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Caserta, “operazione Magistri”: I Baschi Verdi scovano Ingegneri e Architetti dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli che percepivano compensi extra professionali PDF Stampa E-mail
Lunedì 27 Maggio 2019 12:00

 

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CASERTA - I Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Caserta - nell’ambito dell’operazione denominata “Magistri”, svolta a livello nazionale su attivazione del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie della Guardia di Finanza di Roma - hanno sottoposto a controllo amministrativo, per il periodo dal 2012 al 2016, n. 15 docenti della facoltà di architettura e ingegneria dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”.

Gli accertamenti eseguiti hanno consentito di acclarare che 7 dei 15 professori oggetto di approfondimento hanno svolto l’attività accademica a tempo pieno contemporaneamente alla professione privata e in assenza delle prescritte autorizzazioni, in violazione al principio di esclusività del rapporto con la Pubblica amministrazione sancito dal decreto legislativo n. 165 del 2001.

Nello specifico la normativa vigente prevede che tutti i professori 
possano svolgere un’attività professionale di natura privata, a condizione
però che optino per il regime a tempo definito con una conseguente
riduzione stipendiale. Infatti, il regime a tempo pieno è incompatibile con
lo svolgimento di qualsiasi attività professionale eccezione fatta per talune
specifiche attività connesse all’insegnamento da svolgersi, comunque,
previa esplicita autorizzazione del Rettore dell’Ateneo di appartenenza.

Dalle indagini svolte dalle Fiamme Gialle casertane è stato constatato che i 7 professori segnalati hanno svolto un’abituale attività professionale - con la conseguente sottrazione del proprio tempo all’insegnamento accademico - percependo ingenti somme per i numerosi incarichi svolti, per un totale complessivo di oltre 1,6 milioni di euro.

Tra i vari casi esaminati spiccano quello di un docente di origini napoletane 
che ha fatturato oltre 1 milione di euro per attività professionali svolte a
favore sia di importanti società petrolifere, sia di imprese della provincia di
Caserta, operanti nell’ambito del ciclo dei rifiuti, nonché quello di un
professore di origini milanesi che ha svolto incarichi nei confronti di
ben 22 committenti privati diversi. I professori sanzionati, inoltre, non
si sono limitati ad operare solo nel territorio campano, ma molti di essi
hanno ricevuto incarichi professionali anche in diverse regioni del nord Italia.
Le citate e ripetitive violazioni perpetrate dai luminari dell’Ateneo casertano, 
emerse dopo un’attenta valutazione della documentazione acquisita durante
la complessa attività investigativa, sono state segnalate alla Procura Regionale
della Corte dei Conti Campania per i profili di responsabilità amministrativa per
danno erariale.
Inoltre, sono state contestate sanzioni amministrative per oltre 2,5 milioni di 
euro
nei confronti dei 51 soggetti, tra imprese e professionisti, che hanno
beneficiato delle consulenze dei professori omettendo di richiedere
preventivamente la prescritta autorizzazione all’Ateneo di riferimento.
Dei suddetti 51 committenti privati, allo stato, ben 24 hanno già provveduto
al pagamento della sanzione.  

L’attività investigativa svolta - che ha avuto non soltanto un intento sanzionatorio, ma anche un effetto preventivo e deterrente per gli altri professori che intendessero emulare i comportamenti scorretti dei colleghi - conferma ancora una volta il costante e incisivo impegno profuso dalla Guardia di Finanza a tutela del corretto assolvimento della funzione svolta dai dipendenti pubblici di ogni ordine e grado, contrastando ogni forma di illecito, abuso e spreco così da garantire migliori e sempre maggiori servizi alla collettività.