmi di fronte al dolore più grande della mia vita dopo la scomparsa dei miei cari amati e sfortunati genitori venuti a mancare anch’essi alla stessa età del caro Rettore Ciro nei lontani anni Ottanta, entrambi morti, prima mio padre e poi mia madre, alla stessa età.

E mi preme, altresì, ricordare qui, oggi, anche il compianto Rettore del Convitto Nazionale Dott. Giuseppe Amodio di Napoli che ci lasciò, dopo breve malattia, nello stesso mese di febbraio dell’anno 2000.

E qui, a rendere omaggio al Rettore Pascarella Ciro, è venuto anche colui che in quegli anni ha ricoperto il ruolo di Vice Rettore del Convitto Nazionale, altra figura importante ed apicale dei Convitti Nazionali, figura soppressa e transitata nei ruoli dei Dirigenti Scolastici in seguito al processo dell’autonomia scolastica, parlo del Dott. Eugenio Girfoglio.

Non potevi mancare vero Eugenio, grazie di essere qui, ti ringrazio di vero cuore a nome di tutto il Convitto Nazionale che ti ricorda ancora oggi con profondo affetto e nostalgia, così come ringrazio tutti gli Educatori ed il Personale non docente in servizio nel Convitto in quegli anni e che rivedo qui, oggi, in questo triste giorno, con profonda commozione.

La tua parola e il tuo conforto ci saranno di grande aiuto per superare questo ennesimo grande dolore.

Eravate grandi amici tu e Ciro, così come lo eravamo e lo siamo ancora oggi io e te, ed anche se tra inevitabili contrasti e divergenze, sempre superate, vi volevate bene.

Perché questa è la bellezza, questa è la grandezza del Convitto Nazionale “G. BRUNO”, della grande famiglia del Convitto Nazionale.

Noi non sappiamo serbare odio e rancore per nessuno neanche verso il nostro nemico più acerrimo perché l’odio ed il rancore sono sentimenti che non ci appartengono, che non appartengono a nessuno degli operatori del Convitto Nazionale e che mai ci apparterranno.

E’ passato poco più di un anno e qualche mese dall’arrivo al Convitto del nostro caro amato e sfortunato Rettore Pascarella, primo Rettore Maddalonese del Convitto Nazionale “G. BRUNO” dopo ben 204 anni di storia dalla sua istituzione risalente al lontano 1807.

Ci tengo a dirlo, con modesta umile e, oggi, purtroppo, amara soddisfazione, che sono stato io il primo a dare a lui e alla sua bellissima famiglia, la notizia dell’avvenuto trasferimento dal Convitto Nazionale T. Tasso di Salerno al Convitto di Maddaloni.

Non ci voleva credere, lui già sofferente e provato fisicamente per il trapianto da qualche anno effettuato.

Era a casa sua in un soffocante pomeriggio dei primi giorni del mese di agosto del 2011 circondato, come sempre, dall’amore e dall’affetto dei suoi cari, dalla moglie Mattia e dai suoi tre splendidi figli.

Ricordi Mattia, dovetti ripeterlo più volte, non ci credevate né voi né lui e dovetti ripeterlo più volte, quasi giurando, e alla fine tra urla di gioia e pianti liberatori, mi credeste tutti.

E il primo settembre del 2011 finalmente l’assunzione in servizio, non in pompa magna, in grande stile, eppure se lo sarebbe meritato, ma con profonda umiltà e quasi timore nel varcare la soglia del maestoso portone del Convitto Nazionale, lui nato e cresciuto professionalmente e umanamente nel Convitto dove era stato già Educatore per oltre un trentennio.

Era emozionato, ma felice e sorridente e con me al suo fianco ed altri ancora, tra saluti e strette di mano, salimmo lo scalone principale ed entrammo nel magnifico e imponente salone storico dove fu accolto da tutti gli altri con un grande fragoroso applauso.

E chi lo dimentica quel giorno, non lo dimenticherò mai.

E così iniziammo, l’uno al fianco dell’altro come una sola persona, la bellissima avventura di portare anzi di riportare il glorioso e antico Convitto Nazionale “G. BRUNO” di Maddaloni agli antichi splendori ed echi del passato.

Dall’apertura del Convitto al mondo esterno per ospitare convegni e manifestazioni di interesse pubblico, sociale, culturale da ultimo il 3° Festival della legalità tenuto il 26 gennaio, agli interventi di miglioramento e abbellimento della struttura scolastica (V. la Sala Settembrini, la sala mensa, lo scalone principale, tutta la scuola media, i corridoi di accesso alla sala Settembrini, le aule della Scuola Primaria, le due grandi vetrate del salone ed altro ancora).

Certamente, tutto ciò, condiviso e reso possibile dagli Organi di Governo del Convitto Nazionale, il Consiglio di Amministrazione e il Commissario Straordinario per la gestione delle scuole annesse oggi qui presenti ed anche da tutto il personale del Convitto Nazionale, nessuno escluso, dal Vicario ai Docenti Collaboratori, dal Personale Docente delle scuole annesse al Personale Educativo ed ATA e dagli stessi alunni che con il loro esemplare comportamento, ben consapevoli della situazione si sono sempre comportati in maniera educata e rispettosa nei confronti dell’Istituzione Scolastica e che non hanno fatto mai mancare il loro affetto e il loro sostegno morale e materiale; grazie ragazzi.

Ma, purtroppo, tutto ciò è finito troppo presto.

Ciro amava il suo lavoro, amava la vita, amava la sua famiglia e amava, come fosse la sua famiglia e la sua casa, il Convitto Nazionale.

Mattia, ragazzi carissimi, la perdita è grande, il vuoto lasciato è e sarà sempre incolmabile, ma noi non vi lasceremo mai soli, la grande famiglia del Convitto Nazionale sarà sempre al vostro fianco e il Convitto Nazionale sarà sempre casa vostra.

Noi tutti continueremo la sua opera, nel suo nome e nel suo ricordo, che sarà sempre eterno e scolpito nei nostri cuori e nelle nostre menti.

CIRO, amico mio carissimo, non ti dimenticherò mai, non ti dimenticheremo mai.

Resteremo in attesa del nuovo Rettore Dirigente Scolastico con la speranza che anch’Egli, chiunque sarà, saprà amare il Convitto Nazionale come lo hai amato tu.

Nel concludere questo mio intervento di saluto chiedo a voi tutti di rivolgere al Rettore CIRO PASCARELLA un caloroso applauso».

Commovente discorso.

Concludendo questa parte di ricostruzione biografica di Ciro Pascarella va detto che alla sua memoria gli scriventi, attraverso L'Eco del Bruno, giornale del “Bruno”, L’Eco di Caserta, quotidiano on line, la Collana Chi è? e la pubblicazione sui rettori del convitto maddalonese, ciascuno in autonomia o in collaborazione lo hanno ricordato e promosso la memoria, oggi anche con una pagina social dedicata al link https://www.facebook.com/rettoreciropascarella.

In vista del decimo anniversario della morte di Ciro Pascarella, oltre la messa e il ricordo nell’ambito della manifestazione “Ultimo Ballo in Maschera”, II edizione presso il Convitto Nazionale Statale “Giordano Bruno” è stato pensato di proseguire nello studio della sua biografia e raccogliere delle testimonianze per meglio presentarne la vita ai posteri.

Seguono i ricordi e testimonianze.

Presentiamo la testimonianza del Maestro prof. Luigi Pascarella:

«Nell’anno scolastico 79/80, mio secondo anno di insegnamento fui assegnato alla succursale della Scuola Media A. Moro che allora si Chiamava ancora IV scuola media ed aveva la 4 corsi presso il vecchio De Nicola che adesso è cadente e sta all’inizio di Via S. Francesco d’Assisi.

Il Convitto allora non aveva la Scuola Media e i suoi alunni (Convittori e Semiconvittori) tutte le mattine, incolonnati venivano accompagnati dagli Istitutori nel tragitto dal Convitto alla sede della Scuola Media. Spesso parlavamo di problemi didattici con gli educatori e in particolare con Ciro che conoscevo di vista anche perché a Maddaloni era noto come “Ciruzzo ‘o Schiantatore. Questo vocabolo era molto diffuso negli anni ’70 e stava ad indicare un ragazzo che faceva strage di cuori, fidando sul bello aspetto e il saperci fare.

Nel settembre del 1980 la succursale della Scuola Media fu trasferita nel Convitto per cui i rapporti con gli Istitutori divennero più frequenti anche se qualcuno a volte ci considera degli ospiti a volte non troppo graditi. Ciro non apparteneva a questo gruppo e si distingueva per lo spirito di collaborazione e la volontà di operare nell’interesse dei Ragazzi. Nel 1985 la Scuola Media divenne indipendente con la denominazione di V Scuola media e dopo varie vicissitudini (incluso pure il trasloco temporaneo di alcune classi al Villaggio dei ragazzi) il Comune stipulò con il Convitto una convenzione con la quale dall’antica palestra che si trovava al piano terra e con l’eliminazione delle stanzette al primo piano dell’ edificio nuovo, furono create le aule e spostate le classi dal Salone. Nel 1990 la Scuola Media (arrivata di 27 classi) fu scissa in due parti, i corsi A, B, C e D furono annessi al Convitto mentre i rimanenti corsi E, F, G, H e I rimasero alla V Scuola Media che rimase alloggiata per alcuni anni al piano terreno per poi trasferirsi prima alla Sede della Scuola Elementare San Domenico e poi accorpata alla Scuola Media De Nicola. Ciro che, come ho anticipato, ha operato sempre nell’interesse del Convitto e della Scuola, era già bene integrato con i docenti della Media e subito si fece promotore di iniziative per ulteriormente favorirla anche tra i suoi colleghi. Nel frattempo l’allora rettore Giuseppe Amodio, diventato D.S. della Scuola Media , insieme al vicerettore Eugenio Girfoglio diedero vita a un gruppo di lavoro composto da istitutori con a capo Ciro PASCARELLA e alcuni docenti della Media per portare avanti attività tese alla collaborazione tra le varie componenti del Convitto. Furono avviati corsi extracurriculari di musica, ceramica e sport, partecipazione a progetti tra Convitti con la partecipazione anche dei docenti della Scuola Media e l’apertura dei consigli di classe agli educatori in cui Ciro si distinse particolarmente. Fu in questi anni che, ad opera proprio di Ciro, inizia la mia collaborazione con il progetto Cantaconvitto, portato avanti da lui nel corso degli anni finchè ha lavorato a Maddaloni, continuato da suoi colleghi quando è passato alla guida del Convitto di Salerno e poi a Maddaloni. Insieme abbiamo lavorato in sintonia mirando alla riuscita dello spettacolo e soprattutto alla crescita globale degli alunni. Nel corso degli anni l’evento, che cominciava con la ricerca, i provini e la preparazione degli artisti in erba appena dopo Natale, si è ingrandito al punto da arrivare all’ allestimento di tre serate con la partecipazione di circa 50 mini-artisti e l’intervento di ospiti importanti. Altro evento in collaborazione con Ciro fu il progetto Scuola, Arte e Sport organizzato nell’a.s. 1995/96 dal Ministero della P.I. tra tutti i Convitti italiani. Era una gara tra gli alunni della Terza Media dei Convitti d’Italia articolato in tre momenti: una fase tra le classi di 3 Media interna, una altra tra 2 Convitti e a noi capitò lo storico M. T. Cicerone di Arpino (FR), l’ultima che si svolse a Montecatini (PT) con la partecipazione di tutti i convitti italiani che avevano superato la seconda fase. Nella fase interna prevalse la 3D; con Arpino chiaramente ci qualificammo noi e a Montecatini ci classificammo ai primi posti. Il progetto prevedeva gare di Sport, Teatro, Musica, Pittura, Fotografia e altre attività. Ricordo che per quanto riguarda la musica facemmo un figurone: presentammo 2 spettacoli, uno con tutta la classe che formava una banda (flauto, percussioni e majorettes) e un altro in cui organizzammo un gruppo musicale con batteria, chitarra, basso elettrico tastiera, canto e coro che eseguì un brano molto in voga in quel periodo: Inno Nazionale di Luca Carboni. Fu un successo strepitosa grazie anche alla collaborazione del personale educativo e in particolare a Ciro. Di questo progetto troviamo testimonianza digitando su Youtube Progetto Scuola arte sport convitto di Maddaloni 1996.

Nel 2004 insieme a Ciro partecipai allo Stuff organizzativo e operativo della tre giorni “La qualità si fa” voluta dal C.S.A. di Caserta a cui parteciparono oltre 8oo docenti provenienti da ogni parte d’Italia con osservatori anche europei che ebbe come location fu appunto il nostro Convitto. Il progetto era rivolto agli insegnanti ma i laboratori erano organizzati con gli alunni delle scuole della provincia e in gran parte della nostra Scuola. Il coordinatore della sezione musica e teatro era un bravissimo docente inglese (allora la Gran Bretagna faceva parte dell’Europa) che si congratulò moltissimo con i nostri artisti che alle spalle avevano avuto esperienze negli spettacoli interni e soprattutto nel Cantaconvitto.

In tutte questi progetti Ciro diede un valido aiuto mettendo in atto le sue competenze coni giovani e soprattutto la sua propensione a aiutare tutti smussando eventuali frizioni e protagonismi. Nell’ a.s. 2007/2008 andò a Salerno per dirigere il locale convitto “T. Tasso” ed anche lì fece valere le sue competenze, la sua esperienza e soprattutto la capacità di affrontare i problemi con calma ed equilibrio. Il ritorno a Maddaloni nel 2011 come Rettore fu accolto da tutti come un ottimo auspicio perché con la sua conoscenza dell’ambiente poteva ulteriormente rilanciare il Giordano Bruno.

La malattia purtroppo lo aveva aggredito e nonostante il suo notevole impegno non ha potuto raggiungere quegli obiettivi che si era prefissato e che tutto il Convitto sperava. Ciò nonostante, per quanto il male glielo permetteva, seppe impegnare le residue energie e dare a tutti quel senso di appartenenza alla grande famiglia del Convitto. In questo periodo io ero collaboratore della Scuola Media per cui ho avuto il piacere di stare a stretto contatto nella gestione della Istituzione che, anche con tutte le difficoltà del momento, ha portato avanti con coraggio e passione.

Grazie Ciro».

Riportiamo il ricordo di Antonietta Danese: «Ho conosciuto il carissimo Ciro Pascarella molti anni fa e conservo di lui il ricordo dolce di persona garbata e gentile con tutti. Insegnavo già al liceo annesso al Convitto Giordano Bruno quando lui ne divenne Rettore. Fui piacevolmente colpita dalla sua decisione di presentarsi e conoscere personalmente tutti gli studenti del Liceo. Con ilsuo solito stile e la sua innata eleganza salutò tutti, docenti ed alunni, classe per classe, sollecitando impegno e studio costante. E fu così anche nel prosieguo del suo lavoro. Conserverò sempre nel nio cuore questo dolce ricordo del carissimo Ciro».

Postiamo il ricordo del prof. Alfredo Omaggio: «Conoscevo Ciro Pascarella ben prima di quando lo rincontrai, nel 1999, appena fui trasferito nel liceo che era stato soltanto da qualche mese accorpato al Convitto, perdendo la sua autonomia e nel tempo tanto altro. L’anno dopo Ciro fu nominato vice rettore e poi completò il suo brillante cursus honorum come rettore prima al Tasso di Salerno nel 2007 e poi, finalmente nel “suo “convitto, nel 2011; un reditus che si saldava con la prima esperienza di istitutore nel 1971, benché ancora giovane studente universitario. È stato il primo, ed unico, maddalonese a ricoprire questo incarico, esattamente 200 anni dalla fondazione voluta da Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat. Rammento queste cose, raccontate nei minimi dettagli dall’ottimo Antonio Pagliaro, solo per sottolineare la sua straordinaria forza di volontà e la tenacia tipica di colui al quale non viene regalato niente.

Ciro era la cordialità fatta persona e la elargiva col sorriso che fioriva su di una inconfondibile mimica del volto. Serbo un ricordo nitido della sua umiltà, della predisposizione all’ascolto, che poi avrei scoperto essere rarissime in altri profili successivi.

Della sua naïveté testimonia un episodio personale. In nome di una antica amicizia, mi fece accettare un ruolo di collaborazione, che consisteva nel firmare in terza battuta, qualora non fossero stati disponibili i suoi strettì collaboratori, permessi per i liceali giunti in ritardo o che avessero avuto necessità di uscire in anticipo. Nonostante l’ufficio sarebbe stato rubricato dal buon prof. Bellavista al pari di quello di vice sostituto portiere, la cosa dovette gittare in grave ambascia qualcuno e così in pochi minuti gli riconsegnai il mandato, ridendo di gusto di fronte alla sua espressione tra l’attonito e l’incredulo.

Poi il calvario della malattia e la morte a soli 64 anni, nel 2013. Prima che ricevesse la benedizione nella chiesa attigua al Convitto, la salma di Ciro sostò nel Salone monumentale per permettere a noi maddalonesi l’ultimo saluto e a lui di rivedere, dall’alto e in perfetta pace, tutti i fotogrammi della sua esistenza, inscindibilmente legata a quei luoghi».

L’amico Luigi (Giggino) Pascarella, parlando di Ciro riferisce che con lui si è «frequentato da ragazzo anche se per un breve periodo aveva qualche anno in più... che dire di Ciro era una persona che esprimeva molta simpatia sempre allegro.. molto corteggiato da ragazze ...innamorato della moglie ..una persona perbene lì dico senza retorica....».

Segue il ricordo del Maestro prof. Vincenzo Elefante: «Con Ciro ci legava un'amicizia intensa ma soprattutto negli ultimi vent'anni prima della sua morte ci vedevamo spesso sia al mio studio ed anche delle volte a casa. Spesso parlavamo e ci confrontavamo della sua grande sensibilità per le arti visive e tantissime volte portava con sé i suoi lavori per chiedermi cosa ne pensassi, sempre con molto carbo e umiltà. Comunque ci si arricchiva reciprocamente ed era un piacere poter trascorrere del tempo in sua compagnia. Ricordo con nitidezza il suo entusiasmo nell'apprendere cose nuove».


Foto convitto gentilmente concessa da Massimo Apperti. Anno scolastico 1980-81, nella foto ci sono gli istitutori, a partire da sx, Mario Chidini, l’economo Antonino Bova, Gennaro Di Lillo, Francesco Cioppa, Luigi Filibetto, Ciro Pascarella, Massimo Apperti, Luigi Vigliotti e Salvatore Picardi.

Ecco la testimonianza di Massimo Apperti: «È nei primi anni settanta che abbiamo cominciato a lavorare al Convitto. “istitutori” o , meglio, “ educatori “ . Un compito impegnativo , senza una specifica preparazione ma comunque con un “arma vincente” : il piacere di stare con i ragazzi e l’affetto che provavamo per loro. Ma anche il piacere di stare noi assieme. Ecco che la sera, anche se non di turno, spesso tornavamo in Convitto, per condividere la cena e passare il tempo , fino a tardi, tra di noi . Le risate, le tue battute, e quando c’era anche il collega Aldo con la sua chitarra, cantavi le canzoni di Massimo Ranieri; una imitazione perfetta.

Ma non solo risate e simpatia . Eri presente anche quando c’ era bisogno di un amico con cui parlare. La tua disponibilità era immediata.

Il piacere di stare con i ragazzi per te si è trasformato in “ amore “ per quel lavoro . Ricordo la “reunion” del giugno 2010, organizzata al Convitto, dai “ nostri ragazzi” ( ormai padri di famiglia, quasi cinquantenni, ma per noi rimasti i “uagliun” ). Le tue condizioni salute già non erano buone, ma non volesti mancare . Fu una giornata incredibile, la commozione si toccava con mano e l’affetto dei “ragazzi ” ti toccò e ci toccò , subito il profondo del cuore. Che bella sensazione è sapere di essere nei loro ricordi. Vuol dire che si è lavorato bene.

Vedi caro “professore”, alla fine quello che conta è se abbiamo saputo dare un po’ di amore . Tu ci sei riuscito.

Qualche volta, durante l’anno mi incontro con Aldo , Salvatore, Mario, i “ vecchi” colleghi “istitutori”, compagni delle serate nel refettorio del Convitto. Ed ogni volta notiamo che qualcuno manca. Sei tu , amico mio».

Ecco il ricordo dell’arch. prof. Filippo Suppa: «RICORDARE UNA BELLA PERSONA. La testimonianza di un amico si amplifica con il racconto oggettivo di emozionanti voci. Oltre a conoscere il caro Ciro Pascarella nei tempi passati, la mia testimonianza è afferente soprattutto al periodo in cui Ciro è stato istitutore e poi Rettore del prestigioso Convitto Nazionale Giordano Bruno; mi riferisco agli anni in cui i miei figli sono stati semiconvittori. Un uomo di notevole empatia ed ottimo educatore. La sua magnificentia veniva recepita dai genitori degli alunni e dagli alunni stessi per il suo saper interagire con umiltà e rispetto con tutti loro. Il Rettore Pascarella non ha mai tradito il suo Modus pensandi ed operandi nel dare il meglio di se stesso ai ragazzi al fine di far comprendere quanto la cultura poteva renderli liberi e quindi lontana dalla prigione dell’ignoranza. Insomma il caro Ciro una bella persona che con il suo morigerato sorriso trasferiva serenità, lontana da ogni qualsiasi diffidenza. La luce terrena non é stata benevole con lui, ma ció che lo rende immortale é il suo costruito e la sua vita nella luce delle braccia dell'Onnipotente. Il tempo dell'uomo può sbiadire una foto ma non il ricordo di un caro amico».

Segue il ricordo dell’ex vice sindaco Michele Cerreto: « Ciro è stato l’amato Rettore del Convitto Nazionale “Giordano Bruno” e la prematura scomparsa ha lasciato in quella comunità un vuoto incolmabile. Avendo percorso insieme un’ intera stagione politica, ne ricordo con piacere l’ impegno finalizzato alla crescita culturale e civica della nostra città , che lo ha reso esempio per tutti, giovani ed adulti. In quel periodo io ero un consigliere comunale e Ciro un dirigente di partito. Questo prima del 2013, anni in cui io divenni assessore e vice sindaco della città».

Riportiamo la testimonianza di Carlo Scalera:

«Ciro, l'ho conosciuto da giovane insieme al fratello Bruno che era un frequentatore della nostra emittente radiofonica. Con Ciro quando diventò Rettore del Convitto fummo invitati come radio più volte per mandare in diretta, ora non ricordo bene, una specie di zecchino d'oro. Ciro da giovane, tra di noi era conosciuto come Ciro u schiantatore, e quelle poche volte che ci incontravamo ci si scherzava sempre. Di lui ho solo bei ricordi e oggi un grande vuoto in quanto ti hanno conosciuto».

Segue la testimonianza dell’esponente della politica locale nonché direttore della BNL dott. Salvatore Mataluna: « Ciro per me era un fratello, abbiamo condiviso con spirito di affetto lealtà e sincerità una esperienza da studente universitario infatti entrambi laureati in economia e commercio, di vita ci siamo sempre consigliati e confrontati a dicembre e poi amico mio un lungo percorso politico tanto che dopo di me lui è stato scelto come Coordinatore del CDU sezione di Maddaloni incontrando insieme spesso agli on.li Vairo e Buttiglione».

Per continuare a ricordare Ciro Pascarella l’appuntamento è confermato per questo pomeriggio alle 16,30 presso il Convitto Nazionale Statale “Giordano Bruno” di Maddaloni. Qui la moglie Mattia Affinito a cui rivolgiamo un caro saluto e ringraziamento per averci concesso di continuare a ricordare e promuovere la figura del consorte, i figli e gli amici ci aiuteranno a rivivere momenti “indimenticabili”.

A cura di Antonio Pagliaro e Michele Schioppa