Contenuto Principale
Caserta, ricordando il canonico Mons. Raffaele Saggese nel 140esimo della nascita 1883 - 2023 PDF Stampa E-mail
Scritto da Michele Schioppa   
Venerdì 10 Febbraio 2023 10:31

CASERTA – Come di consueto mi piacere non solo ricordare le persone che hanno lascito in segno ma soprattutto farlo in occasione di particolari anniversari. Di mons. Raffaele (Antonio, Mario) Saggese ho avuto la possibilità di scrivere nel passato, anche se mi è incuriosita la sua figura da qui, ho proseguito in qualche approfondimento[1].

Immagine della lapide sepolcrale nel cimitero comunale di Caserta

Raffaele Saggese nasce a Caserta il 25 aprile 1883 da Pietro e Annunziata Volpe, in altre parole da una modesta e virtuosa famiglia oriunda di Acerra. Alla nascita il papà è un trentunenne negoziante e la mamma ventiseienne anch’essa negoziante, e residenti al numero 31 di Piazza Vanvitelli.

Sappiamo che era d’ingegno vivace e d’indole buona e religiosa, come racconta il necrologio in sua memoria sul Bollettino Diocesano[2] all’indomani della morte, e che conseguii il Diploma delle Scuole Magistrali a Caserta all’età di diciotto anni. A lui si prospettavano diverse scelte e percorsi di vita ma preferì scegliere quella vocazionale e fu guidato nel suo cammino vocazionale dal Vescovo mons. Gennaro Cosenza e dunque entrò in Seminario. Nel seminario si adoperò nello studio richiesto delle scienze sacre per permettergli il percorso da portarlo all’ordinazione sacerdotale. Si sa che nel periodo della sua formazione divenne anche maestro della Scuola Elementare del Seminario così da essere al contempo sia maestro sia studente. Dopo l’accolitato diventa suddiacono il 17 giugno 1905 e diacono il 10 marzo 1906 per poi essere ordinato sacerdote nel dicembre 1906[3]. La sua esperienza di maestro elementare, che contemporaneamente continuò, fu affiancata da subito di quella di Padre Spirituale della Congrega del Rosario.

La svolta della sua vita arriva nel 1913 quando partecipando a regolare concorso, per il massimo dei voti conseguiti, divenne parroco della Chiesa Cattedrale di Caserta dedicata a San Michele Arcangelo. Incarico questo che non lo privò della gioia e prestigio dell’insegnamento come maestro Elementare nell’adiacente Seminario Vescovile a cui si aggiunge l’incarico d’ispettore dell’insegnamento religioso nelle scuole primarie casertane[4]. La scelta probabilmente di insegnare anche alle Elementari era funzionale a seguire la vocazione dei suoi seminaristi parrocchiani, e tra questi vi fu Mons. Mario Vallarelli che fu molto legato alla sua figura[5].

Mons. Saggese, tra le altre cose, fu assistente diocesano dell’Azione Cattolica nel biennio 1932-1933[6] e ancora Assistente Consiglio Diocesano Unione Uomini per il biennio 1937-1938[7].

Cartolina di metà secolo scorso della chiesa Cattedrale di Caserta dedicata a San Michele Arcangelo

Mons. Saggese è stato parroco della Cattedrale nel periodo della seconda guerra mondiale[8], periodo molto delicato, ed è ha seguito le vicende della popolazione colpita dal bombardamento oltre a provocare gravi danni alla medesima chiesa cattedrale di cui era parroco[9]. Tra le altre cose lo stesso mons. Saggese nel 1948 promosse la celebrazione per il 50° anniversario dell’incoronazione dell’Addolorata[10] evento che fu vissuto unitamente al Vescovo della Diocesi di Caserta mons. Mangino che intervenne con il dono stellario della Madonna[11].

Stampa di metà secolo scorso della statua della Madonna Addolorata

Il Vescovo di Caserta Mons. M. Palladino lo nominò di Canonico statutario e il suo successore, il vescovo Mons. Moriondo, lo nominò Assistente Diocesano delle Donne Cattoliche e Direttore dell'Apostolato della Preghiera. Con l’arrivo del Vescovo Mangino fu insignito dell’onorificenza di Cameriere Segreto pontificio il 28 gennaio 1952 poi riconfermato il 7 gennaio 1966 e, infine, con l’arcivescovo Mons. Roberti fu elevato alla dignità di Prelato Domestico di Sua Santità il 5 giugno 1966[12].

Manifestazione al Duomo di Caserta con il Vescovo Mangino al centro, forse degli anni 1964-65, sulla sinistra si riconosce in talare mons. Cataldo De Sario e sulla desta mons. Raffaele Saggese. Fondo documentale Biblioteca Culturale Musicale "A. Barchetta" di Maddaloni.

Anche altri incarichi sono stati coperti dal sacerdote nel corso del tempo, come quello ad esempio di esaminatori nei concorsi per nomine diocesane a parroci[13].

Per un sessantennio ha preso servizio nella Chiesa Cattedrale e solo le diverse infermità lo portarono a rinunciare alla guida parrocchiale. La sua nascita al Cielo è ricordata nella Festa dei Santi il 1° novembre 1966[14]. Il concorso di fedeli e popolo fu immenso attorno al Vescovo e ai sacerdoti il giorno dei funerali per dare l’ultimo saluto al “sacerdote zelante”, al “pastore sollecito”, al “padre affettuoso della grande famiglia parrocchiale di S. Michele Arcangelo”.

Cappella della Madonna Addolorata del Duomo di Caserta, mons. Saggese con i giovani seminaristi, forse anni '60. Fondo documentale Biblioteca Culturale Musicale "A. Barchetta" di Maddaloni.

La sua persona fu punto di riferimento di generazioni[15] di sacerdoti[16] e non solo.

Fu vicino ai bisognosi e agli ammalati e s’ipotizza anche un’affinità con il Venerabile Giacomo Gaglione[17].

Il legame tra i suoi parrocchiani e il sacerdote si conserva e resistono nel tempo, infatti, periodicamente i parroci di San Michele Arcangelo, suoi successori lo ricordano nelle loro liturgie eucaristiche[18].

Sicuramente, anche dopo questo breve e simbolico ricordo, ad aprile sarà fatta una grande festa liturgica per commemorarlo e questa sarà ancora una volta l’occasione per i giovani fedeli che non lo hanno conosciuto di apprezzarne la memoria. Certamente prosegue il mio interesse allo studio e divulgazione della memoria del sacerdote. Infatti, coloro che sono interessati a condividere il proprio ricordo, riportare la propria testimonianza possono contattarmi alla Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. , account di posta che uso per la raccolta di info sulle biografie dei personaggi casertani e maddalonesi che divulgo[19].

L'occasione di questo ricordo è dunque propizia per raccogliere altri ricordi e testimonianze per meglio farne conoscere il carisma.


[1] Cfr. Michele Schioppa, “Caserta, la chiesa Cattedrale ricorda mons. Raffaele Saggese e saluta le Suore della Carità” in L’Eco di Caserta del 31 ottobre 2016.

[2] Bollettino Ufficiale della Diocesi di Caserta, numero gennaio – aprile 1967,

[3] Si ringrazia l’amico don Giuseppe Di Bernardo, Cancellerie della Diocesi di Caserta per le segnalazioni.

[4] Nel Bollettino Ufficiale della Diocesi di Caserta n. 11 (Anno IX) del Novembre 1931, lo troviamo (a pag. 124) tra i sacerdoti interessati dell’ispezione dell’insegnamento religioso nelle scuole primarie per l’anno scolastico 1931/32. Per Caserta centro sono individuati i Rev.mo Can. Don Raffaele Saggese, il Can. Don Tommaso Graziano, il Can. Don Gennaro Di Maio e il parroco don Vitaliano Rossetti. Mentre per il quartiere di San Benedetto, Falciano, Tredici, Centurano e San Clemente sono individuati M. R. Don Eduardo Mele e il parroco Don Gennaro Cecere. Per il quartiere di Casolla, Piedimonte di Casolla, Mezzano sono individuati M.R. Arciprete Don Luca Bergantino e il parroco Don Giuseppe Carfora. Per il quartiere di Tuoro, Santa Barbata e Garzano il M. R. Don Enrico Carafa. Per il quartiere di Puccianiello, Sala, Briano e San Leucio il M. R. parroco Don Costantino Di Nisio e il parroco don Salvatore Coscia. Per San Nicola La Strada e San Marco Evangelista il M. R. parroco Don Giulio Ristoro. Per la Forania di Maddaloni Mons. Don Salvatore Marotta, il Can. Giuseppe Ventriglia, il Can. Michele Cerreto, il Can. Clemente Bove e il parroco Giuseppe Santonastaso. Per la Forania di Marcianisel’Arciprete Don Giuseppe Affinito, il parroco Don Angelo Zampella e il parroco Don Clemente Papa. Per la Forania di Castel Morrone l’Arciprete Don Luigi Altieri, per la Forania di Casertavecchia il Rev.mo Can. Don Vitaliano Toscano e per la Forania di Limatola il Rev.mo Arciprete Don Pietro Canelli.

Il 23 novembre 1932, a firma del Vicario Generale mons. Donato Frese, in Caserta troviamo l’elenco per le medesime ispezioni per l’anno scolastico 1932/33. A tal proposito di rimanda al Bollettino Ufficiale della Diocesi di Caserta n. 10 dell’ottobre 1932 (Anno X) alla pagina 123.

Per Caserta centro sono individuati i Rev.mo Can. Don Raffaele Saggese, il Can. Don Tommaso Graziano, il Can. Don Gennaro Di Maio e il parroco don Vitaliano Rossetti. Mentre per il quartiere di San Benedetto, Falciano, Tredici, Centurano e San Clemente sono individuati M. R. parroco Don Eduardo Mele e il parroco Don Gennaro Cecere. Per il quartiere di Casolla, Piedimonte di Casolla, Mezzano sono individuati M.R. Arciprete Don Luca Bergantino e il parroco Don Giuseppe Carfora. Per il quartiere di Puccianiello, Sala, Briano e San Leucio il M. R. parroco Don Costantino Di Nisio e il parroco don Salvatore Coscia. Per San Nicola La Strada e San Marco Evangelista il M. R. parroco Don Giulio Ristoro. Per la Forania di Maddaloni Mons. Don Salvatore Marotta, il Can. Don Giuseppe Ventriglia, il Can. Don Michele Cerreto, il Can. Clemente Bove e il parroco Giuseppe Santonastaso. Per la Forania di Marcianise l’Arciprete Don Giuseppe Affinito, il parroco Don Angelo Zampella e il parroco Don Clemente Papa. Per la Forania di Castel Morrone l’Arciprete Don Luigi Altieri. Per la Forania di Limatola il Rev.mo Arciprete Don Pietro Canelli.

Entrambi i bollettini qui richiamati sono rilegati nel Volume Bollettino Ufficiale della Diocesi di Caserta per le annualità 1929-1934 conservato presso il Fondo “Mons. Pietro De Felice” (catalogazione Sala 1 / 8 – B / 4) presso la Biblioteca Culturale Musicale “A. Barchetta” di Maddaloni.

[5] Michele Schioppa, “Caserta, ricordare don Mario Vallarelli nel giorno del centenario della nascita” in L’Eco di Caserta del 23 giugno 2018; Michele Schioppa, “Caserta, Tanti Auguri don Mario Vallarelli per il 102° compleanno, il tuo un ricordo doveroso” in L’Eco di Caserta del 23 giugno 2020. Voce “Vallarelli Mons. Mario” a cura di Michele Schioppa, in “Chi è?” Vol. IX, Vitulazio, 2018, pag. 76.

[6] Per confronto si rimanda al Bollettino Ufficiale della Diocesi di Caserta, Anno X (1932) n. 2, pag. 25.

[7] Per confronto si rimanda al Bollettino Ufficiale della Diocesi di Caserta, Anno XV (1937) n. 12, pagg. 138-139.

[8] Nell’Annuario generale d'Italia e dell'Impero italiano, edizione Pozzo, del 1939 (?), conservato presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, a pagina 757, nell’ambito della Provincia di Napoli, per Caserta, tra le diverse attività, uffici e istituzioni presentate vi è anche l’“Amministrazione Ecclesiastica” dove si ricorda che Caserta è Diocesi a se stante e che il Patrono della Diocesi e San Michele mentre quello della città è San Sebastiano, che il Vescovado è in piazza vescovado e che il Vescovo è S. E, mons. Gabriele Moriondo e che suo Pro Vicario generale è don Pietro Ricandone mentre il decano del Capitolo Cattedrale è don Vitaliano Toscano. Si passa ad elencare i parroci e si indica quello di San Sebastiano nella persona di don Vincenzo Tescione, quello del Duomo nella persona di don Raffaele Saggese e quello di San Vitaliano nella persona di don Vitaliano Rossetti. Dunque, si cita il Seminario sempre a piazza vescovado e retto dal Canonico don Gennaro De Maio.

[9] Una cronaca di quei giorni, per vissuto diretto la offre l’amico Umberto Di Donato in due delle sue pubblicazioni: “Non più guerra. Autunno 1943 – Bombe su Caserta e Carinola. Storia di una famiglia” (EDB Edizioni 2009) e “Gocce cariche di Memoria” (Associazione culturale Umberto Di Donato 2017).

[10] Circa gli omaggi alla sacra immagine nel tempo vi è un interessante post sul social facebook a cura dello studioso Antonio Casertano apparso nel gruppo “Amici di Sant' Antonio di Padova - Casagiove (CE)” il 15 settembre 2018 (link) che così recita: « Domani è un giorno importante per Caserta, in quanto dimostrerà ancora una volta la "sua" devozione mariana verso la Vergine Addolorata "Regina dei Martiri". Dalla incoronazione avvenuta con Decreto del Capitolo Vaticano il 9 ottobre 1898, per mano dell'allora vescovo di Caserta, mons. Gennaro Cosenza, la statua della "Regina del popolo casertano" è stata omaggiata per ben altre volte, con oggetti preziosi frutto della generosità popolare. Il 23 settembre 1923, in occasione del 25° anniversario della solenne incoronazione, lo stesso monsignor Gennaro Cosenza, che era già stato nominato arcivescovo di Capua, con commozione, adornò la statua, posizionando sul petto un cuore d'oro trafitto da pugnale. Il 19 settembre 1948, sotto l'episcopato di monsignor Bartolomeo Mangino, venne posizionata sul capo della statua un prezioso stellario d'oro per mano dell'Arcivescovo metropolita di Napoli, cardinale Alessio Ascalesi. L'ultimo gesto a prova dell'immensa devozione dei casertani per la loro "Regina", si ebbe il 10 ottobre 1998, quando, monsignor Antonio Pasquariello, allora parroco della chiesa cattedrale, posizionò ai piedi della statua una roso d'oro». Del posizionamento della corona sul capo della statua da parte dell’Arcivescovo metropolita di Napoli, cardinale Alessio Ascalesi vi è un contributo fotografico. Il post è accompagnato dai due sottostanti contributi fotografici di cui uno è quello dell’arcivescovo.

Contributi fotografici degli articoli di Antonio Casertano

Sul tema dell’incoronazione si veda, sempre a firma di Antonio Casertano in Vivicampania.net, l’articolo “Il vescovo di Caserta, Gennaro Cosenza, promotore dell’incoronazione della statua dell’Addolorata il 9 ottobre 1898”

del 4 settembre 2018 (link).

[11] Appresa dallo studio biografico su mons. Mario Vallarelli, la celebrazione della Santa Messa dello stesso all’Altare della Addolorata e la sequela verso la stessa nel tempo, e ancora la presa si coscienza verso i bisognosi trasmessa da mons. Saggese che ne fece il suo scopo negli anni difficili della guerra e delle prime ricostruzioni, ne consegue che probabilmente fu forte l’influsso che mons. Saggese ebbe su don poi Mario Vallarelli.

[12] Da una ricerca minuziosa degli atti della Santa sede ho trovato i seguenti riscontri: Il 28 gennaio 1952 (AAS 44/1952) sono nominati Cameriere segreto soprannumerari di su Santità: (Monsig. Affinito Giuseppe, della diocesi di Caserta. Monsig. Di Maio Gennaro, della medesima diocesi. » Monsig. Guerriero Antonio, della medesima diocesi. » Monsig. Mancini Michele, della medesima diocesi. Monsig. Rossetti Vitaliano, della medesima diocesi. Monsig. Saggese Raffaele, della medesima diocesi. Monsig. Zampella Agnello, della medesima diocesi. Monsig. Ziccardi Pasquale, della medesima diocesi.), Nello stesso Bollettino (AAS 44/1952) si legge la nomina del 14 dicembre 1951 Al sig. Gaglione Giacomo, della diocesi di Caserta La Commenda dell'Ordine di san Silvestro Papa.

Passando oltre dal volume AAS-58-1966 abbiamo sappiamo che dalla “Segreteria di Stato il Santo Padre Paolo VI, felicemente regnante, si è degnato di nominare: Camerieri segreti soprannumerari di Sua Santità” il 7 gennaio 1966 “Monsig. Busacca Pasquale (Caserta). » » Monsig. Carrese Salvatore (Caserta). » » Monsig. Ciangiola Eligio (Caserta). » - » Monsig. De Sario Cataldo (Caserta). » » Monsig. Merola Raffaele (Caserta). » » Monsig. Padula Oreste (Caserta). » » Monsig. Ristoro Giuliano (Caserta). » » Monsig. Rossetti Elpidio (Caserta). » » Monsig. Saggese Raffaele (Caserta). » » Monsig. Suppa Nicola (Caserta). » » Monsig. Vallarelli Mario (Caserta). » » Monsig. Villano Ferdinando (Caserta)”.

E ancora dagli atti del volume AAS 59/1967 si apprende della nomina a Prelato Domestico di Sua Santità in data 5 giugno 1966 : “Monsig. Saggese Raffaele (Caserta). EPISCOPOS Casertanum, Vitum Roberti, iam Archiepiscopum Tomitanum, titulo Archiepiscopi « ad personam )) servato”.

[13] In questo incarico non mancarono problemi come ci racconta Antonio Casertano nel caso del concorso per la nomina di parroco della chiesa di Santa Croce in Casagiove nel 1939. Al tempo Saggese era affiancata in tale valutazione da don Vincenzo Tescione e don Vitaliano Rossetti. Cfr. Antonio Casertano, “Il concorso per la parrocchia di Santa Croce in Casagiove e il problema sorto tra i due candidati nel 1939” del 14 ottobre 2022 in Vivi Campania.

[14] Presso l’Archivio Diocesano di Caserta, nella sezione III.1.2 ARCHIVIO AMMINISTRATIVO - Carteggi e Atti - Affari Diversi vi è nella busta 6 il fascicolo 70 dedicato a mons. Raffaele Saggese e datato 1966.

[15] L’avvocato Alberto Zaza d’Aulisio (Presidente della Società di Storia Patria di Terra di Lavoro) ricorda che è stato uno degli storici parroci più longevi. Cfr. Alberto Zaza d’Aulisio, “Monsignor Pietro De Felice (25 maggio 1956 -10 aprile 2021) - Uno splendido tassello della storia ecclesiastica di Caserta” in “Il poliedro” Anno 6 - n. 4 Aprile 2021, pag. 10.

[16] Mons. Raffaele Saggese a pochi giorni della morte volle donare alla Chiesa nascente chiesa di Nostra Signora di Lourdes, un Calice ed i paramenti per la Celebrazione Eucaristica. Qui avrà influito il legame tra mons. Saggese e don Salvatore Izzo (anch’egli nel tempo professore oltre che rettore del Seminario Vescovile). Michele Schioppa, “Maddaloni, don Salvatore Izzo: il buon sacerdote ricordato a 40 anni dalla Nascita al Cielo” in L’Eco di Caserta del 21 novembre 2016.

[17] Sappiamo che Saggese ospitò nella Chiesa Cattedrale in più occasioni e di cui ne resta un contributo fotografico del 1956 con la presenza del suo vice don Gabriele Troisi e don Domenico Toscano. Segue foto:

Fondo documentale Giacomo Gaglione.

[18] Allo stesso modo non mancano le visite ai suoi resti mortali conservati presso il Cimitero di Caserta nella zona dei portici comunali, è più precisamente alla quarta posizione entrando nel cimitero comunale e girando a destra. La salma è nel loculo unitamente alla sorella Carmela.

Epigrafe sepolcrale.

[19] Non mi si aspetta, salutando il lettore, di essere stato esaustivo e/o di non aver rischiato di cadere, involontariamente in qualche errore storico/testimoniale. Lo studio nasce dalle ricerche d’archivio bibliografiche e su portali specializzati di internet, dalle testimonianze dirette ed indirette ed è supportata da documentazione. Sarà dato modo a chi vorrà la possibilità di replicare, integrare, chiarire etc. elementi emersi nel corso della fase di presentazione della storia biografica. Ringrazio il lettore che ha avuto la pazienza di dedicarmi un po’ del suo tempo nella lettura di questo studio ed allo stesso chiedo scusa se qualche imperfezione è sfuggita alla rilettura delle bozze.