Caserta, crisi Siltal a Pignataro Maggiore. Magliocca chiede rispetto accordi, 350 senza stipendio Stampa
Lunedì 11 Agosto 2008 11:11

PIGNATARO MAGGIORE (Caserta) - Crisi Siltal. Gli oltre 350 operai dello stabilimento di Pignataro Maggiore rischiano di non percepire neppure in questa settimana i sei mesi di arretrati.

Nonostante le assicurazioni fatte dalla vecchia e nuova proprietà del gruppo, rispettivamente la Gepafim e la Patrimonium Venture Capital, che durante l’incontro del 31 luglio scorso presso il Ministero delle Attività Produttive a Roma, sottoscrissero un accordo con i sindacati con il quale si erano impegnati a versare alle maestranze entro la data di oggi tutte le spettanze dei mesi scorsi.

C’è sconforto tra gli operai che avevano creduto in questo accordo. Ed i sindacati già annunciano battaglia per le prossime settimane. Non si escludono manifestazioni e scioperi per tutelare i diritti dei loro rappresentanti. Ad intervenire sulla vicenda anche il sindaco di Pignataro Maggiore Giorgio Magliocca che era intervenuto anche durante l’incontro del 31 luglio scorso a Roma.

“Se la notizia che sta trapelando in queste ore dovesse corrispondere al vero, non potrei che confermare quanto già dichiarato a Roma presso il Ministero delle Attività Produttive. Ci troviamo di fronte a degli sconsiderati che stanno da anni mortificando non solo gli operai ma un intero territorio. Oramai hanno perso tutta la credibilità che gli era stata concessa. Ma a questi signori rivolgo ancora una volta un accorato appello. Se non sanno cosa fare, è meglio che vanno via dal nostro territorio. Fino ad oggi hanno solo procurato miseria e problemi alle famiglie dell’agro caleno”.

Dure le parole del primo cittadino che evidentemente sente la pressione del rischio che un’altra azienda del territorio possa chiudere i battenti . “Saremo in prima linea con i lavoratori – ha concluso la giovane fascia tricolore – Siamo stanche di questo atteggiamento irresponsabile di un gruppo che fino ad oggi non ha dato nulla ad un territorio che l’aveva accolto con speranza e benevolenza”.