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Portico, 32enne aggredisce la moglie e i poliziotti la sera dell'otto marzo che lo arrestano. Il giudice lo condanna a otto mesi di carcere con sospensione della pena. Rimesso subito in libertà PDF Stampa E-mail
Sabato 09 Marzo 2019 14:22

PORTICO (Caserta) - Poco dopo la mezzanotte odierna, in Portico di Caserta (CE), la Polizia di Stato ha arrestato in flagranza di reato, per violenza e resistenza a pubblico ufficiale, G. C., cl. 87’, res. a Marcianise, incensurato. In particolare, nella serata di ieri 8 marzo, la moglie del giovane, denunciava presso il Commissariato di P.S. di Marcianise che il coniuge, a seguito di una lite, l’aveva costretta ad allontanarsi dalla loro abitazione insieme alle figlie minori, rispettivamente di anni 7 e 5.

 

La donna aggiungeva che si era rifugiata presso l’abitazione della sorella in Portico di Caserta (CE), dove era stata raggiunta dal marito che, con un pretesto, aveva prelevato la figlia maggiore e si era allontanato senza dare più notizie quindi, preoccupata per le sorti della bambina, si era rivolta alla Polizia di Stato. Immediatamente due “volanti” del Commissariato di Marcianise si ponevano alle ricerche di G.C. il quale, nel frattempo, aveva telefonato alla moglie, minacciandola di provocare “un casino” se non gli avesse consegnato anche la seconda figlia, aggiungendo di non temere “la galera”. Successivamente i poliziotti rintracciavano G. C. proprio in Portico di Caserta (CE), nei pressi dell’abitazione della cognata.

 

Nella circostanza, l’uomo inveiva nuovamente contro la moglie, rivolgendole gravi minacce, incurante del pianto disperato delle figlie e della presenza degli agenti i quali, a loro volta, dopo un vano tentativo di riportarlo alla calma, venivano aggrediti fisicamente. Nell’occorso, prima di essere ammanettato, G. C. procurava lievi lesioni a tutti e quattro i poliziotti intervenuti i quali, quindi, si trovavano costretti ad arrestarlo per violenza e resistenza a pubblico ufficiale.

 

In mattinata, l’uomo, veniva sottoposto a giudizio direttissimo presso il Tribunale di S. Maria C.V. (CE), in esito del quale era condannato ad otto mesi di reclusione, con contestuale sospensione della pena, e quindi rimesso in libertà.