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Capua, successo per il seminario Prevenire e Donare. Elisir di lunga vita PDF Stampa E-mail
Scritto da Mario Celato   
Mercoledì 21 Aprile 2021 10:54

CAPUA (Caserta) - Sabato 17 aprile si è svolta in modalità online l’interessantissima esposizione del progetto finanziato dal Ministero delle Politiche Sociali attraverso la Regione Campania “Prevenire e donare. Elisir di lunga vita” che ha come scopo il supporto psicofisico delle persone in difficolta ed in condizione di disagio.

Tale aiuto avviene attraverso una serie di iniziative quali uno sportello di ascolto psicologico, laboratori con incontri frontali e lavori di gruppo e seminari informativi sullacultura della salute e del benessere dell’individuo a partire dalle corrette abitudini alimentari.

Pronti ad intervenire e moderati dalla dottoressa Vania Di Matteo, coordinatrice del progetto, c’erano le insegnanti De Chiara e Pesce, gli alunni e il dirigente scolastico del Liceo Statale “Salvatore Pizzi”, psicologi, psicoterapeuti, nutrizionisti e i massimi esponenti delle associazioni nazionali e locali di volontariato AIDO, AITF ed Emmepi4ever.

Un inizio di giornata per me davvero speciale. Da tifoso sfegatato del mondo del volontariato e dell’associazionismo pro bono, ho riscoperto il cuore grande della nostra provincia casertana attraverso le parole e l’esempio di chi ogni giorno aiuta le persone più delicate a mettere da parte la loro fragilità e ad affrontare a testa alta le difficoltà legate ad una malattia.

A rompere il ghiaccio ci ha pensato il professore Enrico Carafa, dirigente del Liceo Pizzi, che ha espresso il suo estremo piacere nel collaborare al progetto. Ha evidenziato il compito prefissato dall’istituzione scolastica di inculcare nei ragazzi l'adozione di corretti stili di vita associato però alle difficoltà riscontrate con la didattica a distanza di questo anno passato. Tutti d’accordo che tale soluzione d’insegnamento ha purtroppo amplificato esponenzialmente le cattive abitudini alimentari degli adolescenti già sfiancati dai malesseri della loro età.

Prende la parola Giuseppe Rauso, presidente dell’OdV Emmepi4ever, seguito poi dalle più alte cariche dell’AIDO e dell’AITF, Gennaro Castaldi e Francesco Martino, uniti in un unico intento teso a risvegliare nelle persone la consapevolezza che il vivere in modo sano ed un atto di enorme solidarietà, come la donazione di organi, sono strettamente collegati da un filo a doppio nodo: l’amore, per se stessi e per il prossimo. Condurre una vita sana riduce altamente il rischio di far ammalare gli organi, l’eventualità di dover ricorrere ad un trapianto e dà la possibilità di diventare donatore e restituire alla vita un’altra persona bisognosa.

Parte importante del progetto è l’attenzione verso l’aspetto psicofisico delle persone in difficoltà. Quando il gioco si fa duro bisogna rimboccarsi le maniche… ed è questo che fanno le psicologhe e psicoterapeute Mariaconcetta Ferriero e Federica Tessitore e la biologa nutrizionista Cecilia Papale. La loro mission è tendere la mano a chi è in difficoltà e, non di rado, a chi non crede proprio di aver bisogno d’aiuto. Spesso chi ha disagi legati al cibo non si rende conto del suo problema, preso dalla convinzione della perfezione oppure del “tanto che male mi può fare”, del “lunedì ricomincio” o del “a settembre inizio”.

A tal proposito ci soffermiamo molto sulla falsa cultura che ci propina il web in merito al viver sani e belli ed il pericoloso atteggiamento di chi cerca lì le risposte, seguendo, semmai, i consigli dell’influencer di turno o di sedicenti dietologi che vendendo discutibili intrugli promettono miracoli.

L’incontro virtuale si conclude con le tante domande degli studenti collegati dalle loro case ma solo dopo la bellissima testimonianza della loro compagna Alessia. Ha solo quindici anni ma ha coraggio da far invidia ai più grandi combattenti. Ha raccontato la sua esperienza da trapiantata e le difficoltà dovute ai tanti trasferimenti, da un ospedale all’altro, fino a Palermo dove sapienti mani, ed un anonimo donatore, le hanno permesso di ritornare a sorridere alla vita. Insomma, è questa la cultura che mi piace.

Il “seminare bene oggi per poter raccogliere benissimo domani” del preside Enrico e della sua grande scuola; il valore della solidarietà e l’amore nel donare di Giuseppe, Gennaro e Franco e delle loro meravigliose associazioni; l’estrema competenza e tenacia di Federica, Mariaconcetta e Cecilia nel darsi con passione a chi è nel bisogno; la forza di Alessia che a quell’età avrà miliardi di sorrisi da poter donare al mondo, testimone e consapevole che aiutare il prossimo è la cosa più bella che si possa fare nella vita.

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