Contenuto Principale
Pastorano, ancora sequestro di beni per evasione fiscale alla holding DHI Di Nardi PDF Stampa E-mail
Giovedì 25 Ottobre 2018 10:29

PASTORANO (Caserta) - In data odierna, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Caserta,ha completato l'esecuzione di un decreto di sequestro preventivo di beni per oltre 4 milioni di euro emesso dal G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere - su richiesta di questa Procura - avente per oggetto disponibilità finanziarie della "DHI DI NARDI HOLDING INDUSTRIALE S.p.A.", esercente l'attività di "raccolta dei rifiuti solidi non pericolosi" con sede in Pastorano (CE), nonché il patrimonio personale dei rappresentanti legali pro-tempore.

L'adozione della presente misura cautelare, che fa seguito ad altri due sequestri operati nel 2017, sempre nei confronti della medesima società per precedenti analoghi reati tributari, è intervenuta a seguito dell'esecuzione di specifiche indagini delegate alla Guardia di Finanza, che hanno consentito di accertare che la società aveva omesso il prescritto versamento di ritenute fiscali certificate nonché dell'IVA anche per gli anni di imposta dal 2014 al 2016, in attuazione di un disegno criminoso che ha determinato nel tempo un'ingente evasione fiscale.

Considerato l'elevato valore indiziario degli elementi raccolti nel corso dell'attività investigativa, questa Procura -in virtù della normativa che prevede la possibilità di applicazione della "confisca per equivalente"- ha quindi nuovamente avanzato richiesta di sequestro dei beni fino all'ammontare delle imposte evase, al fine di inibire il consolidamento del vantaggio economico derivante dall'evasione. Da ultimo, il G.I.P., aderendo alla predetta richiesta, ha disposto il sequestro preventivo delle disponibilità liquide della società e, per equivalente, dei beni nella disponibilità del suoi amministratori pro-temporefino al valore delle imposte complessivamente evase (tra la parte di ritenute IRPEF operate in capo ai dipendenti e l'IVA a debito della società poi non versate) stimato in oltre 4 milioni di euro.

Nel corso dell'esecuzione del predetto decreto sono state inizialmente sequestrate le risorse finanziarie liquide presenti nei conti bancari societari per oltre 380.000 euro e successivamente sono stati aggrediti i beni personali degli indagati.

In particolare nei confronti di Dl NARDI Alberto (cl. 1980) - rappresentante legale della "DHI DI NARDI HOLDING INDUSTRIALE S.p.A." fino al 7 marzo 2016 — sono stati sequestrati anche i beni immobili che lo stesso aveva conferito nel 2015 nel trust "BLACK HOLE", avente quale beneficiario il proprio figlio e quale truste (ossia amministratore del trust) il Presidente del Collegio Sindacale della DHI DI NARDI HOLDING INDUSTRIALE S.p.A..

In particolare, gli accertamenti effettuati dalla Guardia di Finanza hanno consentito di dimostrare un evidente abuso dello strumento giuridico del trust, atteso che i beni conferiti sono rimasti comunque nella disponibilità di fatto del settlor (disponente) DI NARDI, che in questo modo aveva solo formalmente trasferito nel trust ibeni personali con I‘evidente scopo di schermare, mediante un soggetto interposto il suo patrimonio proprio al fine di eludere l'esecuzione delle misure cautelari reati che avrebbero potuto essere emesse a suo carico a fronte dei reati tributari per cui era stato ed é tutt'ora indagato.

La GdF ha altresi sequestrato I beni nella disponibilita dei rappresentanti legali che sono subentrati a DI NARDI Alberto ovvero, di LAGNESE Pasquale, cl. 81, (con riferimento al periodo di imposta 2015) e di DI NARDI Alessandro, cl. 52, padre di Alberto (con riferimento at periodo di imposta 2016).

Pertanto,sullabase di tale proVvedimento, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziariadi Caserta, ha sottoposto a vincolo cautelare tre appartamenti, un locale commerciale, un ufficio, un'autovettura, pacchettiazionarididue societàe rapporti finanziari perunvalore complessivo di oltre 1.800.000euro.

Gli esiti della presente attivita d'indagine costituiscono I’ennesima testimonianza delcostante presidio economico-finanziario esercitato dalla Procura, in stretta sinergiacon il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caserta, per la repressione del grave fenomeno delle vasione fiscale e per l'individuazione dei patrimoni schermati e occultati al fisco e alla giustizia, attraverso anche la disarticolazione e l'annullamento degli strumenti giuridici utilizzati fraudolentemente per l’elusione delle conseguenti azioni ablatorie.

ÂÂÂ