Dantedì, 700 anni dalla morte di un poeta contemporaneo Stampa
Scritto da Mario Celato   
Giovedì 25 Marzo 2021 14:47

"Per me si va ne la città dolente,

per me si va ne l’etterno dolore

per me si va tra la perduta gente….

… Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate”

Chi non ha visto questi versi attaccati fuori da un’aula scolastica da qualche buontempone?

“…non ragioniam di lor, ma guarda e passa”

Chi non ha usato queste parole almeno una volta? Social docent

“Amor, ch’a nullo amato amar perdona,

mi prese del costui piacer sì forte,

che, come vedi, ancor non m’abbandona”

Nelle canzoni e nelle dichiarazioni d’amore… e potrei continuare per parecchio.

Chi non ha letto, ed utilizzato a suo piacimento, almeno una volta nella vita un verso di Dante? Penso nessuno. Nessuno sul pianeta Terra intendo.

Oggi, 25 marzo 2021, è il Dantedì, giorno dedicato al Sommo Poeta nel 700° anno dalla morte, avvenuta tra il 13 e 14 settembre del 1321. Ha ispirato poeti, romanzieri, pittori, registi, musicisti, creatori di videogiochi… insomma, tutti sanno di Durante di Alighiero degli Alighieri, noto, notissimo per il contributo che ha dato all’evoluzione della lingua italiana e della letteratura, per le sue immense opere e per il suo amore particolare per Beatrice.

È odiato da tutti i giovani studenti che sentitamente lo maledicono per le lunghe sessioni di parafrasi della Divina Commedia, una vera tortura, ma parimenti estremamente amato. Personalmente mi schiero dalla parte di chi lo ama. Al liceo anche io mi sono dovuto sottoporre ad ore incessanti di studio dei suoi scritti, in prosa e poesia, che hanno creato in me una sorta di repulsione, ma è con la maturità dell’età adulta che ho imparato ad apprezzare il suo pensiero straordinariamente moderno nei confronti della donna, della politica e dell’impegno civile, della correttezza e dell’ipocrisia. Oltre alla Divina Commedia, un capolavoro della letteratura mondiale, Dante, con il suo linguaggio eclettico ci ha lasciato anche numerose poesie che diedero nuovi colori spirituali allo Stilnovismo inteso alla Cavalcanti sofferente maniera. La sua grandezza sta nel modo tutto nuovo di vedere il mondo che lo circondava intriso di discutibili credenze religiose, oggi superate, e di riprovevoli vicende politiche.

Con la sua mente brillante ed aperta ai più disparati pensieri filosofici e religiosi, ancora oggi riesce ad inquadrare aspetti della vita altrimenti sottaciuti. Sempre attuale, è fonte inesauribile di ispirazione per chi, come me, naviga per il mare sempre in tempesta della scrittura creativa.