Caserta, terra promessa dei rifiuti. Sequestri per 40 milioni di euro, 45 appartamenti, terreni, barche e jaguar a 11 noti imprenditori coinvolti con i Casalesi |
Mercoledì 11 Giugno 2008 13:11 |
CASAL DI PRINCIPE (Caserta) - Beni per oltre 40 milioni di euro sequestrati al clan dei Casalesi, 11 indagati per concorso esterno in associazione mafiosa e disastro ambientale aggravato dalla finalità dell'agevolazione mafiosa. All'alba di oggi è scattata l'operazione Terra promessa, coordinata dai pm della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, in particolare il pm Giovanni Conzo, ed eseguita dagli agenti della Squadra Mobile di Caserta e dalla Guardia di Finanza di Caserta. Questa operazione è stata resa possibile grazie alle dichiarazioni rese da un collaboratore di giustizia, Gaetano Vassallo, imprenditore attivo nel settore dei rifiuti e del turismo, proprietario dell'omonimo albergo a Castelvolturno, in provincia di Caserta e legato, con alcuni componenti del suo nucleo familiare, a Francesco Bidognetti, detto Cicciotto e Mezanotte, uno dei capicosca del clan camorristico dei Casalesi di Sandokan. Sequestrati inoltre numerosi conti correnti, azioni e titoli, auto di grossa cilindrata, tra le quali una potente Jaguar, motociclette e barche. Nel corso delle perquisizioni sono state trovate anche pistole e fucili. Tutti i beni sottoposti a sequestro hanno un valore che si aggira intorno ai 40 milioni di euro. Gli undici indagati, a cui sono stati sequestrati i beni, sono noti imprenditori della provincia di caserta, ben dieci sono i fratelli della gola profonda Gaetano Vassallo, alcuni anche liberi professionisti, che controllano il mercato della movimentazione dello stoccaggio dei rifiuti in tutta la Campania, ma che sono anche leader nazionali tra il Nord e il Sud d'Italia e l'estero. L'operazione Terra promessa è una di quelle in corso per cui la camorra ha alzato il tiro contro i possibili nuovi testimoni e collaboratori di giustizia. |