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San Prisco, conoscere vivere la spiritualità di Madre Anna Sardiello il 22 luglio 2016 con Di Nardo PDF Stampa E-mail
Lunedì 18 Luglio 2016 07:25
SAN PRISCO (Caserta) – Giusto un anno, il 25 luglio 2015, in occasione della festa del Primo Anniversario della nascita al Cielo di Madre Anna Sardiello dopo l’apertura del Processo di Canonizzazione (leggi articolo), il postulatore della Causa don Antonio Di Nardo ci parlava delle Virtù della Madre Santa. Quest’anno si rinnoverà la conoscenza della Spiritualità nuovamente il 22 luglio 2016 presso la Cappella della Sepoltura della Casa della Congregazione delle Suore Eucaristiche di San Vincenzo Pallotti, in San Prisco di Caserta alle ore 18,30 circa. A celebrare e presentare la spiritualità della Santa Madre sarà don Antonio Di Nardo, postulatore.

Ma andiamo in ordine, ritorniamo a quel 22 luglio 2015 allorquando presso la Casa della Fondatrice della Congregazione delle Suore Eucaristiche di San Vincenzo Pallotti, in San Prisco di Caserta si celebrava la Santa Messa in ricordo della Serva di Dio Madre Anna Sardiello, nel giorno della Nascita al Cielo avvenuta il 22 luglio 1982, dopo l’apertura del processo di Canonizzazione, avvenuta con decreto del 17 aprile 2014  dell’Arcivescovo di Capua, mons. Salvatore Visco, e con relativa apertura dell’Inchiesta Diocesana per la Beatificazione e la Canonizzazione del 22 luglio 2014.

Il Percorso che ha portato all’avvio dell’itinerario per gli onori degli altari di Madre Anna Sardiello è stato lungo e tortuoso e la tenacia, l’amore per la Santa e per la sua “Dottrina” da parte di don Antonio Di Nardo, ha consentito l’avvio del tanto agognato processo.

Dieci anni e più è stato il tempo in cui il noto Postulatore, già impegnato in cause come quella del Venerabile Giacomo Gaglione e della Serva di Dio Madre Isabella de Rosis, ha dovuto peregrinare l’Italia per raccogliere prove e materiali utili alla Causa, avviare incontri e partecipare a momenti di conoscenza e riscoperta della Serva di Dio Madre Anna Sardiello.

Ciò è evidente della parole di Sua Eccellenza Mons. Marcello Bartolucci, Segretario della Congregazione delle Cause dei Santi, che ha concesso con lettera del 25 novembre 2013 il nulla osta all’introduzione dell’inchiesta diocesana, circa la Serva di Dio e l’opera di ricostruzione biografia e delle virtù a cura del postulatore don Antonio Di Nardo ha riferito: “Chi ama davvero non si accontenta di riamare, ma “ripara” ai vuoti di amore che hanno ferito le persone amate. Madre Anna Sardiello, innamorata di Cristo e delle anime, ha condiviso la missione di Gesù, che ha riparato i peccati del mondo mediante il dono totale di sé. Questa donna forte e generosa ha trovato nell’Eucarestia l’ispirazione e il nutrimento per diventare lei stessa “un sacrificio vivente, santo e gradito a Dio”, in riparazione delle logiche egoistiche che si nascondono in ogni forma di offesa a Dio e all’uomo.

La biografia, scritta da don Antonio Di Nardo, alza il velo sulla vicenda spirituale ed ecclesiale di Madre Anna, il cui “carisma della riparazione” continua oggi nelle sue Suore”.

Riviviamo, dunque, l’evento del 22 luglio 2015 che ha visto la presenza nel cortile della Casa di San Prisco della Congregazione delle Suore Eucaristiche di San Vincenzo Pallotti, fedeli giungere d’ogni parte della provincia di Caserta e oltre, nonché da fuori regione.

Diverse rappresentanze di comunità parrocchiali della Diocesi di Caserta e Capua erano presenti a un evento di per se storico, trattandosi del primo anniversario della Serva di Dio all’indomani dell’apertura del processo di Canonizzazione.

Questo momento allietato anche dal canto, compreso l’Inno a Madre Anna Sardiello, ha avuto particolare momento di “meditazione” nel corso della “accurata” omelia presentata da don Antonio Di Nardo.

Certi dell’importanza, come lo stesso Postulatore ha richiamato in più momenti della Cerimonia, di dare ampia divulgazione conoscitiva biografica ma soprattutto di discernimento spirituale della Serva di Dio Madre Anna Sardiello, ci si appresta oggi, non a caso in un momento in cui per via del riposo estivo la “spiritualità potrebbe essere messa a riposo”, a darne eco richiamando i passaggi salienti dell’intervento medesimo.

Quale il messaggio di discernimento indicato  nell’omelia del Postulatore?

Eucarestia è il “sospiro dell’anima”nonché “nutrimento e cibo per il cammino”, sia “quotidiano” che “ultimo”. È questo in breve il messaggio che traspare dalla lettura e analisi di una lettera di Madre Anna Sardiello a una consorella del 7 agosto 194, oggetto di partenza dell’omelia di don Antonio Di Nardo.

Meritare il “cibo” del corpo e dell’anima per la Salvezza propria e altrui viene ad essere dunque un obiettivo primario, indispensabile, per chi mira alla santità.

Don Antonio, richiamando Origine, rispolvera le sue parole quando in una omelia così  esorta, parlando dei santi, ovvero di chi “si dedica all’impegno della santità”, che “necessariamente cadrà in molte mancanze finché con l’abitudine e la disciplina e la diligenza non si allontani da lui la consuetudine del peccare”.

Il postulatore chiarisce che così come il “cristianesimo è una realtà dinamica dall’Incarnazione alla Risurrezione” allo stesso modo “il diventare cristiani è una realtà dinamica di passaggio, dall’essere ostili a Dio all’essere commensali della sua mensa”e qui, sull’esempio e alla sequela di Madre Anna Sardiello, “il nutrimento vitale per tale dinamicità è Cristo, fatto uomo donato all’uomo” che “si da cibo, l’Eucarestia”.

“Eucarestia” che è “segno tangibile della comunione” con la Chiesa e Dio Padre, oltre che con lo stesso Figlio.

“L’Eucarestia – spiega don Antonio Di Nardo – si presenta a Madre Anna come realtà semplice e molto vicina alla quotidiana” però, va aggiunto che “Madre Anna sa bene di non trovarsi di fronte a un pane ordinario ne a bevanda ordinaria”. Infatti, per lei è indifferente il luogo in cui si trova, e questo deve essere un monito per le “consorelle” e le “figlie” basta che “c’è una cappellina” con Dio e lei dice: “è questa la mia ancora di Salvezza”. Così alla sua consorella scrive, rispetto a questa sua “disciplina”: “il TABERNACOLO con il suo grande Tesoro l’EUCARESTIA, e questo che vorrei anche per te”.

“La Madre indica la via già sperimentata da lei stessa. Questo cibo riservato ai credenti in Cristo battezzati e il cibo che riempie l’anima (dice San Cipriamo a Donato) e sazia la sua fame il suo desiderio. Sant’Atanasio nelle lettere festali afferma ‘Chi partecipa del pane divino  sperimenterà una perpetua desideri famem’. Continua Madre Anna alla sua figlia: ‘Del resto sono sicura che volendoti più santa, magari passerà un pochino di tempo ancora, ma son sicura, ripeto, che necessariamente tu dovrai sentire l’attrazione per l’Eucarestia […] Eucarestia, che è il compendio, che è il composto di due grandissimi fattori che portano alla santità: Amore e Sacrificio’”.

Madre Anna, prendendo in prestito il pensiero di Sant’Ignazio di Antiochia ricorda che il Corpo e il Sangue di Cristo è per tutti “amore incorruttibile”, avere sete del “Sangue di Cristo” è una esigenza che Madre Anna sente per se e le sue “figlie” ad una delle quali scrive “La pace cristiana è scaturita dalla Croce rosseggiante del sangue dell’Innocenza, sappi immolarti al pari di lui per dare agli altri la pace”.

Don Antonio Di Nardo così come ricorda che la “Chiesa ci insegna dell’Eucarestia sul sacrificio alcuni passaggi: Oblazione – Immolazione – Comunione” ricorda anche la “Madre Anna partecipa con il suo motto “Amore Riparazione Riconoscenza”. Ovvero “l’oblazione sensibile del cuore di Madre Anna è ritenuta un elemento essenziale del Sacrificio” seguendo, potremmo dire, e suggerisce il Postulatore, le parole di San Tommaso d’Aquino quando afferma “per spontaneo moto dell’animo avviene che l’uomo offra alcune cose sensibili a Dio, allo scopo di mostrare la propria soggezione e di professare il dovuto onore come accade in coloro che offrono qualcosa al padrone in riconoscimento del suo dominio”.

Don Antonio, nel corso della “coinvolgente” e “profonda” omelia ricorda come “la vita della Serva di Dio Madre Anna Sardiello è oblazione e immolazione, il suo sacrificio consta di questi due elementi essenziali per l’Eucarestia, che si coordinano nel rapporto di materia (oblazione) e di forma (immolazione)”. Aggiungendo ancora, soffermandosi su questo tema, “in questo Madre Anna ne è divenuta maestra nell’umiltà dell’esercizio quotidiano”.

A tal supporto don Antonio Di Nardo, spolverando il ricco epistolario, offre un estratto della lettera scritta a una sua consorella, del 29 luglio 1969, in chi afferma “Spirito Eucaristico, Spirito di Immolazione, consumazione di se ad intenzione del vero Immolato che è Gesù nell’Eucarestia. Quindi Spirito Eucaristico, Vita Eucaristica, Vita di Sacrificio”.

Il Postulatore don Antonio Di Nardo, che da oltre un decennio è dedito allo studio della Vita, del Pensiero, degli Insegnamenti, della Sequela, della Preghiera e degli Scritti di Madre Anna Sardiello ci sintetizza il suo “itinerario”, il medesimo che la Madre Anna “vive” e “indica” alle sue consorelle e figlie. La stessa, dice don Antonio nel corso dell’omelia, ci spiega come “per vivere lo spirito eucaristico, bisogna fare vita eucaristica, cioè Madre Anna ci insegna a metabolizzare il corpo e il sangue del Cristo, infatti, significa che l’Eucarestia non è solo sempre per la Risurrezione manche anche provoca e produce una reale assimilazione del Cristo ed una altrettanto reale assimilazione a Cristo”.

Un programma quello di Madre Anna Sardiello, “Spirito Eucaristico, Vita Eucaristica, Vita di Sacrificio” ci fa scoprire don Antonio che sintetizza il pensiero di Sant’Agostino: “Se voi avete ricevuto bene il corpo e il Sangue di Cristo, voi siete ciò che avete ricevuto”.

Ed infatti, è sempre Madre Sardiello a scrivere, lo ricorda don Antonio: “il tabernacolo. È qui che si può trarre forza necessaria e sufficiente per lottare da soldati, vittoriosi quante le lotte o battaglie che siano. Quanto il lungo pellegrinaggio della Vita. Io ci sono arrivata un po’ prima, e ne ringrazio lo Sposo, si sa sono più grande”.

È molto interessante e sprono di meditazione come don Antonio conclude l’omelia, ovvero il primo intervento in memoria di Madre Anna Sardiello che si fa in occasione del primo anniversario della Nascita al Cielo a seguito dell’apertura del processo di canonizzazione della Serva di Dio.

“In conclusione – dice don Antonio Di nardo – Madre Anna ha scoperto nell’Eucarestia un messaggio semplice, concreto e alto cui fare attenzione: la Comunione con Dio che è immortalità, eternità, amore è questo itinerario della santità, cui apre l’Eucarestia, non una realtà che verrà, una realtà da relegare tra fantasie utopiche del futuro. Essa verrà perché è già, si compie quotidianamente, come quotidiano è iol mangiare e bere. E dunque solo un itinerario da non bloccare, ne interrompere ma da vivere con la consapevolezza che l’Eucarestia e santità e santificazione.

Un altro messaggio che la Serva di Dio ci dona è che la santità implica uno stile di vita in cui essere cristiano, non etichetta o maschera, ma modo di vivere nella strada di Gesù, lasciandosi trasformare assimilando il Corpo di Cristo, che da respiro e sospiro alle nostre anime. Madre Anna oggi Serva di Dio ci insegna a mangiare il corpo e a bere il sangue di Cristo, farmaco di Immortalità che fa dell’essere umano un essere sempre più simile a Dio”.

Ma chi era Madre Anna Sardiello?

Carolina Sardiello, al secolo, nacque a Francavilla Fontana (BR) da Vincenzo e Teresa Casalino, e qui vi visse i primi anni di vita. Non si hanno troppo notizie sulla sua infanzia salvo il fatto che fu introdotta alla educazione cristiana dalla madre a cui riconoscerà il merito di averla educata secondo l’alto compito affidatole da Dio. Certamente non mancarono tribolazioni finanziarie, negli anni, in casa anche se la provvidenza venne in soccorso.

La piccola Carolina era molto intraprendente nel periodo della fanciullezza e pubertà, infatti, si racconta che amasse girare, uscire, specie la domenica sera, perché in paese c’era più gente; amava le relazioni con i parenti e gli amici. Nel 1918 conseguì il diploma di abilitazione per l’insegnamento nelle scuole elementari, dimorando presso gli zii. Negli stessi anni, guidata dal suo direttore spirituale, e seguendo il desiderio di consacrarsi a Dio della sorella “Annina”, iniziò a maturare in Carolina una fiaccola d’Amore per Dio. Infatti, il 22 novembre 1922 partì alla volta delle Suore dell’Apostolato Cattolico, fondate da San Vincenzo Pallotti, in San Salvatore in Campo, per diventare suora. Qui ebbe inizio il suo cammino di conversione, di amore e di riparazione all’Eucarestia che la condurrà alla vetta della santità. Dopo circa un anno di permanenza il 18 luglio 1923 fece la vestizione ed entrò in noviziato, mentre la professione la fece il 21 luglio 1924. Dopo tale evento fu destinata alla Casa di Cusano Mutri nel Sannio.

Madre Anna godeva da parte dei suoi superiori e delle consorelle una grande stima ed apprezzamento per la sua vita esemplare, per la sua carità per il suo modo di pregare e di vivere la regola e per la sua fede.

Fu a Cusano Mutri che iniziò la sua esperienza mistica, ricevendo il permesso anche per l’Adorazione notturna.

La permanenza nel Sannio durò pochi anni, da qui il trasferimento per pochi mesi alla Casa Bianca di Napoli e successivamente a Velletri (Roma) dove fu anche nominata Superiore. Successivamente fu maestra delle novizio fino al luglio 1941. Da questo periodo fino al 26 ottobre 1946, allorquando le giunge la nomina di Madre generale, le fu affidata la Casa di Servigliano, nella provincia di Ascoli Piceno.

Arriviamo così al 1947 allorquando la provvidenziale richiesta di Angelina e Maria Monaco, di San Prisco (Caserta) di dedicare il loro palazzo al culto dell’Eucarestia, fece risplendere il desiderio di Madre Anna di coniugare la ricerca di una nuova sede per il noviziato con la sua ricerca di un’opera di Riparazione con l’Eucarestia, tema principale della sua spiritualità. Coinvolse tutte le case in Italia ed in America per la realizzazione di questo suo progetto. Anche se a circa un anno di distanza problematiche di proprietà misero in discussione tutta la progettualità, con relativa rinuncia al trasferimento del noviziato. Ma anche qui la provvidenza ed il placet dell’arcivescovo di Capua diedero nuovo fermentò alla realizzazione dell’Opera della Riparazione. Tra vicissitudini interne alla Casa Madre, lasciatone la Direzione, il 30 aprile 1948 partì alla volta dell’opera in San Prisco con alcune consorelle che decisero di seguirla. Qui con l’approvazione dell’Arcivescovo mons. Baccarini nacque l’Opera “Pia unione Anime Eucaristiche riparatrici”. Nel 1951 fu approvato il nuovo cammino delle Suore Eucaristiche e nel luglio giunsero le prime postulanti. Il 28 maggio 1963 fu promulgato il Decreto di approvazione diocesana dell’Istituto delle Suore Eucaristiche, cui segui il Decreto di approvazione pontificia di Paolo Vi il 9 giugno 1973 ed il 15 dicembre dello stesso anno la Congregazione dei Religiosi accettava la denominazione “Suore Eucaristiche di San Vincenzo Pallotti”. Dalla conoscenza biografica si è appurato che il mese di luglio fu sempre caro e determinante per Madre Anna Sardiello ed il 22 luglio 1982  tramontò al mondo per risorgere all’aurora di Dio. Attualmente case delle “Suore Eucaristiche di San Vincenzo Pallotti” sono, oltre che in San Prisco, a Frascati, Roma, Caserta, Maddaloni, Santa Maria Capua Vetere, Sant’Agnello oltre una Missione in Chiclayo.

Come collaborare alla partecipazione agli onori degli Altari di Madre Anna Sardiello?

Chi ricevesse grazie per intercessione della Serva di Dio Madre Anna Sardiello, ovvero è in possesso di materiale e/o vuole portare la propria testimonianza all’Indagine Diocesana, è pregato di darne comunicazione alla Superiora generale delle Suore Eucaristiche di San Vincenzo Pallotti (0823 841283) o al Postulatore della causa Don Antonio Di Nardo (338 4685721 Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. ). Per info biografiche: Antonio Di Nardo, Madre Anna Sardiello – Fondatrice delle Suore Eucaristiche di San Vincenzo Pallotti, ELLEDICI Editrice Velar 2011.

Altra opera di notevole interesse con i pensieri di Madre Anna Sardiello è “Amore Riparazione Riconoscenza – La Via Crucis dagli Scritti di Madre Anna Sardiello” a cura di (don) Antonio Di Nardo, per le edizioni Artetetra. L’opera è stata stampata in marzo 2015 presso la Tipoarte di Casapulla (Ce).

Per una conoscenza nel tempo della spiritualità e dell’esperienza di Madre Anna Sardiello è stata creata la Pagina social “Madre Anna Sardiello” disponibile al link https://www.facebook.com/MadreAnnaSardiello/ .