Esplosione di nuovi focolai di Covid, il professor Crisanti fa chiarezza Stampa
Scritto da Alfonso Paumgarden   
Venerdì 26 Giugno 2020 09:45
ROMA - Il direttore di microbiologia dell’Università di Padova Andrea Crisanti ha illustrato sulle pagine di Repubblica l’attuale situazione in Italia, in merito all’emergenza coronavirus e l’insorgere di nuovi focolai. L’esperto ha subito precisato che il quadro che si presenta oggi non è inatteso, ma anzi, rientra nello scenario che era stato previsto.

Coronavirus, Crisanti sugli asintomatici e i nuovi casi

“Ci aspettavamo di avere a che fare, passata l’ondata principale della pandemia, con questi focolai – ha spiegato Crisanti – del resto il virus non se ne è andato”. Il professore ha sottolineato che se si registrano quotidianamente ancora nuovi casi, vuol dire che “qualcuno la malattia la trasmette”.

Tra questi, ha evidenziato Crisanti, ci sono anche gli asintomatici. Su questa categoria di positivi gli esperti si dividono, in quanto c’è chi sostiene che difficilmente trasmettano il virus e chi invece ha osservato che lo diffondono addirittura sugli oggetti.

“Poi se ci sono persone che si ammalano e hanno i sintomi – ha avvertito l’esperto – trasmettono ancora di più. Non capisco proprio come certi colleghi abbiano potuto fare affermazioni fuorvianti e non coerenti con le stesse direttive del ministero alla Sanità sul tema degli asintomatici. Si sono presi una grave responsabilità”.

Il coronavirus nel mondo

Quanto alla situazione globale, Crisanti ha osservato: “La malattia circola, in un giorno ci sono stati 180 mila casi. Chi non ha fatto il lockdown ha problemi. Basta vedere la Svezia. Oppure il Brasile, dove c’è un disastro non paragonabile alla situazione italiana. Lì il problema è che troppe persone non hanno il medico. Paradossalmente è una situazione simile agli Usa, dove 50 milioni di cittadini non vanno dal dottore”. L’andamento della pandemia è stato fotografato anche da un’analisi del Guardian che ha indicato i Paesi che sono più a rischio di una seconda ondata.

Coronavirus, la situazione in Italia e i nuovi focolai

In Italia, però, la situazione sembra sotto controllo nonostante la comparsa di frequenti focolai: le Asl, su cui grava il compito di individuare i nuovi casi, secondo Crisanti “non stanno andando male. Ad esempio a Roma si è lavorato bene sul focolaio al San Raffaele. Vediamo cosa succede a Bologna, mentre Mondragone mi preoccupa di più. A parte queste situazioni, la gran parte dei casi sono intercettati presto e si fanno i tamponi. È confortante”.

E mentre in Germania vengono istituite nuove zone rosse, l’esperto non ha escluso nettamente la possibilità che possa accadere anche in Italia. Per questo Crisanti ha ricordato che “il virus circola ancora ed esiste un certo livello di rischio, come i casi di questi giorni stanno a dimostrare”.

Quanto ai nuovi picchi che potrebbero registrarsi in autunno, il professore ha sottolineato: “Chiaramente il rischio aumenterà. Le persone staranno più al chiuso, le temperature saranno più basse, e l’umidità più alta. Poi si può far confusione con altre malattie da raffreddamento. Per questo bisogna incoraggiare tutti a fare la vaccinazione anti-influenzale“.