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Caserta, al Belvedere di San Leucio i Carabinieri hanno celebrano il 209° anno di fondazione PDF Stampa E-mail
Scritto da salvatore   
Martedì 06 Giugno 2023 10:46

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CASERTA – Anche in Terra di Lavoro, i Carabinieri nella giornata di ieri 5 Giugno hanno celebrato il 209° anno della fondazione. L’anniversaio e’ stato celebrato alle ore 18:30 nel complesso monumentale Belvedere di San Leucio ha visto la partecipazione ditutti i Reparti dell’Arma e dei reparti speciali tra cui anche il nucleo carabinieri operativo ed ecologico con compiti di vigilanza, prevenzione e repressione delle violazioni compiute in materia ambientale con l’esibizione della U.S. Naval Forces Europe and Africa band composta da musicisti di diverse nazionalità che ha accompagnato le varie fasi della cerimonia.

Alla cerimonia erano presenti parlamentari, rappresentanti delle istituzioni regionali, provinciali e locali, esponenti del mondo ecclesiastico, dell’economia, del lavoro, dell’associazionismo e della cultura.  La cerimonia e’ iniziata con il preset’armi al Colonnello Manuel Scarzo Comandante Provinciale dei Carabinieri che così ha esordito: Un cordiale benvenuto a Voi tutti, ai quali, a nome dei Carabinieri del Comando Provinciale di Caserta, desidero esprimere il mio più vivo ringraziamento per aver accolto l’invito a presenziare alla cerimonia del 209° Annuale della Fondazione dell’Arma dei Carabinieri.

La presenza odierna di una nutrita rappresentanza delle Istituzioni ci inorgoglisce.

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Saluto i Carabinieri in congedo - rappresentati dai Presidenti delle Sezioni dell’Associazione Nazionale Carabinieri - i quali danno un apprezzato contributo alle comunità, con iniziative di volontariato e di collaborazione con le Istituzioni locali. I conoscitori più attenti della storia dell’Arma ben sanno che essa è nata il 13 luglio del 1814. Ciò malgrado, il suo anniversario si celebra il 5 giugno, ovvero il giorno in cui venne concessa alla sua Bandiera la prima Medaglia d’oro al Valor Militare per il comportamento tenuto nel corso della 1^ Guerra mondiale.

La ricorrenza odierna pertanto vuole commemorare non solo la nascita del Corpo, ma la sua essenza più profonda, cioè la sua militarità, il cui pilastro cardine è indubbiamente la disciplina, intesa come uno stile di vita e non certo come un labirinto di imposizioni gerarchiche: semplicemente l’adempimento di un dovere che appaga perché autenticamente sentito e, in quanto tale, svolto senza imposizioni.

Primi tra tutti ce lo insegnano i nostri Caduti, espressione tangibile di coraggio e di totale dedizione al dovere compiuto con slancio e generosità e non certo per il semplice adempimento di un ordine.

Tra le tante gradite presenze di oggi, spiccano quelle di tre donne, Anna, Matilde e Anna Maria, mogli rispettivamente del Maresciallo Ordinario Rino Pio Golino, del Vice Brigadiere Emanuele Reali e del Luogotenente Baldassarre Nero, tre uomini che con onestà, dignità e coerenza hanno svolto il loro compito, offrendo genuinamente la propria Vita. Lo hanno fatto, così come recita la nostra Costituzione, con disciplina e Onore. Quell’Onore che non è il premio di una notorietà conseguita, ma l’aver interpretato genuinamente il proprio essere militare.

In un mondo caratterizzato per lo più, dal principio edonistico del massimo risultato con il minimo sforzo, verrebbe da chiedersi quale sia il vantaggio di tanta integrità. La risposta l’ho sempre trovata nelle parole del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa: “certe cose si fanno solo per guardare più serenamente negli occhi i propri figli e i figli dei nostri figli".inquadrati.jpg

 

 

 

 

 

 

Cari Carabinieri, qui schierati, in rappresentanza dei circa 1.500 che ogni giorno operano in questa complessa Terra di Lavoro, la consapevolezza del vostro dovere vi deve sollecitare ad applicarvi con coscienza ai problemi della quotidianità. Sapete benissimo di essere – così come vi ha recentemente definito anche il Ministro della Difesa - un pezzo della famiglia degli italiani, quegli italiani che quando hanno bisogno di fidarsi si rivolgono a voi. Da qui l’esigenza che siate efficienti e quindi competenti, per fornire risposte adeguate e giuste. Ma la competenza da sola non è sufficiente. Per raggiungere certi obiettivi, occorre metterci dentro anche il cuore.

Sono il vostro comandante da pochi mesi, ma ho avuto già modo di apprezzare, quanto cuore e anima ci mettete dentro tutti i giorni e tutte le notti. Un impegno che vi fa conoscere molti costi e poche glorie. Vi ho visto sempre operare con coraggio e determinazione per affrontare e dominare le situazioni più imprevedibili e difficili. Ne sono testimonianza l’affetto e la stima che i cittadini della provincia nutrono nei vostri confronti.

Fedele, in quanto profondamente convinto, all’adagio che recita che “il roseo compiacimento del proprio lavoro è esclusivo retaggio dei dilettanti” non voglio tediare con l’enucleazione di numeri e statistiche che certamente confermano l’enorme sforzo che avete profuso. Consentitemi però di affermare che l’efficacia della strategia adottata e delle iniziative messe in campo è testimoniata da risultati di rilevante concretezza.

Il merito va imputato al vostro sforzo ma anche all’efficacia di un modello di coordinamento, che sotto l’infaticabile e competente guida del Prefetto, dottor Giuseppe Castaldo - che saluto con cordialità e affetto - vede coinvolte tutte le forze di Polizia, con cui giornalmente condividiamo sforzi, responsabilità e risultati. Una sinergia che in questa Provincia ha fatto storia.

L’attività di controllo del territorio si sviluppa anche nell’importante fase delle investigazioni, che ci vede costantemente in rapporto con le Procure della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, Napoli Nord e con la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli.

Colgo l’occasione per ringraziare della loro presenza, i Presidenti dei due Tribunali competenti per area, la dott.ssa Gabriella Casella e il dott. Luigi Picardi nonché i due Procuratori Capo, (il dottor Pierpaolo Bruni, da pochi giorni insediatosi a Santa Maria Capua Vetere, al quale formulo gli auguri di buon lavoro e la dottoressa Maria Antonietta Troncone) oggi rappresentati dai loro aggiunti per la concomitanza di altri impegni istituzionali.

L’eccellente clima di collaborazione che i Carabinieri trovano quotidianamente nei rapporti con gli Uffici di Procura (La presenza oggi di tanti sostituti ne è ulteriore conferma) ha consentito di ottenere quell’osmosi necessaria per condurre al meglio la lotta alle forme diversificate di criminalità comune immediatamente percepite dalla collettività e pertanto maggiormente allarmanti.

Nell’ambito dell’emergenza connessa alla criminalità organizzata, al termine di laboriose e complesse attività di indagine, proprio nella comunione di obiettivi con i citati uffici giudiziari, si è riusciti a raggiungere risultati importanti, concretizzatisi in molteplici operazioni di servizio. Ne ricordo solo una su tutte, quella che lo scorso autunno, ha disarticolato una delle componenti del famigerato clan dei casalesi, che si era riorganizzato sul territorio. Un successo reso possibile grazie all’impegno e alle attenzioni costanti che pone su questa provincia la Procura distrettuale Antimafia di Napoli.

La sfida più grande che oggi dobbiamo affrontare è quella di strappare al gioco delle mafie le nuove generazioni. Rompere quel circolo vizioso che vede i figli di camorristi diventare a loro volta camorristi, Bisogna anche cavalcare i venti di fiducia verso le Istituzioni, per superare logiche omertose e di paura. Per questo le 62 Stazioni di questa provincia, capillarmente presenti su tutto il territorio, nei grandi centri urbani come nei piccoli comuni, sono centri nevralgici di incontro tra i Cittadini e lo Stato.

Esse sono supportate da un contesto molecolare composto da nuclei radiomobili, articolazioni investigative e comandi intermedi, “unità operative elementari”, da cui l’Arma trae il più alto coefficiente di successo, che assicurano, tutti i servizi di polizia, dalla prevenzione generale alle attività di polizia giudiziaria.

Nel segno della massima unità d’intenti, i militari della linea territoriale sono affiancati dalle organizzazioni mobile, speciale, per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare. Ciò rende la nostra Istituzione un’avanguardia nella tutela della popolazione e del bene comune in ogni accezione. Sono trascorsi oltre due secoli storia da quel 13 luglio 1814, un lungo periodo in cui l’Arma dei Carabinieri si è trasformata, evoluta, migliorata. Ma è rimasta sempre fedele al proprio ruolo, servire agli Italiani.

Viviamo ogni anno questo anniversario come un nuovo punto di partenza. Con rinnovato entusiasmo e con la piena condivisione degli obiettivi da perseguire.

Passione e slancio sono i motori del nostro agire, senza di essi non saremo mai riusciti ad ottenere i successi che hanno scritto la nostra Storia.

Per questo sono particolarmente grato a quanti si prodigano – ogni giorno – con grande fervore, e con la passione che ritengo sia alla base dell’agire di ognuno, per il conseguimento del bene comune e per far sì che l’Arma sia sempre nell’unico posto dove merita di stare: Nel cuore degli Italiani!

Buon lavoro!

Viva l’Arma dei Carabinieri!  

Viva l’Italia!

Viva Caserta!

Dopo il discorso del Comandante Provinciale dei Carabinieri, si e’ proceduto alla consegna dei più significativi riconoscimenti, tra i tanti tributati ai Carabinieri del Comando provinciale di Caserta, ad alcuni militari che si sono particolarmente distintisi in complesse e delicate attività di servizio.