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Ricordato a Palermo il carabiniere casertano Russo ucciso dal bandito Giuliano PDF Stampa E-mail
Martedì 19 Agosto 2008 20:06

PALERMO - I sette carabinieri uccisi il 19 agosto del 1949 a Palermo in un attentato organizzato dal bandito Salvatore Giuliano sono stati ricordati questa mattina con una cerimonia dal comando provinciale dell'Arma in via Leonardo Ruggeri, nella borgata di Passo di Rigano.

Vittime furono Giovan Battista Aloe, di Cosenza, Armando Loddo, di Reggio Calabria, Sergio Mancini, di Roma, Pasquale Antonio Marcone, di Napoli, Gabriele Palandrani, di Ascoli Piceno, Carlo Antonio Pabusa, di Cagliari e Ilario Russo, di Caserta, tutti giovanissimi, tra i 20 e i 25 anni.

I militari erano tra i 18 uomini a bordo di un autocarro che assieme ad altri mezzi dell'arma stava rientrando a Palermo da quella che era allora un'isolata località di campagna, Bellolampo, dove una caserma era stata attaccata dalla banda Giuliano con mitragliatrici e bombe a mano. Un attacco che era volto solo ad attirare nella zona rinforzi per farli cadere in una trappola.

Sulla strada provinciale alle porte della città, Giuliano aveva infatti piazzato una potente mina anticarro che esplose al passaggio dell'ultimo camion dell'autocolonna dei carabinieri uccidendo sette dei 18 occupanti.

I banditi poi spararono e lanciarono bombe contro le auto del generale dei carabinieri Polani e di altri ufficiali che stavano raggiungendo il luogo del massacro e che uscirono indenni dall'agguato. Una settimana dopo, il governo soppresse l'Ispettorato Generale di P.S. per la Sicilia e costituì il Cfrb (Comando forze repressione banditismo), al comando del colonnello dei carabinieri Ugo Luca.