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Caserta, al Leuciana nasce l’ Orchestra Popolare Casertana PDF Stampa E-mail
Scritto da Gg   
Giovedì 17 Luglio 2008 19:20

CASERTA - Si può parlare certamente di un grande evento per la prima esibizione in pubblico dell’Orchestra Popolare Casertana.

Grande era l’attesa di vedere sul palco il meglio dell’espressione musicale popolare di tutta la provincia e godere il risultato di questo esperimento. Il cortile dei Serici era gremito di appassionati e di sostenitori dei vari gruppi musicali, uniti in una big band d’eccezione. Curiosamente, nonostante i ritmi trascinanti ed i balli vorticosi degli artisti sul palco, diversamente che in altre occasioni il pubblico non si è lanciato in danze sfrenate, ma ha preferito ascoltare con estrema attenzione il susseguirsi dei brani proposti, accompagnando con il battito delle mani i momenti più coinvolgenti.

Il progetto dell’Orchestra Popolare Casertana nasce dalla rassegna “Carnascialìa” tenutasi nella edizione 2007 del Leuciana Festival: cinque giorni fitti di concerti dedicati alla tradizione musicale casertana, in cui tanti cantanti e musicisti hanno offerto, in modo corale, un fruttuoso esempio di collaborazione sfociato poi in amicizia. L’OPC è la testimonianza di quanto il Leuciana Festival è in grado di stimolare la creatività del territorio, fornendo sprone e mezzi per un ambizioso progetto di rilancio dell’arte casertana.Ideata e diretta da Emilio Di Donato con il coordinamento artistico dell’associazione Casertamusica & Arte, l’Orchestra è composta da più trenta musicisti e cantanti provenienti da alcuni dei più noti gruppi di musica popolare della provincia (Corepolis, Arianova, Musicalia Aurunca, Etnie, Menta Fresca, Calatia Gentes, Tittambò, Catartica, Tammurriando, De Utopia) riuniti per rappresentare al meglio i colori e i ritmi della nobile Campania Felix.E così nello spettacolo proposto dall’Orchestra Popolare Casertana i suoni della tradizione prorompono in modo vitale, allegro, coinvolgente, con un impatto dinamico da big band.

Tutto è stato molto curato, con animazioni video su disegni originali che illustravano i brani di più difficile comprensione, le coreografie delle tarantelle e tammurriate, i costumi di scena della tradizione popolare, belli e impreziositi da inserti…di seta di S. Leucio. Al pubblico è stato anche distribuito un opuscolo per spiegare il senso dell’intero progetto dell’Orchestra Popolare Casertana: scoprire, attraverso le più belle canzoni popolari della Campania, in particolar modo quelle di Terra di Lavoro, una cultura e un repertorio ancora vivo ed attuale in tutto l’entroterra che sfocia in una cascata di temi dalla forte suggestione. Tammorre, zampogne, ciaramelle, flauti, clarinetti, chitarre, mandolini, fisarmoniche e organetti propongono attraverso le loro “voci” i canti corali che accompagnavano i momenti essenziali della vita dei nostri avi.

Il tutto arrangiato e orchestrato da Emilio Di Donato, che più che dirigere spronava tutta l’orchestra, correndo avanti e indietro sul palco e saltando per dare gli attacchi più forti o per chiudere i pezzi.Dagli allegri canti di “’nferta” di fine anno alle tarantelle più coinvolgenti, dal Miserere di Sessa Aurunca agli ipnotici canti di lavoro contadini, dai canti goliardici alle ninna nanna, a Funesta che Luciva in versione tammurriata, fino a Santo Sevriesto, canto tradizionale di fine d’anno che ha chiuso l’esibizione,lo spettacolo offerto dall’Orchestra Popolare Casertana è stato un grande affresco della ricchezza musicale della più estesa provincia della Campania.

L’elenco degli artisti sarebbe lungo. Noi possiamo ben dire di aver visto nascere una stella: lunga vita all’Orchestra Popolare Casertana.