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Casapesenna, arrestato don Michele Barone insieme ai genitori di una 13enne per una presunta violenza alla ragazza PDF Stampa E-mail
Venerdì 23 Febbraio 2018 18:53

CASAPESENNA (Caserta) – Se fino adesso non abbiamo voluto scrivere di quanto si stava verificando nel Tempio di Casapesenna, era solo perché aspettavamo sviluppi dalle indagini da parte della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere.

A conclusione delle indagini, si è avuto un colpo di scena che ha del clamoroso. Don Michele Barone, parroco del Tempio è finito in carcere, mentre ai domiciliari sono finiti i genitori della 13enne Cesare Tramontano e Lorenza Carangelo e il funzionario di polizia Luigi Schettino, tutti di Maddaloni.

Sulla vicenda, le indagini sono state svolte dalla squadra mobile della locale questura che hanno fatto emergere un quadro inquietante a carico di don Michele Barone appartenente alla diocesi di Aversa, il quale, senza nessuna autorizzazione da parte del Vescovo e quindi in totale assenza di regole e prescrizioni in base al diritto canonico, ha effettuato su numerose donne tra cui appunto la minorenne T. A., brutali riti di esorcismo con modalità tali da indurre la Procura ad accusarlo di violenza sessuale aggravata e di maltrattamenti in famiglia.

Per la Procura, il prete, illudendo le giovani donne di essere possedute dal demonio, ha carpito la loro buona fede sottoponendole a maltrattamenti disumani e altamente lesivi nella dignità psico-fisica tanto che alcune donne durante il rito di esorcismo, venivano perfino violentemente percosse, ingiuriate e costrette a subire atti sessuali contro la loro volontà atti consistiti in palpeggiamenti in parti intime e costretti a dormire nude con il prete e la sua amante.Ovviamente questa è l'accusa e sono tutti reati presunti.

I genitori, a sua volta, sono accusati di aver parteciparo a numerosi episodi di maltrattamenti senza nulla fare per la salute della figlia, contribuendo con il loro atteggiamento alla realizzazione di violenti soprusi ai danni della propria figlia.

In tutta questa vicenda, un ruolo importante lo ha avuto il dirigente della polizia di stato Luigi Schettino finito ai domiciliari il quale, insieme al prete, ha cercato di convincere la sorella della minorenne a ritirare una denuncia presentata al Commissariato di Chiaiano, ove denunciava le violenze subite dalla sorella e la condotta dei genitori.

Il funzionario, dai magistrati è ritenuto responsabile, in concorso con il Barone, anche dei maltrattamenti e abusi subiti dalla minore T. A. non avendone impedito la condotta cruenta del sacerdote e dei familiari pur avendone l’autorità per il ruolo che ricopriva. Le indagini sono state svolte attraverso le testimonianze di numerose persone informate sui fatti.