Maddaloni, questa sera trigesimo del 98enne Antonio Bernardo simbolo della Città di Maddaloni Stampa
Scritto da Michele Schioppa   
Venerdì 17 Luglio 2020 08:00

MADDALONI (Caserta) – Questa sera alle 18.30 presso la Basilica Pontificia Minore del Corpus Domini la famiglia, il Vespa Club e tutta la comunità maddalonese si stringerà attorno all’altare per celebrare il trigesimo dell’Amico, Storico e simbolo cittadino Antonio Bernardo.

Sembra ed è ancora vivo lo sgomento vissuto dalle ore 12[1] dello scorso 17 giugno 2020 allorquando prima via messaggi, poi via social e infine con le telefonate incrociate si apprendeva della nascita al Cielo di Antonio Bernardo. “don” Antonio è stato ed è simbolo delle due ruote e dei motorio non solo di Terra di Lavoro ma del Mezzogiorno nonché rappresentante della cultura e della memoria della città (instancabile sia presso la Pro Loco che il gruppo Archeologico Calatino) e delle due ruote.

Bellissima grafica di Giuseppe Di Palo.

Un banale incidente lunedì 15 giugno gli causò a casa la frattura del collo del femore, da qui l’intervento dell’autoambulanza diretta all’ospedale di Caserta. Dopo le opportune verifiche circa la possibilità della degenza subentra la decisione di trasferirlo alla Clinica del Sole al confine territoriale con Casagiove. Qui Prima la decisione di sospendere dei farmaci e predisporre l’operazione la settimana successiva, anche per sospendere delle cure di medicinali in corso, ma date le condizioni si decide di fare l’intervento il 17 giugno.

Purtroppo quel giorno qualcosa non va e dopo circa un’ora per cercare di rianimarlo, dopo l’intervento, alle ore 12 Antonio Bernardo non è più.

In un certo qual modo don Antonio sapeva che era vicina la sua ora, la settimana precedente era venuto a mancare il suo affezionatissimo cane ed ancora aveva chiesto alla figlia Grazia domenica 14 giugno di poter andare a Gaeta, le aveva espresso il desiderio di poter andare in quel giorno a mangiare a Gaeta. Segnali non sfuggiti alla sua fine mente che gli avranno fatto presagire l’irreparabile.

Peccato per tutti aver perso una persona così saggia e simbolo.

Ed anche don Enzo Carnevale, parroco di Sant’Aniello Abate e Rettore della Basilica Pontificia del SS. Corpus Domini di Maddaloni, nel corso dei funerali (di giovedì 18 giugno 2020 alle ore 16.30 presso la Basilica Pontificia Minore del Corpus Domini di Maddaloni, Maddaloni, nasce al Cielo il 98enne Antonio Bernardo simbolo della Città di Maddaloni e non solo) oltre ad elogiare la persona, tenne a dire che è vero morire a quella età è un bel traguardo ma la sua scomparsa comunque lascia l'amaro in bocca.

 

Un amaro palpabile alla stessa città che ha visto sfilare le vespe a corteo del suo feretro fino in chiesa e poi dalla chiesa al cimitero, tutti rigorosamente con la divisa e i colori del Vespa Club Maddaloni di cui Antonio Bernardo oltre ad essere ispiratore e antesignano ne era anche il Presidente Onorario nonché la memoria storica e saggio consigliere. Già dalle 15.30 e da tutta la provincia ed oltre sono giunti vespisti dei diversi club a rendere onore a don Antonio partecipando al corteo radunato fuori casa e fino alla chiesa e poi dalla chiesa al cimitero. Il secondo tratto con la fascia nera al braccio in segno di lutto.

Con lui tradizioni e memorie restano salde nella storia grazie alle sue passioni sia fotografiche che storiche nonché il grosso impegno e contributo in ambito culturale e sociale.

Antonio Bernardo, (Maddaloni 28 novembre del 1922 – Caserta 17 giugno 2020 ) nasce in un parto gemellare con Vincenzo da Pasquale (Maddaloni 1 agosto 1896- 1 luglio 1967) e Maria Sarracino (Maddaloni 11 dicembre 1893 – 21 marzo 1987).

La famiglia Bernardo è composta da papà Pasquale, mamma Maria Sarracino e dai figli Maria Grazia (Maddaloni 26 settembre 1920), Antonio e Vincenzo (Maddaloni 28 novembre 1922) ed Elisabetta (20 gennaio 1930).

I Bernardo a Maddaloni vivono sul corso I° Ottobre, e nella stessa arteria Pasquale aveva una Agenzia di Viaggi del circuito “Lloyd Triestino - Italia”, nella stessa città Antonio, dopo le scuole dell’obbligo presso l’Istituto “Settembrini” frequenterà l’avviamento professionale nel 1934..., qui influirà la passione per i motori inizia all'età di 8/9 anni... grazie al padre che all'epoca aveva un noleggio-rimessa di auto e gareggiava (ha partecipato alla Mille miglia nel 1933).

Era talmente intraprendente e al contempo appassionato di motori, come testimonia un aneddoto di famiglia, al punto tale che all’età di nove anni, all'insaputa del padre, prende una delle sue auto (una Balilla 3 marce) e, uscendo dal portone di casa, svolta verso la discesa del corso I ° Ottobre e indirizza l’auto proseguendo per la frazione maddalonese di Montedecoro, e qui, caso volle, fu fermato dalla polizia stradale di Benevento. Tutto si risolse grazie alla fortunata della presenza al fatto di una persona di Maddaloni, il quale, tra le altre cose, si preoccupò di accompagnarlo alla casa paterna con l'auto.

Tra gli aneddoti legati alla passione per i motori e alla sua intraprendenza si registra la testimonianza che nel 1949 partì con la sorella Maria Grazia con una Vespa 98 con sidecar non ufficiale montato sulla destra, alla volta di Lecco, percorrendo tantissimi chilometri su strade non agevoli. Più avanti dalle parole di Bernardo si approfondirà l’argomento.

Con la Vespa fu vincitore nelle gimkane Vespistiche: 1952 Telese Terme, 1953 Maddaloni, 1954 Piedimonte Matese, 1960 Avellino. Vincitore di ben 72 gimkane automobilistiche, e tante altre soddisfazioni gli hanno portato le due e le quattro ruote, in giro per l’Italia.

Altra passione di Antonio Bernardo è quella per la fotografia che inizierà a svilupparsi in lui all'età di 11 anni, anche questa ereditata dal padre ed in seguito rafforzata dall'allora fidanzato della sorella Elisabetta, quest’ultimo appassionato di fotografia.

Per la fotografia ha consolidato una particolare amicizia con Michele Cicchella fotografo e spesso nella camera oscura hanno operato insieme, si consigliavano e collaboravano. Tra la fine degli anni ’70 e gli inizi degli anni ’80 la Pro Loco, con Bernardo anche, organizzarono una mostra fotografica a cui partecipò anche Cicchella e Bernardo volle premiarlo personalmente con diploma e coppa. In particolare Bernardo si era specializzato anche per le foto aeree.

Antonio Bernardo è un esponente della Cultura e promotore della identità (storico, archeologica, artistica, architettonica etc) maddalonese e questo suo impegno lo portò ad essere tra i soci fondatori del Gruppo Archeologico Calatino e della Pro–Loco di Maddaloni, associazioni alle quali ha partecipato attivamente per tantissimi anni.

Altre sue passioni sono state il pattinaggio ed il volo, e per quest’ultimo negli anni '60 ha frequentato un corso di volo all'Aeroporto di Capua dove ha conseguito il brevetto di pilota di 2° grado.

Nel tempo si passa dall’essere figlio di famiglia ad essere capo famiglia. Infatti, conosce Maria Otranto (Maddaloni 31 luglio 1925-1 luglio 1996) nell'agosto del 1940, convolando però a nozze il 16 febbraio 1953 nella Chiesa di Sant'Alfonso Maria de Liguori di Maddaloni e dalla cui unione nasceranno 5 figli: Maria (17 dicembre 1953), Pasquale (25 agosto 1955), Vincenzo (31 ottobre 1956), Grazia (1 dicembre 1959) ed Elisabetta (28 febbraio 1962).

Come più volte ripreso la grande passione di Antonio Bernardo sono le due ruote, tra i modelli la Vespa è al primo posto, passione che ha avuto la possibilità di far conciliare con la professione, infatti, era titolare di un officina, sviluppando i primi rapporti con le fabbriche i marchi ufficiali.

A Carlo Scalera, che gli ha dedicato uno speciale su Vespa Club Italia, Bernardo “ripete con fermezza che per fare il meccanico bisognava e bisogna avere innanzitutto una buona manualità, maneggiare con disinvoltura tutti i tipi di attrezzi ma non solo, avere praticità proprio nel saper usare bene le mani, secondo, avere una buona conoscenza tecnica, questa non la si imparava sui libri, si acquisisce guardando in silenzio, e lui senza fare domande”. Non a caso Bernardo stava per ore ad ammirare il lavoro del padre, un vero personaggio mitico, grande pilota di auto che nel 1933 partecipò alla storica “Mille Miglia” a bordo di una splendida Fiat 1500.

Per l'impegno profuso nella diffusione della Vespa, amata e osannata in tutto il mondo, Antonio Bernardo era uno dei pochi eletti ad essere invitato presso lo stabilimento di Pontedera per testare nuovi modelli e addirittura provarli sulla pista della Piaggio.

Antonio Bernardo è fondatore, con Luigi Caterino, del Vespa Club di Caserta, ed è considerato una fonte inesauribile delle conoscenze tecniche, di saggezza e professionalità, di passione autentica per la Vespa con la quale ha viaggiato in tutto il mondo partecipando ai vari raduni tra i quali lo storico “Giro dei 3 mari” svoltosi nel 1959.

Circa il passaggio da meccanico a pilota della vespa, Bernardo, ci testimonia, nello speciale al vespa Club Italia, che subito dopo la seconda guerra e con i primi risparmi, siamo nel 1946 (Antonio Bernardo ha svolto il servizio militare a Littoria -attuale Latina-, Rieti, Roma e Pratica di Mare nel 1940, ha partecipato alla Seconda Guerra Mondiale dal 1940 al 1945) acquista due vespe 98 di cilindrata, con cui inizia anche la sua esperienza di “latin lover”, infatti, lo stesso afferma che per via della vespa in quel territorio e in quel periodo lo fece diventare “un soggetto corteggiatissimo dalle giovanissime che la domenica facevano la fila per salire sulla mia vespa”.

Aggiungendo, “Fui subito affascinato dalla meccanica della vespa e sempre nell’officina di mio padre montai il primo sidecar artigianale, con una piccola differenza, ovvero il sidecar invece di montarlo a sinistra come lo collaudò la Piaggio lo montai a destra. Sul finire degli anni ‘40, con questo sidecar mi recai da Maddaloni a Lecco dove abitava mia sorella sposata, giunti a Lecco mio cognato subito si innamorò e si impossessò di questo stupendo mezzo, che mi fece ritornare a Maddaloni in treno”.

Un amore, quello per la Vespa, nato quasi per caso, e il caso fu l’incontro con il cav. Ufficiale dell’Esercito Italiano Luigi Caterino che portandosi a Caserta per i ricambi fece amicizia con Bernardo ed insieme diedero vita al vespa Club Caserta. Antonio Bernardo circa l’avvio della passione riferisce che la stessa “nasce perché recandomi a comprare pezzi di ricambio per le auto e per i motocicli, conobbi Caterino Luigi che conoscendo la mia passione e la mia profonda competenza nei motori si trasferì a Caserta per aprire una concessionaria Piaggio e successivamente, costituimmo insieme, il primo Vespa Club della provincia di Caserta”. “Cominciarono, prosegue nella testimonianza della Vespa Club Italia, i primi raduni in Campania, a Napoli, a Pompei, ad Avellino e a Benevento. E su queste strade nacque un altro campione che oggi andrebbe ricordato per le sue tante vittorie, parlo di Topa Giacomo, vincitore di tante gare”.

“Partecipai – testimonia Antonio Bernardo nonostante la vetustà dei suoi anni e il rischio di dimenticare qualche compagno di gara o fare qualche confusione - a tantissimi raduni, gare etc., prosegue la testimonianza, con i colori del Vespa Club Caserta, incrociando i grandi del vespismo di allora, tra cui Giuseppe Cau, Cossentino, Topa, Colantuono e tantissimi altri che ora non ricordo, ottenendo tantissime soddisfazioni e portando in giro con tanti sacrifici il nome della mia terra. Ricordo che nel 1958 partecipai alla Caserta-Bari conosciuta come il Trofeo del Mezzogiorno, nel ‘59 partecipai al Giro dei tre Mari, organizzato dal Vespa Club d’Italia, fu voluto fortemente dal presidente del Vespa Club Caserta Luigi Caterino”.

Testimonianza, dunque, che si inserisce in quella aneddotica di Bernardo che ne fa testimone vivente del vespismo italiano. Tra le altre cose, Bernardo, in vista di questo appuntamento del ’59 racconta che un mese prima di quell’evento recandosi a Napoli con la sua vespa, in un fatale un momento di distrazione subì il furto della vespa. A tal punto il ragioniere Caterino, gli propose di acquistare la vespa di Giacomo Topa, da poco messa in vendita nella sua concessionaria, e quindi Bernardo partecipò con la vespa di Topa partecipò al Giro dei tre Mari e successivamente, con la stessa partecipò con il suo Club “al Raduno di Bassano del Grappa e tantissime altre manifestazioni, sempre con un spirito di gioia e di amore verso la vespa”.

Tra gli aneddoti si segnala una sua partecipazione ad una particolare selezione per conto della RAI che all'epoca trasmetteva il famoso programma "Campanile Sera" condotto da Enza Sampò, che tra l'altro si occupava di motori e prove-spettacolo in genere, ed una di queste doveva svolgersi tra Santa Maria Capua Vetere e Osimo. A questo punto l'Automobile Club di Caserta convocò numerosi "piloti" per scegliere poi l'unico che avrebbe partecipato. La prova da superare consisteva in test attitudinali all'Ospedale Militare di Caserta: concentrazione e prontezza di riflessi erano le parole d'ordine. Ebbene, tra lo stupore di tutti e, soprattutto dei più giovani, prevalse Antonio Bernardo.

Antonio Bernardo oggi è il presidente onorario del Vespa Club di Maddaloni e, nonostante la veneranda età, “non manca occasione per montare in vespa e farsi un giretto”, grazie anche alle opportunità offerte dal Vespa Club di Maddaloni e “non manca manifestazione che sale sul sidecar di d’Angelo per incontrare i tanti vespisti che in questo periodo lo vengono a trovare per stringergli la mano e scattare qualche foto ricordo, ma la sua grande soddisfazione oggi, gli piace ripetere, ci dice Scalera nella sua testimonianza, è di stare insieme nella grande famiglia del Vespa Club di Maddaloni per regalare a loro i suoi ammaestramenti”.

Oltre a diversi articoli biografici su questa testata giornalistica e richiami alle attività di Antonio Bernardo in giro per l’Italia e non solo per funzioni e meriti sportivi manche culturali e non solo, va ricordato che a mia firma Antonio Bernardo è diventato uno dei protagonisti della storia del territorio essendo stato inserito nella Pubblicazione "Chi è?” Vol. III del 2015, stampato per conto della casa Editrice Dea Sport Onlus di Bellona[2].

Maddaloni con Antonio Bernardo, con don Antonio, perde un Amico, un Padre, un Maestro … una persona a cui ciascun cittadino deve qualcosa, se non altro la memoria di un “passato” che non è più e che la sua sola lungimiranza oggi ci consente di conoscere.

Una persona buona, questa era don Antonio, una persona d’ingegno che ha saputo vivere la vita e ha lasciato il monito per poterla vivere, nonostante la “sedentarietà” della gioventù attuale.

Quello che serve oggi è parlare di don Antonio, delle sue gesta e della sua voglia di fare e anche delle sue “poche” ma sagge note critiche sul da farsi o sul fatto. Non dobbiamo ricordare la sua memoria ma fare memoria della sua esistenza. Ancora alla famiglia, agli amici, ai conoscenti tutti sentite condoglianze.



[1] L’annuncio alle 12 e qualche minuto è arrivato con un post sui social di Vincenzo D’Angelo, presidente del Vespa Club Maddaloni, di cui Bernardo era presidente onorario, post subito condiviso anche sul mio profilo, che recita: “È con profonda tristezza e con un nodo alla gola che vi informo che purtroppo il nostro benamato presidente onorario Antonio Bernardo ci ha lasciato. Alla famiglia va la vicinanza e le più sincere condoglianze del sottoscritto e di tutto il Vespa Club Maddaloni”.

[2] Il Vespa Club Maddaloni con Bernardo ha rivissuto la riproposizione del II Trofeo del Mezzogiorno (Maddaloni, il giovane 95enne Antonio Bernardo si conferma simbolo delle due ruote del Mezzogiorno) e altri importanti eventi, come la Befana del Vigile in vespa.

In chiusura si riporta un breve video “Un breve ricordo di Antonio Bernardo del Trofeo Vespistico del Mezzogiorno 1958” del canale Youtube di Giuseppe Di Paolo che lo ricorda magnificamente: https://youtu.be/9IZkCRJxl4Q.

Ho avuto il piacere di incontrarlo lo scorso luglio all’ultima presentazione della collana di libri “Chi è ? a Maddaloni” e il suo ricordo mi resta nel cuore, alla famiglia, al Vespa Club e alla Città sentite condoglianze.

MADDALONI (Caserta) – Questa sera alle 18.30 presso la Basilica Pontificia Minore del Corpus Domini la famiglia, il Vespa Club e tutta la comunità maddalonese si stringerà attorno all’altare per celebrare il trigesimo dell’Amico, Storico e simbolo cittadino Antonio Bernardo.

Sembra ed è ancora vivo lo sgomento vissuto dalle ore 12[1] dello scorso 17 giugno 2020 allorquando prima via messaggi, poi via social e infine con le telefonate incrociate si apprendeva della nascita al Cielo di Antonio Bernardo. “don” Antonio è stato ed è simbolo delle due ruote e dei motorio non solo di Terra di Lavoro ma del Mezzogiorno nonché rappresentante della cultura e della memoria della città (instancabile sia presso la Pro Loco che il gruppo Archeologico Calatino) e delle due ruote.

Un banale incidente lunedì 15 giugno gli causò a casa la frattura del collo del femore, da qui l’intervento dell’autoambulanza diretta all’ospedale di Caserta. Dopo le opportune verifiche circa la possibilità della degenza subentra la decisione di trasferirlo alla Clinica del Sole al confine territoriale con Casagiove. Qui Prima la decisione di sospendere dei farmaci e predisporre l’operazione la settimana successiva, anche per sospendere delle cure di medicinali in corso, ma date le condizioni si decide di fare l’intervento il 17 giugno.

Purtroppo quel giorno qualcosa non va e dopo circa un’ora per cercare di rianimarlo, dopo l’intervento, alle ore 12 Antonio Bernardo non è più.

In un certo qual modo don Antonio sapeva che era vicina la sua ora, la settimana precedente era venuto a mancare il suo affezionatissimo cane ed ancora aveva chiesto alla figlia Grazia domenica 14 giugno di poter andare a Gaeta, le aveva espresso il desiderio di poter andare in quel giorno a mangiare a Gaeta. Segnali non sfuggiti alla sua fine mente che gli avranno fatto presagire l’irreparabile.

Peccato per tutti aver perso una persona così saggia e simbolo.

Ed anche don Enzo Carnevale, parroco di Sant’Aniello Abate e Rettore della Basilica Pontificia del SS. Corpus Domini di Maddaloni, nel corso dei funerali (di giovedì 18 giugno 2020 alle ore 16.30 presso la Basilica Pontificia Minore del Corpus Domini di  Maddaloni, Maddaloni, nasce al Cielo il 98enne Antonio Bernardo simbolo della Città di Maddaloni e non solo) oltre ad elogiare la persona, tenne a dire che è vero morire a quella età è un bel traguardo ma la sua scomparsa comunque lascia l'amaro in bocca.

Un amaro palpabile alla stessa città che ha visto sfilare le vespe a corteo del suo feretro fino in chiesa e poi dalla chiesa al cimitero, tutti rigorosamente con la divisa e i colori del Vespa Club Maddaloni di cui Antonio Bernardo oltre ad essere ispiratore e antesignano ne era anche il Presidente Onorario nonché la memoria storica e saggio consigliere. Già dalle 15.30 e da tutta la provincia ed oltre sono giunti vespisti dei diversi club a rendere onore a don Antonio partecipando al corteo radunato fuori casa e fino alla chiesa e poi dalla chiesa al cimitero. Il secondo tratto con la fascia nera al braccio in segno di lutto.

Con lui tradizioni e memorie restano salde nella storia grazie alle sue passioni sia fotografiche che storiche nonché il grosso impegno e contributo in ambito culturale e sociale.

Antonio Bernardo, (Maddaloni 28 novembre del 1922 – Caserta 17 giugno 2020 ) nasce in un parto gemellare con Vincenzo da Pasquale (Maddaloni 1 agosto 1896- 1 luglio 1967) e Maria Sarracino (Maddaloni 11 dicembre 1893 – 21 marzo 1987).

La famiglia Bernardo è composta da papà Pasquale, mamma Maria Sarracino e dai figli Maria Grazia (Maddaloni 26 settembre 1920), Antonio e Vincenzo (Maddaloni 28 novembre 1922) ed Elisabetta (20 gennaio 1930).

I Bernardo a Maddaloni vivono sul corso I° Ottobre, e nella stessa arteria Pasquale aveva una Agenzia di Viaggi del circuito “Lloyd Triestino - Italia”, nella stessa città Antonio, dopo le scuole dell’obbligo presso l’Istituto “Settembrini” frequenterà l’avviamento professionale nel 1934..., qui influirà la passione per i motori inizia all'età di 8/9 anni... grazie al padre che all'epoca aveva un noleggio-rimessa di auto e gareggiava (ha partecipato alla Mille miglia nel 1933).

Era talmente intraprendente e al contempo appassionato di motori, come testimonia un aneddoto di famiglia, al punto tale che all’età di nove anni, all'insaputa del padre, prende una delle sue auto (una Balilla 3 marce) e, uscendo dal portone di casa, svolta verso la discesa del corso I ° Ottobre e indirizza l’auto proseguendo per la frazione maddalonese di Montedecoro, e qui, caso volle, fu fermato dalla polizia stradale di Benevento. Tutto si risolse grazie alla fortunata della presenza al fatto di una persona di Maddaloni, il quale, tra le altre cose, si preoccupò di accompagnarlo alla casa paterna con l'auto.

Tra gli aneddoti legati alla passione per i motori e alla sua intraprendenza si registra la testimonianza che nel 1949 partì con la sorella Maria Grazia con una Vespa 98 con sidecar non ufficiale montato sulla destra, alla volta di Lecco, percorrendo tantissimi chilometri su strade non agevoli. Più avanti dalle parole di Bernardo si approfondirà l’argomento.

Con la Vespa fu vincitore nelle gimkane Vespistiche: 1952 Telese Terme, 1953 Maddaloni, 1954 Piedimonte Matese, 1960 Avellino. Vincitore di ben 72 gimkane automobilistiche, e tante altre soddisfazioni gli hanno portato le due e le quattro ruote, in giro per l’Italia.

Altra passione di Antonio Bernardo è quella per la fotografia che inizierà a svilupparsi in lui all'età di 11 anni, anche questa ereditata dal padre ed in seguito rafforzata dall'allora fidanzato della sorella Elisabetta, quest’ultimo appassionato di fotografia.

Per la fotografia ha consolidato una particolare amicizia con Michele Cicchella fotografo e spesso nella camera oscura hanno operato insieme, si consigliavano e collaboravano. Tra la fine degli anni ’70 e gli inizi degli anni ’80 la Pro Loco, con Bernardo anche, organizzarono una mostra fotografica a cui partecipò anche Cicchella e Bernardo volle premiarlo personalmente con diploma e coppa. In particolare Bernardo si era specializzato anche per le foto aeree.

Antonio Bernardo è un esponente della Cultura e promotore della identità (storico, archeologica, artistica, architettonica etc) maddalonese e questo suo impegno lo portò ad essere tra i soci fondatori del Gruppo Archeologico Calatino e della Pro–Loco di Maddaloni, associazioni alle quali ha partecipato attivamente per tantissimi anni.

Altre sue passioni sono state il pattinaggio ed il volo, e per quest’ultimo negli anni '60 ha frequentato un corso di volo all'Aeroporto di Capua dove ha conseguito il brevetto di pilota di 2° grado.

Nel tempo si passa dall’essere figlio di famiglia ad essere capo famiglia. Infatti, conosce Maria Otranto (Maddaloni 31 luglio 1925-1 luglio 1996) nell'agosto del 1940, convolando però a nozze il 16 febbraio 1953 nella Chiesa di Sant'Alfonso Maria de Liguori di Maddaloni e dalla cui unione nasceranno 5 figli: Maria (17 dicembre 1953), Pasquale (25 agosto 1955), Vincenzo (31 ottobre 1956), Grazia (1 dicembre 1959) ed Elisabetta (28 febbraio 1962).

Come più volte ripreso la grande passione di Antonio Bernardo sono le due ruote, tra i modelli la Vespa è al primo posto, passione che ha avuto la possibilità di far conciliare con la professione, infatti, era titolare di un officina, sviluppando i primi rapporti con le fabbriche i marchi ufficiali.

A Carlo Scalera, che gli ha dedicato uno speciale su Vespa Club Italia, Bernardo “ripete con fermezza che per fare il meccanico bisognava e bisogna avere innanzitutto una buona manualità, maneggiare con disinvoltura tutti i tipi di attrezzi ma non solo, avere praticità proprio nel saper usare bene le mani, secondo, avere una buona conoscenza tecnica, questa non la si imparava sui libri, si acquisisce guardando in silenzio, e lui senza fare domande”. Non a caso Bernardo stava per ore ad ammirare il lavoro del padre, un vero personaggio mitico, grande pilota di auto che nel 1933 partecipò alla storica “Mille Miglia” a bordo di una splendida Fiat 1500.

Per l'impegno profuso nella diffusione della Vespa, amata e osannata in tutto il mondo, Antonio Bernardo era uno dei pochi eletti ad essere invitato presso lo stabilimento di Pontedera per testare nuovi modelli e addirittura provarli sulla pista della Piaggio.

Antonio Bernardo è fondatore, con Luigi Caterino, del Vespa Club di Caserta, ed è considerato una fonte inesauribile delle conoscenze tecniche, di saggezza e professionalità, di passione autentica per la Vespa con la quale ha viaggiato in tutto il mondo partecipando ai vari raduni tra i quali lo storico “Giro dei 3 mari” svoltosi nel 1959.

Circa il passaggio da meccanico a pilota della vespa, Bernardo, ci testimonia, nello speciale al vespa Club Italia, che subito dopo la seconda guerra e con i primi risparmi, siamo nel 1946 (Antonio Bernardo ha svolto il servizio militare a Littoria -attuale Latina-, Rieti, Roma e Pratica di Mare nel 1940, ha partecipato alla Seconda Guerra Mondiale dal 1940 al 1945) acquista due vespe 98 di cilindrata, con cui inizia anche la sua esperienza di “latin lover”, infatti, lo stesso afferma che per via della vespa in quel territorio e in quel periodo lo fece diventare “un soggetto corteggiatissimo dalle giovanissime che la domenica facevano la fila per salire sulla mia vespa”.

Aggiungendo, “Fui subito affascinato dalla meccanica della vespa e sempre nell’officina di mio padre montai il primo sidecar artigianale, con una piccola differenza, ovvero il sidecar invece di montarlo a sinistra come lo collaudò la Piaggio lo montai a destra. Sul finire degli anni ‘40, con questo sidecar mi recai da Maddaloni a Lecco dove abitava mia sorella sposata, giunti a Lecco mio cognato subito si innamorò e si impossessò di questo stupendo mezzo, che mi fece ritornare a Maddaloni in treno”.

Un amore, quello per la Vespa, nato quasi per caso, e il caso fu l’incontro con il cav. Ufficiale dell’Esercito Italiano Luigi Caterino che portandosi a Caserta per i ricambi fece amicizia con Bernardo ed insieme diedero vita al vespa Club Caserta. Antonio Bernardo circa l’avvio della passione riferisce che la stessa “nasce perché recandomi a comprare pezzi di ricambio per le auto e per i motocicli, conobbi Caterino Luigi che conoscendo la mia passione e la mia profonda competenza nei motori si trasferì a Caserta per aprire una concessionaria Piaggio e successivamente, costituimmo insieme, il primo Vespa Club della provincia di Caserta”. “Cominciarono, prosegue nella testimonianza della Vespa Club Italia, i primi raduni in Campania, a Napoli, a Pompei, ad Avellino e a Benevento. E su queste strade nacque un altro campione che oggi andrebbe ricordato per le sue tante vittorie, parlo di Topa Giacomo, vincitore di tante gare”.

“Partecipai – testimonia Antonio Bernardo nonostante la vetustà dei suoi anni e il rischio di dimenticare qualche compagno di gara o fare qualche confusione - a tantissimi raduni, gare etc., prosegue la testimonianza, con i colori del Vespa Club Caserta, incrociando i grandi del vespismo di allora, tra cui Giuseppe Cau, Cossentino, Topa, Colantuono e tantissimi altri che ora non ricordo, ottenendo tantissime soddisfazioni e portando in giro con tanti sacrifici il nome della mia terra. Ricordo che nel 1958 partecipai alla Caserta-Bari conosciuta come il Trofeo del Mezzogiorno, nel ‘59 partecipai al Giro dei tre Mari, organizzato dal Vespa Club d’Italia, fu voluto fortemente dal presidente del Vespa Club Caserta Luigi Caterino”.

Testimonianza, dunque, che si inserisce in quella aneddotica di Bernardo che ne fa testimone vivente del vespismo italiano. Tra le altre cose, Bernardo, in vista di questo appuntamento del ’59 racconta che un mese prima di quell’evento recandosi a Napoli con la sua vespa, in un fatale un momento di distrazione subì il furto della vespa. A tal punto il ragioniere Caterino, gli propose di acquistare la vespa di Giacomo Topa, da poco messa in vendita nella sua concessionaria, e quindi Bernardo partecipò con la vespa di Topa partecipò al Giro dei tre Mari e successivamente, con la stessa partecipò con il suo Club “al Raduno di Bassano del Grappa e tantissime altre manifestazioni, sempre con un spirito di gioia e di amore verso la vespa”.

Tra gli aneddoti si segnala una sua partecipazione ad una particolare selezione per conto della RAI che all'epoca trasmetteva il famoso programma "Campanile Sera" condotto da Enza Sampò, che tra l'altro si occupava di motori e prove-spettacolo in genere, ed una di queste doveva svolgersi tra Santa Maria Capua Vetere e Osimo. A questo punto l'Automobile Club di Caserta convocò numerosi "piloti" per scegliere poi l'unico che avrebbe partecipato. La prova da superare consisteva in test attitudinali all'Ospedale Militare di Caserta: concentrazione e prontezza di riflessi erano le parole d'ordine. Ebbene, tra lo stupore di tutti e, soprattutto dei più giovani, prevalse Antonio Bernardo.

Antonio Bernardo oggi è il presidente onorario del Vespa Club di Maddaloni e, nonostante la veneranda età, “non manca occasione per montare in vespa e farsi un giretto”, grazie anche alle opportunità offerte dal Vespa Club di Maddaloni e “non manca manifestazione che sale sul sidecar di d’Angelo per incontrare i tanti vespisti che in questo periodo lo vengono a trovare per stringergli la mano e scattare qualche foto ricordo, ma la sua grande soddisfazione oggi, gli piace ripetere, ci dice Scalera nella sua testimonianza, è di stare insieme nella grande famiglia del Vespa Club di Maddaloni per regalare a loro i suoi ammaestramenti”.

Oltre a diversi articoli biografici su questa testata giornalistica e richiami alle attività di Antonio Bernardo in giro per l’Italia e non solo per funzioni e meriti sportivi manche culturali e non solo, va ricordato che a mia firma Antonio Bernardo è diventato uno dei protagonisti della storia del territorio essendo stato inserito nella Pubblicazione "Chi è?” Vol. III del 2015, stampato per conto della casa Editrice Dea Sport Onlus di Bellona[2].

Maddaloni con Antonio Bernardo, con don Antonio, perde un Amico, un Padre, un Maestro … una persona a cui ciascun cittadino deve qualcosa, se non altro la memoria di un “passato” che non è più e che la sua sola lungimiranza oggi ci consente di conoscere.

Una persona buona, questa era don Antonio, una persona d’ingegno che ha saputo vivere la vita e ha lasciato il monito per poterla vivere, nonostante la “sedentarietà” della gioventù attuale.

Quello che serve oggi è parlare di don Antonio, delle sue gesta e della sua voglia di fare e anche delle sue “poche” ma sagge note critiche sul da farsi o sul fatto. Non dobbiamo ricordare la sua memoria ma fare memoria della sua esistenza. Ancora alla famiglia, agli amici, ai conoscenti tutti sentite condoglianze.



[1] L’annuncio alle 12 e qualche minuto è arrivato con un post sui social di Vincenzo D’Angelo, presidente del Vespa Club Maddaloni, di cui Bernardo era presidente onorario, post subito condiviso anche sul mio profilo, che recita: “È con profonda tristezza e con un nodo alla gola che vi informo che purtroppo il nostro benamato presidente onorario Antonio Bernardo ci ha lasciato. Alla famiglia va la vicinanza e le più sincere condoglianze del sottoscritto e di tutto il Vespa Club Maddaloni”.

[2] Il Vespa Club Maddaloni con Bernardo ha rivissuto la riproposizione del II Trofeo del Mezzogiorno (Maddaloni, il giovane 95enne Antonio Bernardo si conferma simbolo delle due ruote del Mezzogiorno) e altri importanti eventi, come la Befana del Vigile in vespa.

In chiusura si riporta un breve video “Un breve ricordo di Antonio Bernardo del Trofeo Vespistico del Mezzogiorno 1958” del canale Youtube di Giuseppe Di Paolo che lo ricorda magnificamente: https://youtu.be/9IZkCRJxl4Q.

Ho avuto il piacere di incontrarlo lo scorso luglio all’ultima presentazione della collana di libri “Chi è ? a Maddaloni” e il suo ricordo mi resta nel cuore, alla famiglia, al Vespa Club e alla Città sentite condoglianze.