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Maddaloni, il prof. Luigi Ceci va in pensione dopo una vita spesa per l’insegnamento e la Musica PDF Stampa E-mail
Scritto da Michele Schioppa   
Mercoledì 05 Agosto 2020 19:21

MADDALONI (Caserta) – Il titolo di quest’articolo in parte è improprio. È vero che il prof. Luigi Ceci, per gli amici Gigino, ha dedicato tutta la sua vita all’insegnamento e alla musica, ma è altrettanto vero che quello che gli si prospetta ora, dopo la pensione dall’insegnamento scolastico, è una nuova giovinezza di esperienze e creatività artistica. Dunque non un termine ma un nuovo inizio.

La città di Maddaloni tra l’800 e il ‘900 ha costituito un punto di riferimento in quanto a Maestri in campo musicale e strumentale più nello specifico. I lettori de L’Eco di Caserta hanno avuto modo di leggere la storia di personaggi di punta come i Maestri Antonio Grauso, Alberto Marzaioli, Francesco Balsamo, Giuseppe Renga e tutta la famiglia Renga iniziando dal Maestro Antonio passando al fratello Vincenzo e così via fino ad altre famiglie musicalmente impegnate come i Ceci, i Pascarella e i Barchetta. Meno noti a Maddaloni ma più famosi in assoluto in Italia e all’estero poi sono stati i Maestri Alfonso Castaldi e Diego Giannini, così come è ancora viva in America la memoria dello “scalpellino”, con cui ha realizzato preziosi mandolini, ed editore Antonio Grauso, altro famoso maddalonese (omonimo del Direttore d’Orchestra), la cui storia (che presto racconterò) è più nota negli ambienti musicali americani che italiani. Ma la grandezza delle orchestre e delle bande musicali che spesso associamo alle personalità musicali anzi dette è il frutto di una “mutua” collaborazione artistica con tante musicisti e strumentisti locali, talvolta citati anche in relazione all’esperienze di direzioni dei Maestri Stefano D’Angelo e Salvatore Silvestro. Citarne solo qualcuno sarebbe una mancanza di rispetto da qui il ricordo è generale.

Tutto ciò per chiarire come “generazioni” e “ceppi familiari” maddalonesi siano alla base di una storia musicale e strumentale che a piccole dosi da anni, tanti appassionati, di storia e di musica locale, stanno cercando di ricostruire per offrirne il ricordo alle nuove generazioni.

In questo contesto oggi è con grande piacere che voglio raccontare la prima parte della storia, ovvero quella parte della storia personale ed artistica vissuta fino ad ora condotta, del prof. Luigi Ceci facente parte di quella “famiglia” di musicisti (Pascarella, Carluccio, Murante, D’Angelo, Silvestro) famiglie di musicanti maddalonesi che rallegrano il cuore di ogni cittadino da generazioni.

L’occasione, come accennato in premessa, è data dal pensionamento (quest’anno, non per il covid-19, ma per questioni anagrafiche, stiamo elencando la storia di tanti illustri pensionamenti) dall’esperienza di docenza scolastica che il prof. Luigi Ceci raggiungerà a decorrere dall’1 settembre 2020 così da potersi ancor più dedicare ai suoi progetti artistici musicali e sociali, ove naturalmente l’insegnamento della musica alle nuove generazioni resta una missione inalienabile.

Chi è il prof. Luigi Ceci?

Nascita e nucleo familiare

Luigi Ceci (Maddaloni 29 ottobre 1952) nasce da Mario (Maddaloni 18 settembre 1920 - Maddaloni 3 giugno 1998) e da Lucia Mosca (Maddaloni 8 dicembre 1923 - Maddaloni 23 dicembre 1981). Mario proviene da una famiglia molto umile, nonno Peppino era un ciabattino e nonna Carolina (nata a Mesagne - BR), era proveniente da origini circense “equilibrista a cavallo”, ma qui casalinga. Mentre di Lucia sappiamo che il papà Domenico era stagnino e la moglie Angela Verdicchio gestiva una piccola vendita di frutta e verdura[1].

Mario e Lucia si conosceranno e s’innamoreranno decidendo così di sposarsi presso la chiesa di Sant’Aniello di Maddaloni.

Dall’unione di Mario e Lucia nasceranno cinque figli, di cui Luigi è il terzo, ma andando in ordine: Carolina (1948); Giuseppe (Peppino) (2 gennaio 1951 – 29 maggio 2001); Luigi (Gigino) (1952); Annamaria (1953) e Angela (1955).

Bandisti d'un tempo: Salvatore Murante e Mario Ceci in un vecchio ricordo di un'uscita bandistica cittadina.

In particolare Mario (Grande invalido di guerra) svolgerà la professione di sarto e al contempo di musicante, la madre Lucia era casalinga e collaborava con il marito in sartoria.

Quella della cura estetica attraverso anche l’abito è connessa allo sviluppo sociale ed economico della città di Maddaloni[2]. A ciò si aggiunga anche la richiesta di mercato delle divise[3]. Tutto ciò per dire che quella della sartoria maddalonese è una storia a parte e che ha protagonisti il cui ricordo va valorizzato perché parte integrante non solo di un tessuto socio economico ma funzionali alla rigidità della bellezza delle divise, simbolo di prestigio delle rappresentanze locali e non solo.[4]

La Formazione scolastica e musicale

Luigi Ceci sarà allievo dell’Istituto Scolastico “Luigi Settembrini” di via Roma, dall’anno 1958 all’anno 1963, e avrà come Maestro Amedeo Lurini, sindaco di Maddaloni e persona molto stimata da tutta la comunità anche a distanza della sua nascita al cielo, e dello stesso, il 26 ottobre 2018, sul social facebook dichiara: «Sono stato alunno del maestro Amedeo e porto sempre con me un bellissimo ricordo».

Per un’annualità, in linea con quanto disposto dalla legge n.1859 del 31 dicembre 1962 (con cui si ha l’abolizione della scuola di Avviamento al lavoro con la creazione di una scuola media unificata) Luigi accede alla scuola media annessa al “Villaggio dei Ragazzi” fino al 1966. Da qui frequenterà la Scuola Superiore Istituto Professionale I.P.S.I.A. di Santa Maria Capua Vetere presso la quale si diplomerà nel mese di giugno 1969. Dopo un periodo di pausa scolastica durata circa tre anni, Luigi che già studiava musica in privato, con l’aiuto e lo stimolo del papà, decise di iscriversi al Conservatorio di musica S. Pietro a Majella di Napoli; era l’anno 1972 e presso lo stesso conseguì il Diploma in Flauto nel 1979.

Badate, questa è la formazione che potremmo definire scolastica, vediamo ora quella musicale.

Prim’ancora però, va fatta una considerazione: in questo frangente di anni che vanno dall’infanzia all’adolescenza, contestualizzando la presenza nel territorio e nel suo tessuto socio economico emerge un’altra realtà. Ovvero, va ricordato che siamo negli anni del dopoguerra e non avendo troppe possibilità economiche, durante l’estate, finita la scuola Luigi andava a imparare un mestiere. Così, Gigino Ceci, così chiamato da tutti, cercò di imparare non uno ma più mestieri: prima provò a fare il sarto presso la bottega laboratorio del papà e di un suo collaboratore, poi il falegname e infine il barbiere, ma con scarsi risultati.

Intanto in famiglia la musica è di casa e il papà Mario è un famoso musicante, papà Mario suonava il Flicorno Contralto. Tale passione è estesa anche a un altro figlio Giuseppe, Peppino per gli amici. Questi, che ho avuto il piacere e la fortuna di conoscere, è stata una “perla” preziosa della comunità maddalonese.

Ebbene Peppino, oltre allo studio, andava a lezione di clarinetto e così sulle orme del padre musicante, anche Gigino va a lezione di musica ma con scarso risultato: forse non era ancora pronto. Anche se qualcosa stava per cambiare.

Infatti, come racconta lo stesso Gigino, il nostro prof. Luigi Ceci, un giorno (all’incirca siamo nel 1967) nel negozio del papà, che era anche il ritrovo dei musicanti di Maddaloni, venne un vecchietto piccolo di statura ma un grande appassionato e innamorato della musica e di Maddaloni.

Chi era costui? Si scoprirà poi che era arrivato dall’America per venire a trascorrere gli ultimi anni della sua vita nella sua Maddaloni. Il suo nome è Aniello Cappuccio. Devo confessare che ne ignoravo l’esistenza fino all’entusiasmante racconto che me ne ha fatto il prof. Ceci. Ebbene Aniello Cappuccio era un’oboista che aveva suonato a Boston anche nell’orchestra di Toscanini.

Il Maestro Cappuccio vide in Gigino del talento che voleva emergere ma aveva bisogna della giusta “chiave”, “tonalità”. Naturalmente, essendo di mente aperta, papà Mario decise di affidare Gigino all’insegnamento della musica a quest’uomo che aveva tante risorse.

Aniello Cappuccio abitava nella zona del quartiere Pignatari di Maddaloni.

Dobbiamo, dunque, concludere che quello che ebbe Gigino fu un incontro fortunato, perché il Maestro Cappuccio fu in grado di inculcare una passione tale che Gigino decise di fare della musica la sua professione. La formazione alla scuola Cappuccio non durò tantissimo a causa della morte del Maestro Cappuccio che avvenne il 1969.

A questo punto Gigino comunque è catturato dalla passione della musica e decide di continuare e dunque passa sotto la guida principalmente del Maestro Giuseppe Renga ma anche del Maestro Vincenzo Renga con cui seguiva, talvolta, le lezioni del padre unitamente al Maestro Luigi Pascarella. La formazione presso casa Renga dura fino al 1972 e poi frequentava anche la casa del Maestro Antonio Grauso (pianista e direttore de bande musicali di Maddaloni) finalmente il grande passo al Conservatorio di Musica S. Pietro a Majella di Napoli, dove si formerà dal 1972 al 1979 avendo come Maestro Ampellio Iovino (1° flauto del Teatro San Carlo).

Dei primi approcci a questo tempo della formazione musicale Gigino racconta: «Ricordo che quando entrai per la prima volta mi tremavano le gambe e a stento riuscivo a camminare in quei lunghi corridoi dove si sentivano allievi che suonavano». Furono tanti sacrifici che portarono al compimento del regolare percorso (sette anni) che conseguirono, come accennato, il diploma di flauto. In quegli stessi anni ha inizio la contemporaneamente collaborazione con il Teatro San Carlo[5]. Di questo periodo, sempre il Maestro Ceci dichiara: «Al teatro fui flauto aggiunto in diverse opere liriche per due anni (1977-1979). Ero giovane e in cerca di un’occupazione stabile, allora feci domanda nella scuola e ahimè fui assunto subito a discapito della musica, dovetti rinunciare a qualcosa di incerto per un posto fisso».

L’insegnamento, ben 43 anni di cui 39 in un’unica sede, ha inizio come continuità nell’anno scolastico 1978/79, supplente perché non aveva ancora il titolo presso la Scuola Media di San Marco Trotti (sezione staccata della Scuola Media di San Felice a Cancello), seguito nell’anno scolastico 1979/80 (intanto aveva conseguito il titolo) presso la Scuola Media di Valle di Maddaloni. Con l’anno scolastico 1980/81 e fino all’anno scolastico 2019/2020 sarà docente di Musica presso la Scuola Media “Aldo Moro” di Maddaloni. È vivo il mio ricordo del prof. Ceci nei corridoi della scuola negli anni in cui frequentavo lo stesso istituto come studente.

Della lunga permanenza nella scuola maddalonese ha dichiarato: «L’“Aldo Moro” è stata la mia seconda famiglia, lì sono cresciuto e maturato nel corso degli anni».

Aggiungendo, in linea generale: «Nonostante tutto ho cercato di conciliare sempre i doveri scolastici di docente con il mio grande amore la “musica”. In contemporanea ho sempre composto musica e curato gli arrangiamenti per diverse orchestre di musica leggera e classica».

A questo punto si diramano diversi ambiti: quello di musicista, dell’autore e arrangiatore, del professore e Maestro di nuovi musicisti, di animatore di sodalizi, di organista e direttore del coro parrocchiale e, dulcis in fundo, di Direttore d’Orchestra.

In questo scenario, considerato che molti di questi ambiti sono interoperativi, è determinante nella vita del Maestro Luigi Ceci, di Gigino, soprattutto per la parte della sua abilità di compositore, ma non solo, la conoscenza e l’amicizia con l’Amico dott. Giuseppe Diodati[6]. I due coinvolgendo l’Associazione “Giuseppe Verdi” di Maddaloni animata dal medico, ma fondata e diretta così come l’Orchestra Provinciale “LUCE” dal professore, hanno tenuto in vita per diverso tempo l’annuale Concerto di Santa Cecilia inizialmente nato per opera del Maestro Giuseppe Renga e poi dal figlio Antonio, che con i suoi musicisti (ovvero grossomodo tutti musicisti maddalonesi) già dagli anni 70 aveva avviato questa tradizione musicale.

La coppia Ceci Diodati, nel tempo, ha consentito la produzione di musiche varie, di Messe, musical e svariati brani per i giovani della parrocchia e non solo. Periodicamente alcuni di queste composizioni il Maestro Ceci le propone durante i concerti della sua Orchestra “LUCE” che si riunisce per i diversi eventi culturali della nostra provincia.

Il Musicista

Il Maestro Luigi Ceci partecipa a gruppi che hanno contribuito a fare la storia della musica leggera casertana. Lo troviamo ad esempio a inizio anni settanta, nella squadra de “La Prima Pagina” dove è presente anche il Maestro Luigi Pascarella con cui è nota la contemporanea presenza in gruppi musicali della scena musicale maddalonese e la loro collaborazione. Un sodalizio, quello tra i Luigi Ceci e Luigi Pascarella[7], molto intenso, in diversi gruppi ed eventi, fino agli anni ‘80 poi sempre più sporadico. Amicizia nata dai tempi dello studio della musica con Vincenzo Renga.

In questa foto troviamo “I Borgia” nella primissima versione al Ristorante Mastroianni il 12 aprile 1970 in occasione della festa della 3M: accovacciati da sinistra Ciro Dell’Aquila Batteria, Luigi (Gigino) Ceci Sax flauto, ed il Maestro Luigi Pascarella mentre in piedi Rosario Santoro Tromba, Peppe Fusco Voce, Salvatore De Chiara Basso, Vittorio Tecnico, Patrizio Carnevale Chitarra. Si badi che al di là nel richiamo nell’articolo la collaborazione e le occasioni che hanno visto il Maestro Luigi Pascarella ed il Maestro Luigi Ceci sono tantissime, e condividono con altri essere stati allievi dei Maestri Renga.

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Foto del Settembre 1972 in occasione della prima uscita a Caserta nei giardini della Flora de “La Prima Pagina” dove si nota oltre al Maestro Luigi Pascarella anche il Maestro Luigi Ceci di cui si è accennata la presenza sulla scena musicale maddalonese e della collaborazione musicale con il Maestro Pascarella. Un sodalizio molto intenso, in diversi gruppi ed eventi, fino agli anni '80 poi sempre più sporadico. Amicizia nata dai tempi dello studio della musica con Vincenzo Renga.

I due Luigi, Ceci con il flauto e Pascarella con il Clarinetto li troviamo al centro delle esibizioni dell’Orchestra “I Musici di Calatia” fondata e diretta dal Maestro Antonio Renga e tra i tanti concerti se ne ricorda uno del 4 aprile 1982, Primo Concerto di Musica Classica” realizzato e con diretta televisiva (Telecaserta 59) dalla chiesa di Maria SS. Immacolata di Montedecoro.

Un Programma de I Musicizti di Calatia

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Il Maestro Antonio Renga dirige un'orchestra de I Musici di Calatia nel Salone Storico del Convitto Nazionale Statale "Giordano Bruno" di Maddaloni con la partecipazione del Maestro Luigi Ceci. Si ringrazia per la foto l'Amico Michele Santangelo compagno di orchestra di Ceci in questa e in altre orchestre.

Volendo sfogliare i nomi dei maddalonesi che hanno fatto musica leggera con il Sax figura sicuramente Luigi (Gigino) Ceci.

Volendo riepilogare la sua partecipazione ai gruppi musicali va detto che ha fatto parte come direttore e arrangiatore dell’orchestra spettacolo dell’impresario Dante Montanaro per più di un ventennio. Ha collaborato con diversi cantanti napoletani (tra i tanti si segnalano Mauro Caputo e Pamela Paris).

L’autore e arrangiatore

Come accennato prima è lunga la lista delle opere redatte dalla coppia Diodati (testi) e Ceci (musica) o arrangiate dal Maestro. Molte opere musicali sono riprese nel corso dei Concerti.

I due autori, Diodati come paroliere e il Maestro Ceci come musicista, hanno, per il passato e non solo, scritto molti testi e recital come il musical “Cagis, il quarto Re Magio” (integralmente consultabile al link https://youtu.be/XtHEuQtsWdI ) e anche diverse Messe che l’oblato padre Ettore Campagnano (Castel Campagnano 16 aprile 1924 – Albano Laziale 1 gennaio 1994), presso la chiesa retta dai Missionari a Maddaloni fino a qualche anno fa, permetteva di utilizzare per il giorno di Pasqua.

“Cagis, il quarto Re Magio” è la storia di un quarto Re Magio non arrivato mai alla grotta di Betlemme che dopo diverse avventure durate trentatré anni ritrova il suo Gesù sul monte Calvario. Cagis fu messo in scena alla maniera del Musical dai Giovani della Parrocchia di Maria Immacolata di Maddaloni (Cappuccini) nel 1991 con la regia di Salvatore De Rosa con la collaborazione di Cinzia Lombardi e Anna Merola con testi di Giuseppe Diodati e Musiche di Lugi Ceci. La prima recita fu messa in scena al Teatro Alambra di Maddaloni venerdì 28 e sabato 29 giugno 1991.

Tra i brani proposti in occasione dei Concerti a Santa Cecilia vi è “Ode a Santa Cecilia” dello stesso Maestro Luigi Ceci.

L’ultimo brano per orchestra che ha composto è Covid-19, un report musicale di cronaca sulla pandemia. L’opera, che ho avuto il piacere di vedere in anteprima, con un attento, ricco e studiato studio grafico e di giochi d’immagini, si tratta di un’esecuzione video, è davvero molto travolgente e fa ripercorrere con tonalità e fasi l’esperienza del covid-19 quasi passata dalla popolazione mondiale.

Il Maestro Luigi Ceci nel complesso è arrangiatore, compositore e direttore d’orchestra di complessi di musica classica e leggera ha nel suo curriculum diverse apparizioni pubbliche, e da buon maddalonese non ha mancato la direzione sul monte San Michele in occasione della festa al patrono.

Collabora con diverse formazioni cameristiche della provincia in qualità di arrangiatore.

In elenco in ordine cronologico segnaliamo alcune composizioni di opere classiche del Maestro Luigi Ceci:

  • Luce- orchestra-1988
  • Il buon Pastore-tenore e orchestra-testo dalla liturgia.1988
  • Esodo.orchestra-1992
  • Mistero-oboe e orchestra-1993
  • Ave Maria-soprano e orchestra-testo dalla liturgia-1993
  • Ritardo, eterna compagnia-orchestra-1993
  • Dialogo-oboe e orchestra-1993
  • Serena-oboe e orchestra-1995
  • Perfetta letizia-oboe e orchestra-1995
  • La Tua presenza-soprano e orchestra-testo di G. Diodati-1996
  • Piva-orchestra-1998
  • Il sogno di Felicetta-orchestra-2003
  • Tarantè-orchestra-2004
  • Libera-orchestra-2006
  • Ricordi-orchestra-2011
  • Maria tra i fiori-orchestra-2012
  • Aria di festa-orchestra-2014
  • Un giorno importante-orchestra-2014
  • La sposa al castello-orchestra-2014
  • Ode a S. Cecilia-orchestra-2014
  • Ninna nanna a Gesù bambino-soprano e orchestra-2016
  • Ave, o Maria!-soprano e orchestra-testo dalla liturgia-2016
  • Preghiera a Dio l’Altissimo-soprano e orchestra-testo dalla liturgia-2016
  • Tre ore con Maria Desolata - Meditazioni sulle sette parole che Gesù disse sulla croce -(baritono e orchestra)-testo G. Diodati-2017
  • La ragazza che giocava con l’aquilone-orchestra-2017
  • Tema di Oky-orchestra-2018
  • Entrata damigelle-orchestra-2018
  • L’ultimo giorno di scuola-orchestra-2020
  • Covid-19-orchestra-2020.

Il suo repertorio di arrangiamenti prevede molti brani di autori classici (Mozart, Beethoven, Bellini, Rossini, Verdi, Puccini, Bizet, Barber, etc.) e autori moderni (Morricone, Zimmer, Williams, Rota, Piovani, Einaudi, etc.).

Insegnante di Scuola e Maestro di Musicisti

La presenza del prof. Luigi Ceci, Gigino, nel panorama scolastico maddalonese è granitica.

Non c’è stato evento che non lo abbia visto animatore musicale di tutto ciò che e ruotato attorno e in collaborazione con la scuola media “Aldo Moro” e dei presidi (Lucia d’Andria, Sergio De Lucia. Giulio Rucco, Domenico Sparaco, Antonio Tartaglione, Giuseppe Aragosa, Vincenzo Casoria, Nicola D’Aniello, De Lucia Vittoria, ed infine Ione Renga). Questi si sono alternati e taluni sono stati anche molti operativi e con la chiara spinta ad organizzare momenti di presentazione delle attività alle famiglie e alla città.

Il professore Ceci con la sua tastiera musicale all’occorrenza o i pochi strumenti e collaboratori musicali di cui poteva permettersi nelle singole occasioni ha reso sempre indimenticabili ogni momento. La scuola è divenuta una famiglia non solo tra le figure dirigenziali e il personale docente e non docente ma anche con le famiglie e gli studenti che crescendo da alunni si sono ritrovati a essere genitori e a prendere contatti con riverenza con il loro “vecchio” professore che non ha mai mancato di far mettere al proprio agio l’interlocutore.

La passione della musica trasmessa agli allievi, molti dei quali hanno continuato con lo studio di strumenti o del canto, è stata anche la passione che il Maestro Luigi Ceci ha riversato nella formazione privata di giovani maddalonesi amanti della Musica e intenti allo studio in Conservatori e non solo. Tra i suoi allievi diplomatosi al conservatorio di musica si ricordano in particolare Pascarella Michele e Carfora Michelina di Maddaloni, Fiorina Fortuna di Macerata Campania.

Animatore di sodalizi

Premesso che la collaborazione con i gruppi parrocchiali della comunità degli OMI di via Roma in Maddaloni è stata costante così come la cura dell’animazione musicale liturgica va rilevata la principale esperienza di sodalizio con cui oggi s’identifica il Maestro Luigi Ceci. Infatti, lo stesso Gigino ha fondato nel luglio 2002 e tuttora presiede l’Associazione Culturale Musicale “Giuseppe Verdi” di Maddaloni con lo scopo di promuovere la valorizzazione e lo sviluppo della sensibilità culturale e artistica in genere.

Il Maestro Luigi Ceci in basso a sinistra in un ricordo fotografico di una gita parrocchiale con gli OMI.

Ciò, come accennato, in esito a un’esperienza più ampia che gli ha consentito, sempre tenacemente, di curare gruppi musicali e corali di giovani, nell'intento di favorire la loro crescita culturale e spirituale, per cui ha scritto diverse messe, e un Musical (Cagis, la storia del quarto Re Magio) in collaborazione, per i testi, con Giuseppe Diodati.

L’Associazione Culturale Musicale “Giuseppe Verdi”, che con il suo sito web curato dal dott. Giuseppe Diodati è stato a lungo fonte di molti contributi storici locali, nasce ufficialmente nel luglio 2002 con lo scopo di promuovere la valorizzazione e lo sviluppo della sensibilità culturale e artistica in genere. Per questo nei suoi primari compiti rientra l’organizzazione di manifestazioni culturali in genere, rassegne, concerti, feste e spettacoli. Essa non ha scopo di lucro ed è composta di validi e conosciuti professionisti della provincia di Caserta, con una consistente prevalenza di musicisti maddalonesi. L’Associazione aiuta tutti i giovani musicisti che vogliono far conoscere il loro talento.

Organista e direttore del coro parrocchiale

La collaborazione con la comunità parrocchiale di Maria Immacolata dura da più di mezzo secolo, un tempo curata dai padri Oblati di Maria Immacolata e oggi dal clero diocesano con don Edoardo Santo e che storicamente è la chiesa dei Cappuccini di via Roma, per l’iniziale presenza fino all’inizio del secolo scorso dei monaci francescani, è lontana nel tempo e si perde già nelle iniziative del “Circolo Giovanni XXIII”.

Con il tempo è nata negli anni ’70 la collaborazione del Maestro Ceci con il coro e il suono dell’organo durante le celebrazioni così da assumerne nel tempo la direzione.

Con il coro parrocchiale, oltre ad animare importanti momenti della vita comunitaria, si è partecipato anche, come coro, ad animare appuntamento festivi e liturgici in altre parrocchie cittadine e fuori.

Foto scattata in occasione della Festa di Santa Cecilia del 1974. Nella foto si intravedono il piccolo Giacomo Silvestro, Enzo Pascarella, e il figlio di Andrea Rossano. Accosciati invece ci sono Carluccio Ventrone, Carmine Crisci, Franco Cassaro, Salvatore Silvestro. Mentre in Andrea Rossano, Peppino Ceci (docente universitario e cooperatore salesiano prematuramente scomparso), Antonio Crisci, Gigiotto Pascarella da Cervino, Franco Crisci, il Maestro Luigi Pascarella, Vincenzo Renga e la figlia, Luigi (Gigino) Ceci, il Maestro Giuseppe Renga e da dietro si intravede Mario Ceci.

Direttore d’orchestra

Come accennavamo sono diversi i concerti diretti dall’Orchestra Provinciale “Luce”, fondata e diretta da Ceci, in giro per la provincia e non solo. Tra quelli più affezionati al territorio vi è indubbiamente il Concerto (con l’Associazione Culturale Musicale “Giuseppe Verdi”) in onore della Patrona della Musica Santa Cecilia, svolto nella chiesa del Monte Carmelo di via Ponte Carolino, che segna una continuazione di una tradizione che ha visto nel Maestro Antonio Renga il più appassionato animatore. L’appuntamento è un momento importante per chiedere protezione alla patrona della musica da parte dei musicisti e strumentisti e musicanti maddalonesi attuali e ancora essa si realizza nel ricordo di tutti i musicisti che già in passato hanno reso grazie alla loro protettrice con cura a passione.

Un ricordo particolare va a chi in passato ha provveduto alla celebrazione di questa festa: ai musicisti della famiglia Grauso e a quelli della famiglia Renga. Circa il riferimento a Grauso è bello notare come il Maestro Antonio Grauso ancora negli anni ’50 era organista della chiesa allora dell’Immacolata Concezione retta dai padri OMI e oggi di Maria Immacolata affidata alla cura di don Edoardo Santo e che ha nel Maestro Luigi Ceci l’organista e direttore del coro parrocchiale.

L’Orchestra “LUCE” ha iniziato a tenere i Concerti a Santa Cecilia dal 1992.

Dell’Orchestra “LUCE” va detto che sta stessa è formata e diretta dal Maestro Luigi Ceci ed é composta di giovani strumentisti di scuola napoletana, svolge attività concertistica dal 1990. Partendo da una formazione cameristica, quale “Formazione Cameristica Partenopea”, si é in seguito affermata ottenendo consensi di pubblico e di critica. Il programma dell’orchestra “Luce” spazia dalla musica sacra a quella sinfonica, da quella operistica al classico napoletano, oltre a un vasto repertorio di colonne sonore tratte da celebri film; il tutto sempre con gli arrangiamenti originali del Maestro Luigi Ceci.

L'Orchestra nel tempo ha già fornito prova delle sue qualità nel territorio di Maddaloni, come le diverse edizioni dei concerti natalizi dal 2003 al 2005 tenuti nella chiesa dell’immacolata Concezione dei Padri Oblati il primo (appunto per il centenario della venuta nella nostra città dei Padri Oblati) e nella Basilica Minore del Corpus Domini gli altri due. Ancora ha allietato con le sue note la “Notte Bianca” 2007 tenendo un importante e seguito concerto nel Museo Civico di Maddaloni e il Concerto di Capodanno con l’Associazione Culturale Musicale “Giuseppe Verdi” e il Comune di Maddaloni l’1 gennaio 2008 e di pochi giorni prima il successo del concerto del 30 dicembre 2007 con il XVI Concerto di Natale, organizzato dall'Associazione Culturale Tre Grazie nella bella Rettoria di Maria SS. di Montevergine a Grazzanise.

E ancora nel giugno 2012 il Concerto per San Pietro nell’arcipretura dedicata al primo Papa a Maddaloni.

Per una assaggio delle diverse esibizioni e concerti si rimanda alla pagina social https://www.facebook.com/OrchestraLuce/. Indubbiamente bisognerebbe segnalare tutti i grandi artisti che partecipano alle attività dell’Orchestra ma per questioni di spazio se ne segnala una per tutti, anche per affetto da maddalonese) ovvero Filomena (Minni) Diodati (soprano).

Le Amicizie

Parlare di amicizie con Gigino Ceci non può esimere il legame con il dott. Giuseppe Diodati (i cui scatti sui social costituiscono la base dei contributi fotografici del presente articolo e per la qual cosa si ringrazia) che era già amico del fratello compianto fratello Giuseppe e frequentava da sempre casa Ceci. Il legame si è rinsaldato frequentando la comunità dei padri Oblati con l’assistenza spirituale di padre Ettore Campagnano. Diodati ricorda a tal riguardo: «Questo ci preparava anche per i canti della messa (delle 11,30) sociale, poi dei giovani in generale. Ed ebbe la buona ventura di permetterci di cantare anche i canti che scrivevamo io e il maestro Ceci, arrivando ad approvare una messa pasquale per ogni anno nuovo. Da cosa nasce cosa e siamo arrivati a produrre un musical tratto da un racconto esistente. Ho curato la parte letteraria sulle musiche originali di Luigi Ceci».

In questa foto al centro il dott. Giuseppe Diodati e il Maestro Luigi Ceci al Teatro Alambra nel corso di uno spettacolo "Caino e Abele" di Tony Cucchiara con testi aggiunti di Giuseppe Diodati

La Vita privata

Andando più nella vita privata il Maestro Luigi Ceci conosce la sua futura moglie Maria Bencivenga (1965) con cui convola a nozze il 13 maggio 1983 nella chiesa di Maria Immacolata di Maddaloni e dalla loro unione nasceranno Lucia Cecilia (1985) e Mario (1991) Pianista e prossimo Compositore.

Gigino è un affettuoso marito e premuroso padre di famiglia, sempre gioviale in famiglia e molto amato da parenti e amici.

Progetti per il futuro

Con il pensionamento dalla scuola il prof. Maestro Luigi Ceci avrà più tempo per dedicarsi ai suoi progetti artistici che sono diversi e che a breve ha promesso che ci condividerà. Per il momento ha il desiderio di vivere un periodo di ferie per riprendersi dagli impegni scolastici particolarmente travagliati dal covid-19.

Con questi brevi cenni si conclude questa piccola presentazione delle vicende artistiche e personali del Maestro Luigi Ceci. Si rimanda al prossimo futuro per raccontare le interessanti nuove iniziative artistico musicali e sociali del Maestro Gigino. Si ringrazia lo stesso per la pazienza e la preziosa collaborazione concessa per la stesura del presente articolo e si rimanda al profilo social https://www.facebook.com/LuigiCeci52 per tante e bellissime produzioni, iniziative e attività.


[1] In due vani le due attività convivevano con il loro giaciglio/casa. In questo poco spazio cresceranno i loro quattro figli. I due vani erano in via San Francesco d’Assisi ove ora è il “Parco Carolina”.

[2] Maddaloni dal XVIII secolo ha avuto un periodo florido che dopo Belle Époque con l’approssimarsi al primo conflitto bellico mondiale ha visto una forte battuta d’arresto con conseguente ripresa, e come ricorda il maddalonese il pectore Giovanbattista Vico (i genitori erano maddalonesi) per via dei “corsi e ricordi storici” questa cosa si è rinnovata ciclicamente e si spera che presto ritorni il turno del periodo florido. In questo contesto le famiglie benestanti ricorrendo alla bellezza non hanno mancato di dedicarsi anche ad un guardaroba dignitoso affidandone la realizzazione a mani specialistiche, anche da qui la nascita e diffusione nel tempo di “sartorie” con tanto di apprendistato. E qui come dimenticare la “Ditta Rescigno” di Tommaso Rescigno (detto Masino, impeccabile nel vestire e conoscitore della storia cittadina e della propria vita politica) che rappresentava l’“Agenzia Necchi” di Maddaloni con le sue professionali “Lezioni gratuite di taglio e cucito e ricamo”. L’evento si tenne nell’anno 1956 e Tommaso Rescigno lo organizzò con il proprio rappresentante di commercio, Francesco De Lucia, con macchine Necchi, proprio in piazza prima dell'ingresso del Villaggio dei Ragazzi.

L’attività del ricamo in particolare diffusa nei ceti meno ambienti e contadini e destinata alle ore serali/notturne o d’inverno (quando le attività erano impraticabili) con le nonne e mamme che insegnavano alle figlie l’arte per adempiere all’onere della realizzazione del proprio corredo matrimoniale.

[3] La presenza poi dell’alternarsi di “militari” alla Caserma Bixio che dalla “Nunziatella” alla “Guardia di Finanza”, volendo riferirci solo agli ultimi due secoli, e fino ai “ragazzi” di don Salvatore d’Angelo, oltre alle altre due Caserme “Rispoli” e “Magrone” hanno consentito il proliferare di commesse per le divise, in parte destinate anche al glorioso Convitto Nazionale.

[4] In quest’ottica il secolo scorso ha visto lo sviluppo delle botteghe di sarti e oltre a quella di Mario Ceci. Questa di Ceci era sita in via Roma (palazzo Carbone) casa formata da due stanze, quella a fronte strada era adibita a sartoria, quella interna era la camera da letto, poi c’era un angolo con una tenda, questo era il bagno (solo la tazza e il lavandino). La famiglia Ceci è cresciuta lì, ma soprattutto erano felici perché erano persone semplici e bastava una piccola cosa per sorridere e sentirsi famiglia. Ricorda il prof. Ceci che anche il papà faceva le divise per i convittori del Convitto Nazionale “Giordano Bruno”, e varie aggiustature di divise per i sottoufficiali delle due scuole militari della città. Il lavoro non mancava e Maddaloni rispondeva bene anche perché all’orizzonte si intravedeva l’apertura della Face Standard.

Oltre a Ceci poi vi erano le sartorie di Giovanni Bove in via San Francesco d’Assisi 121, di Massimo Iorio, Alfredo Romano C. N., Pasquale Barone, Sagnelli, Nunzio Merola, Pietro delle Cave, Pasquale Conte (da poco deceduto che aveva il laboratorio in via Santacroce nei pressi di Cappuccini), Michele Riccio ed altri.

Tra questi non si può certamente dimenticare Ottavio Diodati (padre del dott. Giuseppe) che esercitava in via Roma (detto “Ottavio ‘u cusutore”) e la bottega era gestita con il figlio Tullio: Vi era ancora quella di Massimo Alfredo che con suo fratello Mario serviva la clientela  in via G. Marconi (dove si trova oggi il fabbricato Penzi). Massimo Alfredo, ci ricorda il dott. Giuseppe Diodati (che si ringrazia sempre per i ricordi e i preziosi consigli) serviva persone di un certo prestigio e tra queste il Preside Gebbia del “Giordano Bruno”. Ottavio Diodati aveva molta ammirazione per Alfredo, al punto che il figlio dott. Giuseppe riferisce: «Mio padre aveva di lui rispetto tale che quando dovevo fare il vestito per il Mak P mi mandò da lui e non sto a dire delle ore di prove per essere preciso». Sempre Diodati cita un altro sarto di cognome Conte di cui non ricorda il nome di battesimo salvo il fatto che era suocero di una Lombardi che aveva il negozio di oggettistica (“Casabella”) all’angolo tra Via S. Francesco d’Assisi e piazza Ferrara da lato del pescivendolo. Questo Conte era solito dare lezioni di disegno e taglio anche femminile al fratello Tullio nel retrobottega del suo laboratorio.

[5] Ha, infatti, in questo periodo, partecipato a diverse opere liriche presso il Teatro “San Carlo” di Napoli in qualità di flautista di scena.

[6] In verità un po’ tutti noi maddalonesi, e non solo abbiamo un debito con il dott. Giuseppe Diodati data la sua immancabile presenza con la macchina fotografica a immortalare con professionalità momenti, personaggi luoghi e bellezze del territorio mettendole subito a disposizione di tutti attraverso i social.

[7] I due sono legati anche alle prime esperienze con la banda di musica locale e poi a Macerata Campania e Casale di Carinola, dalla collaborazione ne “I Borgia” a “La prima Pagina”. Inoltre animarono nella chiesa Basilica del Corpus Domini di Maddaloni tra il 69/70 la Messa di notte di natale in stile rithm and blues in cui i sax la facevano da padrone. Il gruppo era composto da batteria, chitarre, basso, organo 2 sax e tromba. Non fu l’unico esperimento e nasceva questo modo di fare sulla spinta del concilio ecumenico Vaticano II che cominciarono queste prime sperimentazioni. Pascarella, in particolare, ricorda che la sua prima messa beat fu a Mondragone, in un convento sull’Agnena: “Sembrava di essere dei Carbonari perché eravamo fuori dell'ufficialità”.